Ven. Nov 22nd, 2024

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(ANSA) – BOLOGNA, 14 MAR – Mariana, 17 mesi, è stata portata
via da Kiev dalla mamma Ana e dalla nonna fino in Polonia, dopo
che l’ospedale pediatrico dov’era in cura è stato colpito dalle
bombe. Ieri, grazie a un volo della Guardia di Finanza, la
piccola ha raggiunto l’aeroporto Marconi di Bologna ed è stata
accompagnata al Policlinico Sant’Orsola, per essere ricoverata e
iniziare le cure oncologiche di cui ha bisogno. Oltre a lei, con
lo stesso volo, è arrivata un’altra paziente, una ragazzina di
16 anni scappata a piedi da Žytomyr con la madre e il fratello
di 13 anni per sfuggire dalla guerra e varcare il confine. Come
Mariana è una paziente oncologica. “A loro abbiamo dato la
certezza che qui al Policlinico Sant’Orsola e nella rete
ospedaliera della regione Emilia-Romagna troveranno le cure più
appropriate”, ha detto l’assessore alla Salute, Raffele Donini,
che insieme alla direttrice dell’associazione Ageop Ricerca Odv,
Francesca Testoni, ha voluto dare il benvenuto alle due pazienti
ucraine.
   
“La Regione è impegnata dai primi giorni del conflitto in
Ucraina a garantire, nel caso si rendessero maggiormente fluidi
i corridoi umanitari che adesso sono molto imbrigliati, di poter
prendere in carico anche decine di bambini oncoematologici,
quindi che necessitano di cure specialistiche di altissima
complessità, fino addirittura anche a trapianti”, ha
sottolineato Donini. “Verranno ovviamente in qualche modo
accolti al Sant’Orsola, come hub centrale, ma verranno anche
collocati in tutta la rete ospedaliera della Regione”. Anche
sabato scorso i medici dell’ospedale hanno accolto e ricoverato
una ragazza ucraina di 21 anni, con un grave problema
oncologico, arrivata in Italia con un pullman dalla Romania.
   
(ANSA).
   

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