Lun. Nov 25th, 2024

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 Durissimo botta e risposta Mosca-Roma sulle sanzioni alla Russia. Il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri Paramonov minaccia ‘conseguenze irreversibili’ se Roma e altre capitali Ue non fermeranno le misure economiche contro il suo Paese e attacca il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: ‘Ci chiese aiuto per il Covid e ora è tra i falchi’. ‘Paragone odioso e inaccettabile’, replica il premier, Mario Draghi

Ventiquattro giorni dopo l’invasione di Mosca in Ucraina, intanto, la guerra continua su più fronti. Le forze russe tagliano fuori l’esercito ucraino dal Mare d’Azov nel Donetsk. Mosca conferma di aver usato per la prima volta nel conflitto il missile ipersonico Kinzhal, la super-arma segreta di ultima generazione, per distruggere un deposito di munizioni sotterraneo nell’ovest dell’Ucraina. Mariupol è ancora sotto attacco e a  Zaporizhia c’è il coprifuoco.

LA MINACCIA ALL’ITALIA – “Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la “totale guerra finanziaria ed economica” alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili”. E’ quanto ha affermato all’agenzia Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, citando anche il ministro Guerini. “Non diamo peso alla propaganda – ribatte il ministro della Difesa italiano -. Incoraggiamo invece ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L’Italia è a fianco dell’Ucraina e continuerà ad esserlo”. 

Prende posizione il premier, Mario Draghi:  “Esprimo piena solidarietà al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del Governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il Ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del Governo e mio personale”.

 Replica anche il ministero degli Esteri italiano che “respinge con fermezza le dichiarazioni minacciose di Paramonov” e invita il ministero degli Esteri russo ad  “agire per la cessazione immediata dell’illegale e brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina, che la Farnesina condanna fortemente’. ‘L’Italia, con i partner europei ed internazionali – sottolinea una nota – continuerà a esercitare ogni pressione affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale’.

NUOVO APPELLO DI ZELENSKY – Il presidente Volodymyr Zelensky ha postato un videomessaggio su Facebook e, rivolgendosi a Vladimir Putin, annuncia: “E’ tempo di colloqui di pace, senza indugio. Questa è l’unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi”.

Ucraina, Zelensky si rivolge a Mosca: ‘E’ tempo di incontrarsi e parlare’




   
LE CONDIZIONI DI MOSCA – Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha detto che un incontro tra il presidente ucraino e il leader del Cremlino non sarebbe stato possibile senza prima il testo di un trattato. “Prima ancora di menzionare una riunione tra i due leader, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri e approvato dai governi”. Poi si potrà parlare di una possibilità di incontro tra i due presidenti.

L’ASSE RUSSIA-CINA – La Russia e la Cina rafforzeranno la loro cooperazione sotto le attuali circostanze, ne è convinto il ministro russo degli Esteri Serghei Lavrov. “Certo, credo che l’interazione si rafforzerà, considerato che l’Occidente sta calpestando ogni pilastro del sistemo internazionale e noi, le due grandi potenze, dobbiamo ovviamente pensare a come proseguire”, ha spiegato Lavrov citato da Interfax.

OLTRE 800 CIVILI UCCISI, SECONDO L’ONU – Un totale di 816 civili ucraini sono stati uccisi e 1.333 feriti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio, secondo l’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite, riportato dal Guardian. Tuttavia, poiché l’Onu riporta solo i conteggi che può verificare, ammette che le cifre sottostimino notevolmente il bilancio reale.

I CORRIDOI UMANITARI – Sono 9 anche oggi i corridoi umanitari concordati. Ecco i corridoi stabiliti: – regione di Donetsk: da Mariupol a Zaporozhye con sminamento obbligatorio lungo l’intero percorso. Gli autobus raccoglieranno le persone che verranno selezionate a piedi e alcuni residenti potranno partire con auto private. – regione di Kiev: dal villaggio di Bervytsia alla città di Brovary. Dalla città di Bucha al villaggio di Belogorodka. Dal villaggio di Bogdanovka a Brovary. Da Borodyanka a Bila Tserkva. – regione di Luhansk: si prevede di consegnare beni umanitari con cibo e medicine a Lysychansk, Popasna e Severodonetsk. – regione di Cherson con invio di merci umanitarie al Kherson temporaneamente occupato.

 LA GUERRA CONTINUA – L’esercito russo ha annunciato ieri di essere riuscito ad entrare nel centro della città di Mariupol insieme alle truppe della “repubblica” separatista di Donetsk. La presa di Mariupol rappresenterebbe una svolta importante nella guerra e consentirebbe alla Russia di garantire la continuità territoriale tra le sue forze provenienti dalla Crimea annessa (sud) e le truppe del Donbass (est).

La Russia afferma di aver utilizzato missili ipersonici in Ucraina. E un altro generale russo è caduto in battaglia in Ucraina: si tratta del generale Andrei Mordvichev morto nella città di Chernobayevka in seguito a colpi di artiglieria, afferma l’esercito ucraino in un posto su Facebook citato dalla Bbc.

    Zelensky ha poi confermato che 130 persone sono state finora salvate dal teatro bombardato di Mariupol e che lo operazioni di soccorso stanno proseguendo. Centinaia di civili avevano trovato rifugio nella struttura quando è stata bombardata mercoledì, ma al momento non si ha notizia certa di vittime.    

Due bambini e una donna sono stati ritrovati morti sotto le macerie a seguito dei bombardamenti nella città di Rubizhne nella regione di Lugansk. Lo riferisce l’esercito ucraino su Telegram, come riporta l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. Salva, invece, una bambina. “Due bambini senza segni di vita sono stati portati fuori dalle macerie. Le cure mediche hanno dichiarato la morte di bambini. I soccorritori hanno continuato a smantellare i detriti e hanno trovato un’altra donna e un bambino. Attualmente, gli operatori sanitari hanno dichiarato la morte della donna. La bambina è stata salvata, le sue condizioni sono stabili e soddisfacenti”.

Migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in remote città della Russia, “deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale”. La denuncia è del Sindaco della città martoriata dalla guerra Vadym Boichenko, che ha postato su Telegram un comunicato, riferisce Ukrinform. “Nell’ultima settimana, diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti”, ha detto.

I media ucraini riferiscono di bombardamenti su Kharkiv, con morti e feriti. Secondo l’Ukrainska Prava, che cita testimoni oculari, l’attacco avrebbe colpito alcuni edifici residenziali causando anche degli incendi. Secondo le informazioni del Centro medico di emergenza ci sarebbe anche un bambino tra le vittime.



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