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C’è ancora grande indignazione per il l’orrendo striscione esposto dalla Curva Sud del Verona nella serata di sabato, dove sono indicate le coordinate della città di Napoli al di sotto delle bandiere di Russia e Ucraina.
Questo brutto episodio ha provocato anche la reazione della politica e si è sentito particolarmente coinvolto l’Onorevole Gaetano Quagliariello, presidente, tra l’altro, del Club Napoli Parlamento. Egli ha espresso tutta la sua indignazione nel suo intervento nel corso delle trasmissione Marte Sport Live, in onda sulle frequenze di Radio Marte.
Quagliariello: “Interverremo con un’interrogazione o un’interpellanza”
Di seguito quanto riportato dalla nostra redazione:
“Sensazioni di fronte a quello striscione? Il calcio non può essere mai eversione, sia dalla realtà, sia dalla legge. Quello striscione è un atto eversivo in ogni senso, bisogna far sì che il calcio torni alla leggerezza. Stiamo ai fatti: ogni giorno vediamo immagini raccapriccianti, abbiamo chi con grande coraggio ce le documenta, abbiamo una situazione che potrebbe deflagrare e interessarci ancora di più e che già sta causando un dolore immenso. Situazione opposta rispetto a chi si è permesso di concedersi una domenica allo stadio“.
“Iniziative parlamentari? A volte le abbiamo prese, ci rifletterò con altri colleghi, domani ho un appuntamento con Sandro Ruotolo. Dobbiamo fare qualcosa, evitare che ci sia una mera testimonianza e far capire che facendo delle cose ci sono delle conseguenze. Servirebbe un’azione della giustizia sportiva, servirebbe anche scoprire chi sono i premi Nobel che hanno compiuto questa iniziativa. Andrò a fondo in questa vicenda, attraverso un’interrogazione o un’interpellanza. Per il rapporto che c’è tra parlamento e governo, volevo spingere anche il governo a farlo”.
“È un dovere, come napoletani a volte ci sentiamo superiori, vogliamo lasciare stare rispetto a questi incivili ma in questi atti c’è la stessa radice di inciviltà che porta a fischiare Koulibaly. Dobbiamo mettere da parte questo senso di superiorità culturale, deve esserci tolleranza 0. Assicuro che lavoreremo su questo aspetto, mi confronterò anche con i miei colleghi per farlo”
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