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Ucraina, la diretta. Almeno due persone sono morte dopo che un edificio residenziale di Kiev è stato colpito in un attacco. I servizi di emergenza ucraini spiegano su Facebook che l’esplosione ha colpito un edificio di 15 piani nel quartiere di Sviatochine, nella parte occidentale della capitale, causando un grande incendio.
Oggi nuovi colloqui
Oggi riprendono i colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, dopo un incontro con il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Luigi Mattiolo, ha avuto stamane un breve colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Nuove sanzioni
Il Consiglio Ue ha adottato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, previste restrizioni all’esportazione di beni e tecnologie per l’industria della difesa, per la sicurezza e per l’industria energetica. Stop all’export di beni di lusso. Confermata l’ipotesi di azioni per sospendere la Russia come ‘nazione favoritè nel Wto, l’organizzazione mondiale del commerci. Lo annuncia una nota. Il bando all’importazione di acciaio spiega la Commissione vale 3,3 miliardi di ricavi persi per la Russia. Il bando sui rating farà perdere ulteriore accesso ai mercati finanziari Ue.
Zelensky alla Russia: arrendetevi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel frattempo, ha presentato un disegno di legge per estendere la legge marziale nel Paese per altri 30 giorni (era stata introdotta in tutto il Paese lo scorso 24 febbraio). «In 19 giorni l’esercito russo ha avuto più soldati morti che nelle due sanguinose guerre in Cecenia» ha detto Zelensky in un discorso diffuso online, prima di rivolgersi ai militari russi (parlando in russo): «Vi offro una scelta: a nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere. Se vi arrendete alle nostre forze militari, vi tratteremo come devono essere trattati gli esseri umani: con dignità. Il modo in cui non siete stati trattati dal vostro esercito. E il modo in cui il vostro esercito non tratta la nostra gente. Scegliete».
#Ukraine #Russia#MarinaOvsyannikova is an incredibly brave woman. https://t.co/BzKs8Etlex
— Isaac Miller in solidarity with 🇺🇦 (@isaacmiller2001) March 14, 2022
Ucraina, diretta
Ore 12.46 – Il consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan è ripartito da Roma, dopo aver incontrato a palazzo Chigi il consigliere diplomatico di Mario Draghi, Luigi Mattiolo, e lo stesso premier. È quanto apprende l’Adnkronos da fonti informate, dopo che si erano diffuse voci di un possibile nuovo round di colloqui con il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi, dopo la tornata negoziale di ieri durata sette ore.
Ore 12.32 – L’evoluzione del conflitto in Ucraina potrebbe «pregiudicare l’affidabilità e l’efficacia» di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Russia. L’allarme arriva dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che raccomanda le aziende italiane «di procedere urgentemente ad un’analisi del rischio derivante dalle soluzioni di sicurezza informatica utilizzate e di considerare l’attuazione di opportune strategie di diversificazione per quanto riguarda, in particolare, le seguenti categorie di prodotti per la sicurezza dei dispositivi: antivirus, ‘web application firewall’, protezione della posta elettronica; protezione dei servizi cloud; servizi di sicurezza gestiti.
Ore 12.20 – Sono ripresi da pochi minuti – dopo una ‘pausa tecnica’ decisa ieri – i negoziati in videoconferenza fra le delegazioni dell’Ucraina e della Russia. Lo conferma un membro della delegazione di Kiev David Arakhamia che, parlando alla Ukraynskaia Pravda, spiega come i colloqui «sono già in corso».
Ore 12.10 – Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina «in una settimana ci durano per 20 ore», per questo siamo costretti a «riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi». Lo ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky rivolgendo un ennesimo appello in particolare all’Europa, in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force radunati oggi a Londra dal premier britannico Boris Johnson. «Aiutandoci, aiuterete voi stessi», ha insistito Zelensky per poi aggiungere accorato: «Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti».
Ore 11.45 – Tre giornalisti sono stati uccisi e almeno 35 feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram. «Gli occupanti stanno combattendo contro la copertura obiettiva dei loro crimini di guerra: stanno uccidendo e sparando sui giornalisti», ha sottolineato. Le tre vittime – ricorda l’agenzia Unian – sono Viktor Dudar, colpito durante i combattimenti vicino a Mykolayiv, il cameraman Yevhen Sakun ucciso in un attacco missilistico a Kiev e l’americano Brent Reno, ucciso a Irpin, nella regione di Kiev.
Ore 11.16 – Le forze ucraine sono riuscite a respingere l’avanzata russa su Mariupol, da giorni sotto i bombardamenti aerei. Secondo quanto riferisce lo Stato maggiore di Kiev sono stati uccisi circa 150 militari russi e distrutti due carri armati e diversi mezzi corazzati. L’artiglieria e il fuoco aereo ucraino avrebbero anche distrutto altre attrezzature militari russe e colpito una colonna militare in avvicinamento sulla città. I miliziani del battaglione Azov hanno postato su Telegram foto di mezzi militari russi distrutti. Gli annunci fatti non sono al momento verificabili in maniera indipendente.
Ore 11.11 – II lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo «è un fatto positivo». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, sottolineando di non poter però prevederne l’esito dei negoziati in corso tra le due delegazioni: «Aspettiamo di vedere risultati tangibili», ha aggiunto.
Ore 10.40 – Il numero di Ucraini fuggiti dal paese continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dal 24 febbraio, data dell’aggressione russsa, un totale di 2.952.026 rifugiati hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all’estero. I dati, aggiornati al 14 marzo e riferiti su un’apposita pagina del sito dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), indicano che oltre la stragrande maggioranza delle persone in fuga è giunta in Polonia (quasi 1,8 milioni di profughi), seguita dalla Romania (olre 422.000) e dalla Moldavia (quasi 340.000).
Ore 10.20 – Sale a 19 il bilancio delle vittime del raid russo di ieri contro una torre della televisione nella città nord occidentale di Rivne. Lo riporta il Kyiv Independent citando il governatore della provincia di Rivne, Vitalii Koval. Si contano anche 9 feriti. Secondo il governatore potrebbero esserci più vittime. I soccorritori sono ancora al lavoro sul posto.
Ore 10.00 – Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, dopo l’incontro con il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Luigi Mattiolo, a quanto si apprende in ambienti diplomatici, ha avuto un breve colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ore 9.55 – «Mentre la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino continua, così la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina e paralizzare il finanziamento delle macchine da guerra del Cremlino. Questo quarto pacchetto di sanzioni è un altro duro colpo per la base economica e logistica su cui la Russia si basa per portare avanti l’invasione dell’Ucraina. Lo scopo delle sanzioni è che il Presidente Putin fermi questa guerra disumana e insensata». Lo dichiara l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri Josep Borrell nel comunicato in cui il Consiglio Ue annuncia il via libera al quarto pacchetto di sanzioni alla Russia.
Ore 9.34 – Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent citando Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk su Telegram.
Ore 9.26 – In corso a Palazzo Chigi l’incontro tra il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il consigliere diplomatico di Mario Draghi, Luigi Mattiolo.
Ore 9.14 – Ammonterebbero a oltre 13500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di oltre 13500 uomini, 404 carri armati, 1279 mezzi corazzati, 150 sistemi d’artiglieria, 64 lanciarazzi multipli, 36 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 81 aerei, 95 elicotteri, 640 autoveicoli corazzati, 3 unità navali, 60 cisterne di carburante e 9 droni.
Ore 9.06 – I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo riferisce una nota del governo polacco. MM. Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa «andranno oggi a Kiev come rappresentanti del Consiglio europeo, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal», si legge nella nota. «Lo scopo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini», si legge nella nota.
Ore 8.50 – La Cina non vuole «essere colpita» dalle sanzioni alla Russia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha chiarito che la Cina non vuole essere il bersaglio delle sanzioni economiche occidentali alla Russia, in base a quanto riferito dai media statali, mentre cresce la pressione per il ritiro del sostegno alla Russia malgrado l’invasione dell’Ucraina. «La Cina non è parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni», ha affermato Wang, nel resoconto della telefonata avuta con il suo omologo spagnolo Jose Manuel Albares il cui resoconto è stato diffuso oggi.
Ore 7.55 – Nelle esplosioni che hanno colpito Kiev in mattinata sono stati stata danneggiati anche la facciata e gli uffici di una stazione centrale della metropolitana della capitale ucraina, la stazione di Lukyanivska. Lo riporta la Bbc citando la società che gestisce il servizio, che su twitter pubblica le immagini della stazione danneggiata, che è stata chiusa.
Ore 7.30 – La guerra in Ucraina finirà entro maggio «perché la Russia esaurirà le risorse per continuare l’invasione». Lo sostiene – in un video diffuso dai media ucraini – Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, sottolineando che «i tempi esatti dipenderanno da quante risorse il Cremlino è disposto a impegnare per la campagna». «Penso che entro l’inizio di maggio – ha detto – dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo ‘tentativò e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile». Infine, «uno scenario completamente folle potrebbe spingere la Russia ad inviare nuovi coscritti dopo un mese di addestramento».
Ore 7.22 – Per la giornata di oggi sono previsti corridoi di evacuazione da quattro città nella regione nord orientale di Sumy. Lo fanno sapere le autorità cittadine, secondo quanto riporta la Bbc. In un messaggio su Telegram il capo dell’amministrazione regionale di Sumy Dmytro Zhyvytsky ha detto che i percorsi di evacuazione dalle città di Sumy, Konotop, Trostianets e Lebedyn verranno attivati tra le 9 e le 21 ora locale (tra le 8 e le 20 in Italia). Sumy, vicina al confine russo, è stata in questi giorni sotto pesanti bombardamenti e i cittadini sono rimasti senza acqua.
Ore 6.40 – Le esplosioni – secondo quanto si vede in alcuni video pubblicati sui social dalle Forze armate ucraine – hanno interessato un palazzo residenziale di 10 piani a Kiev. Numerosi gli appartamenti in fiamme. L’edificio è stato gravemente danneggiato. Molti detriti – in particolare vetri e serramenti divelti – si sono accumulati nel cortile davanti al palazzo.
Ore 5.40 – Alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro di Kiev, la capitale dell’Ucraina. La notizia è stata diffusa sui social. Le deflagrazioni, almeno tre, sono avvenute in una zona residenziale. Si tratterebbe – secondo fonti non confermate – di missili balistici.
Ore 3.30 – Tornano a suonare le sirene a Kiev per annunciare l’allerta aerea. È quanto riferiscono le Forze armate ucraine, che invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile.
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