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Il primo malore è arrivato all’aeroporto di Bari, mentre era in attesa di partire per Jesolo per un concerto. “Ho iniziato a stare male – ha spiegato a Rolling Stone -. Mal di stomaco, nausea, stanchezza. Ho cercato una farmacia, ho provato la pressione. Stavo bene, l’infermiere mi ha detto di riposarmi un po’. Atterrati a Venezia ero pallida, agitata, non controllavo più il mio corpo. Dopo qualche ora mi calmo e riesco a fare la data. Avevamo quattro giorni liberi, e lì è iniziato il mio calvario“.
Prima di capire che si trattasse di attacchi di panico, sono passati diversi mesi in cui Federica si è sottoposta a molti controlli medici, tutti con esito negativo. E infine è ricorsa alla terapia. “La mia salvezza – ha detto -. Con la terapeuta ho affrontato un percorso per cercare l’origine di questi attacchi di panico. E abbiamo capito che erano psicosomatici. In quel periodo eravamo in piena pandemia, quindi mi sentivo un po’ protetta tra le mura di casa. Poi, quando la situazione per fortuna è migliorata, siamo andati a Portofino a girare il video della canzone e ho avuto un altro brutto attacco. A quel punto si è acceso qualcosa che mi ha fatto dire: c’è qualcosa che non va col mio lavoro“.
Da lì, la cantante ha capito che doveva lasciare il gruppo, pur non avendo un’alternativa: “Non ho neanche un piano B, ho sempre fatto solo questo. Non ho mai pensato ad altri lavori, a niente. Ora mi ritrovo sulle mie gambe”.
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