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Le sirene suonano ancora una volta nella gran parte dell’Ucraina: in almeno 19 delle 24 province del Paese nottata di paura sotto il fuoco dell’artiglieria russa.Volodymyr Zelensky esorta tuttavia la popolazione a resistere: «Vinceremo», ha detto ieri in uno dei suoi video serali. Con toni duri il presidente ucraino mette però in guardia la Nato: senza una no-fly zone «è solo questione di tempo» prima che un missile russo cada nel territorio dell’Alleanza. E ha parlato del nuovo round di negoziati atteso a ore e che, per la sua delegazione, ha il «compito chiaro» di portare a casa anche un incontro fra Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. Nuovo round di negoziati, questa volta in collegamento video. Lo scrive The Kyiv Independent, citando il consigliere del ministero degli Interni, Anton Gerashchenko, che a sua volta fa riferimento a David Arakhamia della delegazione ucraina.
Richieste Kiev a Mosca, cessate fuoco e ritiro russo
Kiev chiederà a Mosca, nei negoziati che riprendono stamattina in videoconferenza, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe. Lo riferisce Mykhaïlo Podoliak uno dei negoziatori e consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video su Twitter.
Oggi a Roma il vertice Usa-Cina
Mentre a Mariupol si rischia il peggio con la popolazione ormai allo stremo senza cibo e medicine e a Odessa ci si prepara per un’invasione russa dal mare, la diplomazia lavora a tutto campo nel tentativo di mettere fine alla guerra. Oltre ai colloqui fra Ucraina e Russia, nelle prossime ore è atteso a Roma il vertice Usa-Cina fra il consigliere alla Sicurezza nazionale americano Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Un incontro che arriva mentre filtrano indiscrezioni, poi smentite, sulla richiesta della Russia alla Cina di assistenza militare, inclusi droni, ed economica. Per Sullivan e Jiechi è il primo incontro dallo scorso ottobre, il primo faccia a faccia quindi da quando è iniziata la guerra. La Cina non ha mai condannato l’attacco di Mosca ma si è astenuta, anziché votare «no», sulla risoluzione dell’Onu contro la Russia. Solo alcuni giorni fa il presidente cinese Xi Jinping ha però usato per la prima volta il termine «guerra», tanto sgradito al suo alleato Vladimir Putin.
Intanto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha sentito il segretario di Stato americano Antony Blinken. A comunicarlo lo stesso Kuleba su twitter. «Abbiamo coordinato il supporto all’Ucraina e entrambi concordiamo sul fatto che bisogna fare di più per fermare l’aggressione russa. Grazie agli Stati Uniti per essere dalla parte del popolo ucraino. L’Ucraina vincerà», le parole del responsabile della politica estera di Kiev.
Mosca accusa Occidente di volere suo «finto default»
Le sanzioni e il congelamento dei conti in valuta estera della Russia sono un tentativo dei Paesi occidentali di voler orchestrare il suo «default artificiale». Lo afferma il ministero delle Finanze russo, riferisce l’agenza Tass. «Le dichiarazioni secondo cui la Russia non può far fronte ai propri obblighi di debito pubblico non corrispondono alla realtà», ha affermato il ministero in una nota.
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