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Nicole sta bene, ed è tutto ciò che conta. La piccola Nicole è stata ritrovata viva domenica. La bimba di 5 anni scomparsa nel nulla sabato sera a Sant’Angelo Limosano, in provincia di Campobasso, si trovava non lontano da casa: ha passato la notte al gelo, ma ora è in salvo. I soccorritori l’hanno cercata ininterrottamente per 12 ore. La bambina è stata individuata da un elicottero della polizia di Stato con a bordo gli uomini del soccorso alpino. Le sue condizioni di salute non desterebbero preoccupazione, ma la bimba è stata sottoposta a accertamenti sanitari. Era a circa un chilometro di distanza dalla casa di campagna in cui vive con i genitori, nella frazione di Fonte San Pietro.
Nicola, la bimba di 5 anni scomparsa e ritrovata
E’ stata aperta un’inchiesta per fare piena luce su ogni dettaglio. Non sarebbe stata trovata vicino al campo sportivo del paese (come riferito in un primo momento), ma in un boschetto vicino casa. ‘Era infreddolita in mezzo ai rovi” ha raccontato il sindaco William Ciarallo. La piccola ha trascorso una intera notte al gelo in un bosco. Si è trattato di una fuga dopo un rimprovero? Oppure qualcosa di più grave, come temono anche alcuni parenti di Nicole? E’ stata la nonna stessa a far notare che qualcosa non quadra, secondo quanti riportano oggi i principali quotidiani nazionali. La casa dalla quale si era allontanata sabato sera intorno alle 21.30 si trova in una zona molto isolata, a circa 900 metri di altezza, mezza montagna, nella notte di sabato è caduto qualche fiocco di neve e la temperature è scesa sotto zero.
I fatti: la piccola avrebbe subito un rimprovero dalla giovane madre, 24 anni: la piccola è rimasta in cucina davanti alla tv, mentre la madre si è spostata in un’altra stanza dell’edificio per allattare l’altro figlio neonato. Il padre era fuori. Passano venti minuti circa. La madre trova la finestra del piano terra aperta con una sedia accostata al termosifone proprio sotto la finestra. La bambina svanita nel nulla. La donna chiama il marito, 29 anni, boscaiolo.
Alle 23 scatta la telefonata ai vigili del fuoco e al 112. Tutti al lavoro per trovarla il prima possibile: soccorso alpino, carabinieri, polizia, guardia di finanza, cani molecolari, droni a calore e decine di volontari. Domenica mattina Nicola è stata avvistata dall’alto durante la ricognizione aerea di due elicotteri. Il suo giaccone rosa è stato decisivo per permettere di individuarla: un puntino rosa tra i rovi, in fondo a una scarpata in contrada Oreste. “Era bloccata dai rovi in una zona particolarmente impervia, non poteva muoversi”, spiegano gli uomini del soccorso alpino scesi a terra. La piccola Nicola era in piedi, seguiva con la testa i movimenti dell’elicottero. Avvolta in una coperta termica, con solo qualche leggerissimo graffio, è stata portata in salvo in elicottero. Illesa e non particolarmente spaventata: “Voglio fare merenda”, ha detto agli uomini del soccorso alpino.
Punti da chiarire
Ci sono alcuni punti da chiarire però. La madre di Nicole ha detto che al momento della scomparsa indossava “scarpe da ginnastica, leggins e una maglietta” invece la piccola aveva anche un giaccone rosa imbottito e con il cappuccio che l’ha protetta durate la lunga notte al freddo. Ma è bastato un giaccone a proteggere così bene dal gelo e dai rovi, per una notte intera, una bimba di soli 5 anni? La nonna, come racconta oggi la Stampa, non ci crede: “Non ha mai fatto niente del genere. Adesso voglio sapere la verità, se qualcuno l’abbia portata via”. Gli inquirenti sono al lavoro per togliere ogni dubbio.
Nel letto dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, la piccola è stata sentita dagli inquirenti e ha riabbracciato la madre: “Non mi ricordo niente mamma, so solo che ho visto l’elicottero e poi quell’uomo mi ha presa in braccio e mi ha portata via”. Il pm della procura di Campobasso, insieme ai carabinieri e alla squadra Mobile, ha ascoltato la piccola, per capire come abbia fatto a uscire di casa da sola, ad attraversare il bosco e un campo coltivato nella frazione di Fonte San Pietro, a Sant’Angelo Limosano, un Comune di 300 anime a 20 chilometri da Campobasso, per finire inghiottita dai rovi.
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