Ven. Nov 22nd, 2024

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La Russia non indietreggia e prosegue nella sua conquista del territorio ucraino. Ma l’Ucraina offre una strenua resistenza e c’è incertezza sul numero reale delle perdite da parte dei russi. Il generale Franco Angioni, che guidò il contingente italiano in Libano dal 1982 al 1984, propone un’analisi di quello che sta accadendo sul campo.

Tre generali russi, Andrey Kolesnikov, Andrei Sukhovetsky e Vitaly Serasimov, hanno perso la vita in pochi giorni in Ucraina. Sarebbero una ventina i generali inviati da Mosca sul campo per dirigere le operazioni militari. Il portavoce della Difesa russa, Igor Konoshenkov, ha confermato che in Ucraina sono stati inviati anche soldati di leva. È questo il motivo per il quale i russi stanno incontrando difficoltà?

La differenza la fa la volontà degli ucraini. Molti militari russi non sono concordi con quello che vuole Putin. I soldati di grado più elevato sono compatti nell’essere solidali con Putin. Solo una frangia ridotta pare non concordi. La truppa invece è più vicina a quello che pensa l’opinione pubblica. Gli ucraini combattono con tenacità per la loro indipendenza perché ormai sono europeizzati e guardano all’Europa e non alla Russia.

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Generale si parla della possibilità che l’esercito russo venga supportato da 16.000 combattenti provenienti da Siria e Africa. Come sarà possibile gestirli? Saranno utili alla causa russa?

Questi combattenti sono una minoranza e sono professionisti della guerra. Sono però dei mercenari reclutati per combattere in Ucraina. Si tratta di gente che viene da Medio Oriente, Siria, Africa, persone che lottano perché pagate non per un ideale. Potrebbero rappresentare una turbativa e non si integreranno nell’esercito russo. Non sono mossi dalla volontà di difendere la propria Patria. Di sicuro professionalmente sono preparati e potrebbero essere guardati con favore dalle forze armate russe.

C’è grande incertezza in merito al numero delle perdite da parte dei russi. Gli ucraini parlano di 12.000 caduti, gli americani ritengono che i soldati russi morti siano tra 2.000 e 4.000. I russi invece non forniscono dati ufficiali. Qual è la cifra più attendibile?

Credo che le perdite russe si attestino sui 2 – 3.000. Di certo non ci sono fonti sicure. Le notizie da parte russa sono molto filtrate. Mentre la quasi totalità degli ucraini sostengono il loro presidente lo stesso non può dirsi dei russi. L’atteggiamento passivo che aveva la popolazione comincia a mutare. Non avevamo mai visto delle manifestazioni di giovani russi come le abbiamo viste in questi giorni.

Si addiverrà ad una soluzione?

Occorre che si siedano attorno ad un tavolo per esprimere le rispettive convinzioni. Solo così si può sperare di raggiungere la pace.

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