La cooperazione sino-russa “non ha limiti”: la Cina rinnova la solidità dei suoi legami con la Russia a dispetto dell’invasione dell’Ucraina e in risposta al pressing dell’Occidente per una condanna dell’azione militare voluta dal Cremlino. E’ il ministro degli Esteri Wang Yi a farlo, incontrando a Tunxi, nell’Anhui, il suo omologo russo Serghei Lavrov nella sua prima visita al principale alleato dallo scoppio della crisi e dalla firma del 4 febbraio della dichiarazione congiunta “sulla amicizia senza limiti” firmata dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin. Nella sostanza, le relazioni bilaterali “hanno resistito alla nuova prova della mutevole situazione internazionale, hanno mantenuto la corretta direzione del progresso e hanno dimostrato un tenace slancio di sviluppo”, ha affermato Wang, nel resoconto dell’incontro dato da Pechino, tenuto a margine della terza ‘riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l’Afghanistan’. Entrambe le parti, si legge in una nota serale diffusa da Pechino, “hanno una più ferma volontà di sviluppare relazioni bilaterali e una maggiore fiducia nel far progredire la cooperazione in vari campi. La Cina è disposta a collaborare con la Russia, guidata dall’importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, per spingere le relazioni Cina-Russia a un livello più alto nella nuova era”. Wang ha affermato che la situazione internazionale “è entrata in un periodo di turbolenza, testimoniando che il mondo sta attraversando profondi cambiamenti mai visti in un secolo”. L’invito a Mosca e Kiev “a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala”. L’incontro Wang-Lavrov è maturato a 48 ore dal 23esimo summit in collegamento video dei leader di Cina e Ue del primo aprile: il ministero degli Esteri cinese ha ufficializzato la presenza del presidente Xi Jinping e del premier Li Keqiang quali controparti dei presidenti del Consiglio e della Commissione europei, rispettivamente, Charles Michel e Ursula von der Leyen. Bruxelles ha chiarito che la vicenda Ucraina sarà uno degli argomenti chiave dei colloqui, mentre Pechino ha anticipato di voler spingere per rimuovere lo stallo sulla ratifica del trattato sugli investimenti (Cai) congelato dal parlamento di Strasburgo. Priorità diverse che, viste le posizioni ribadite da Wang, difficilmente potranno trovare una sintesi soddisfacente.
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