Sab. Nov 23rd, 2024

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Dopo 16 ore di test la Haas di Kevin Magnussen fa segnare, a sorpresa, il miglior tempo (di giornata e assoluto finora) e mette alla luce (qualora qualcuno avesse ancora dei dubbi) quanto tutta la parte performance sia ancora totalmente nascosta da parte di tutti i team, date le evidenti lacune che si sono viste nella guidabilità della VF-22. Qualcosa però si è visto nella giornata di oggi e vale la pena fare alcune considerazioni.

Ferrari sempre a punto e costante – Non c’è alcun dubbio sul fatto che tra tutti i team, quello che sta avendo le sessioni di test in assoluto più regolari ed efficaci è quello di Maranello. Impossibile avere un’idea concreta della performance, ma i programmi continuano a scorrere in maniera evidentemente proficua, con varie configurazioni aerodinamiche provate in pista, oltre a un larghissimo spettro di mappature motore testate. Osservando i dati in diretta nel corso delle sessioni abbiamo visto infatti una costante variazione di velocità di punta e di curve di erogazione da parte della rossa sia per quanto riguarda Leclerc che Sainz. Questa serie di test e la quasi assenza di prove aerodinamiche nella giornata denotano una serie di cose potenzialmente positive sulla F1-75. Anzitutto è evidente che la correlazione dati con le simulazioni sia buona, al contrario di quanto si vedeva in passato. Il fatto poi che ci si possa concentrare così sulle mappature motore mostra che, evidentemente, anche sul fronte assetti (aerodinamici e meccanici) si sta già iniziando a trovare una quadratura ottimale. Infine anche nella giornata di oggi è stato confermato il dato riguardante i giri del motore che vede il “centro di lavoro” della Power Unit Ferrari più “in basso” rispetto alla concorrenza. Questo di solito indica alti livelli di coppia ai bassi regimi del propulsore (clamoroso fu l’esempio di Hamilton in Brasile nella scorsa stagione).
Dai nostri calcoli risulta che i “giri di centro cambiata” (come li abbiamo definiti in un articolo della scorsa stagione) siano stati i seguenti:
Sainz   10.848 rpm
Leclerc   10.961 rpm
Verstappen   11.088 rpm
Russell   11.235 rpm
Hamilton   11.275 rpm

Si nota ancora il rilevamento alto per la Mercedes che andremo a vedere successivamente più nel dettaglio. Concludendo il ragionamento sulla F1-75 il team sembra forse il più pronto del lotto per l’esordio stagionale e, ascoltando l’intervista di Leclerc, andata in onda oggi su Sky in qualche modo si è potuta percepire una coscienza analoga nel team. Il monegasco ha infatti detto verso la fine del suo intervento che sarà importante cogliere il massimo a inizio stagione, un po’ a sottolineare di voler capitalizzare il più possibile un ipotetico vantaggio di preparazione di base.

RedBull emerge con Verstappen e fa paura – L’altro team che ha mostrato una performance di alto livello oggi è stata la RedBull. La RB18 ha fatto vedere ottime doti sul giro secco, a partire dalla velocità di punta (327 km/h per Verstappen nella giornata), nelle capacità di allungo e, soprattutto nel grande livello di grip laterale. Sia da quanto si è visto in pista, sia dai dati sulle accelerazioni laterali che abbiamo rilevato l’impressione è che, rispetto ad esempio a Sainz e a Leclerc, oggi Verstappen avesse meno instabilità sia in frenata che in trazione. Cercando di semplificare, se i ferraristi dovevano cercare di trasferire i grandi carichi longitudinali di massima trazione e massima decelerazione con il minor angolo sterzo possibile, Verstappen è parso avere più agio, potendo lavorare in maniera più progressiva sui pedali di freno e acceleratore. Chiaramente il fatto che tutti siano molto lontani dal limite (a livello di secondi, non di decimi) ci impedisce di sapere se questa sia una caratteristica della vettura o una questione contingente, ma è stato abbastanza evidente dai dati visti giro dopo giro. Mostriamo poi i rilevamenti velocistici sul giro secco, che mostrano comunque una buona Ferrari anche nelle curve medio veloci, ma che comunque rimangono scarsamente significativi.

Quello che invece è sembrata notevole è stata la performance nel long run della RedBull. Nell’ultima parte di giornata Verstappen ha trovato, infatti, una costanza di rendimento e di velocità con gomma soft che è sembrata inarrivabile per tutti gli altri, con una macchina peraltro apparsa molto stabile e facile da guidare. Se guardiamo il grafico coi tempi di giornata risulta ancora più evidente.

La “massa” dei punti di Verstappen è tutta concentrata intorno al 38.5/39 con punte anche fino al 36.5 e pochissimi giri di “time attack”. Leclerc in mattinata ha svolto un lavoro che ha portato tempi molto più alti, così come Russell, mentre Sainz ha mostrato un buon passo, ma sempre con mescola media, di sicuro la più giusta per il tracciato del Sakhir. Anche la media di Hamilton è in linea con quella di Sainz e Verstappen, ma linglese è quello che ha cercato il giro singolo più degli altri, abbassando evidentemente la media di giornata.

Mercedes misteriosa e con qualche problema – Venendo infine a Mercedes è necessario fare alcune considerazioni. La prima è che alcune difficoltà di assetto sono evidenti. La configurazione unica delle masse porta a inerzie molto diverse dalle altre vetture, e quindi a un lavoro sulle sospensioni complesso che può richiedere più tempo. Mercedes affronta questi test con un programma di sviluppo completamente diverso dagli altri team, ma non è assolutamente la prima volta che accade, anzi. Già in passato abbiamo visto le vetture di Brackley arrivare ai test con la necessità di un lavoro enorme per la ricerca dei compromessi d’assetto migliori, salvo poi trovare la quadra necessaria (insieme ad aggiornamenti specifici) quando il cronometro contava davvero. Per cui alla fine le considerazioni di Russell, Hamilton e Wolff, che dicono che al momento RedBull e Ferrari sono davanti, appaiono mezze bugie e mezze verità, nel senso che è pur vero che la W13 al momento non sembra ancora a punto come dovrebbe, ma è anche vero che da situazioni assolutamente analoghe il team è sempre riuscito ad uscire agilmente. Infine, guardando con attenzione i dati abbiamo notato una particolarità curiosa, difficile da motivare dall’esterno. Osservando nel dettaglio i giri del motore Mercedes abbiamo infatti rilevato che non è solo il centro di utilizzo ad essere più elevato degli avversari, ma che alle alte velocità la W13 ha un regime di rotazione tra le 350 e le 400 rotazioni per minuto superiori praticamente a tutti gli altri (inclusi gli altri motorizzati Mercedes). Per dare un’idea diamo qualche dato: a 302 km/h rileviamo

Sainz 10.797 rpm
Verstappen 10.725 rpm
Norris 10.701 rpm
Hamilton 11.125 rpm

Abbiamo quindi fatto un’analisi leggermente più ampia anche su tutti i rapporti delle marce (che però rimane assolutamente preliminare e che riverificheremo dopo i test con più calma) e abbiamo trovato che dalla quinta marcia in poi la Power Unit Mercedes ha un rapporto tra velocità e regime di rotazione tra il 4.5% e il 5% superiore alla media di tutti gli altri in pista. Una differenza significativa e che difficilmente si rileva, in quanto il rapporto tra velocità e regime di rotazione è legato fisicamente dai rapporti del cambio che variano da squadra a squadra, ma in genere non in maniera così significativa. Difficile dare una spiegazione, ma le ipotesi che ci sovvengono sono al momento due. La prima è che la configurazione così spinta della Power Unit della stella preveda regimi di rotazione più alti, anche superiori a quelli dei clienti. La seconda, vedendo che anche oggi le velocità di punta sono state costantemente le più basse, è che il team di Brackley stia utilizzando un cambio con rapporti diversi da quello che utilizzerà dal prossimo weekend per tutto l’anno. Se sia per ottimizzare il lavoro, per nascondere le velocità di punta o per qualche altro motivo non è dato per ora saperlo. Su questo solo i dati delle prime sessioni ufficiali ci chiariranno il dubbio. Vedremo se nell’ultima giornata di test ci sarà qualche numero più indicativo da commentare o se, come è invece probabile, nulla si capirà fino al Q1 di sabato prossimo.


FP | Federico Albano



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