Sabotaggio russo: Mosca impedisce ai civili di andarsene per indebolire i difensori
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Quattordicesimo giorno di guerra. C’è l’accordo fra Ucraina e Russia per un cessate il fuoco dalle 9 alle 21 di oggi per evacuare la popolazione civile attraverso sei corridoi umanitari. Ieri il presidente dell’Ucraina Zelensky, parlando alla Camera dei Comuni di Londra, ha detto che «combatterà fino alla fine»; in altre dichiarazioni si è detto pronto a un «compromesso» con i russi su Donbass e Crimea. Intanto l’agenzia Fitch declassa il rating della Federazione russa da “b” a “c” a causa dell’impatto sull’economia nazionale che stanno avendo le sanzioni. Per l’agenzia di rating il rischio di un default della Russia sul debito sovrano è «imminente».
C’è attesa per il quarto round di colloqui fra i delegati russi e ucraini, si attende per domani l’incontro ad Antalya, il primo dall’inizio della guerra, fra i due ministri degli esteri nemici, il russo Serghei Lavrov e l’ucraino Dmytro Kuleba. A provare la mediazione, stavolta, è il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Ma la speranza è che Pechino, alleato strategico di Mosca, possa tentare qualcosa. Se non un’iniziativa di mediazione, che la Cina eserciti almeno la sua influenza sull’alleato russo.
Gli aggiornamenti in diretta ora per ora
13.50 – Sindaco Kiev: siamo pronti a difendere la nostra capitale
«Noi siamo pronti a difendere la nostra capitale, vogliamo proteggere i nostri cari, le nostre famiglie e le nostre case. Siamo pronti a combattere e a difendere la città e la patria». Così il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko a Sky Tg24.
13.40 – Kuleba: rischio radiazioni a Chernobyl, cessate fuoco per riparare rete
«L’unica rete elettrica che alimenta la centrale nucleare di Chernobyl e tutte le sue strutture nucleari occupate dall’esercito russo è danneggiata. La centrale ha perso tutta l’alimentazione elettrica. Invito la comunità internazionale a chiedere urgentemente alla Russia di cessare il fuoco e consentire alle unita’ di riparazione di ripristinare l’alimentazione». Lo afferma su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba che aggiunge: «I generatori diesel di riserva hanno una capacita’ di 48 ore per alimentare la centrale nucleare di Chernobyl. Successivamente, i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni».
13.25 – Johnson: giorni duri davanti ma Putin fallirà
La «vile invasione» russa dell’Ucraina è destinata al fallimento, anche se vi sono sicuramente ancora «giorni duri dinanzi a noi». Lo ha detto Boris Johnson nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni, dichiarandosi convinto dell’unità di tutti i partiti britannici su questo obiettivo. Il premier ha ricordato il video discorso tenuto ieri di fronte alla Camera dal presidente ucraino Volodymir Zelensky e ha ribadito di essere convinto che «grazie anche alla pressione economica crescente imposta sulla Russia e agli aiuti militari degli alleati Nato a Kiev, Vladimir Putin fallirà». E che «noi riusciremo a restaurare un’Ucraina sovrana e indipendente».
13.10 – Altri 160 nomi sulla black list delle sanzioni Ue
Altri 160 nomi sono stati aggiunti alla black list Ue che prevede sanzioni contro chi si è reso responsabile o ha contribuito all’attacco contro l’Ucraina. Lo ha reso noto la Commissione Ue.
13.00 – In Cina benzina e gasolio all’ingrosso ai massimi 10 anni, Pechino non può fare a meno di Mosca
I prezzi del petrolio raffinato in Cina stanno sfiorando i massimi degli ultimi 10 anni il balzo delle quotazioni del petrolio sulla scia della guerra tra Ucraina e Russia e del blocco delle importazioni di greggio e gas da Mosca deciso dagli Usa. Secondo la rivista finanziaria Caixin, i prezzi all’ingrosso della benzina hanno raggiunto in media i 10.306 yuan (1.630 dollari) per tonnellata (+30% da inizio 2022), mentre il gasolio è balzato del 15,5% a 8.657 yuan per tonnellata, secondo i dati del service di news sull’energia 315i .com. Una situazione che rende vitale per Pechino mantenere aperta la cooperazione con Mosca.
12.40 – Kuleba: aspettative limitate da negoziati con Lavrov
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato di non riporre aspettative troppo alte sui negoziati con l’omologo russo, Serghei Lavrov, previsti domani ad Antalya; ha però sottolineato di aver promesso di ottenere il massimo possibile nell’interesse del suo Paese e della sua gente. «Ci stiamo preparando per i negoziati col collega russo, il ministro Lavrov. Ora stiamo lavorando molto seriamente per portarli a termine nel modo più efficiente possibile. Ma francamente, vi dirò che non ripongo alcuna aspettativa su di essi, ma ovviamente, punteremo al massimo», ha detto Kuleba in diretta su Facebook. Il capo della diplomazia ucraina ha detto che Kiev cercherà un cessate il fuoco, la liberazione dei suo territori e la risoluzione delle questioni umanitarie causate dalle ostilità. «Siamo forti, sicuri di noi stessi, faremo il massimo nell’interesse dell’Ucraina e del popolo ucraino. Quello che otterremo di conseguenza è un’altra domanda, dipende, tra l’altro, da quali istruzioni e direttive Lavrov porterà a questi negoziati».
12.45 – Kiev: Mosca potrebbe inviare 800 truppe da Transnistria
La Russia potrebbe impiegare nel conflitto con Kiev fino a 800 truppe delle circa 1.500 stanziate in Transnistria, territorio separatista della Moldova al confine con l’Ucraina. Lo ha riferito lo stato maggiore ucraino. Proprio stamane le truppe russe schierate in Transnistria hanno svolto un’esercitazione militare che simulava una risposta a un attacco con mezzi aerei e agenti tossici. Nell’ambito della guerra in Ucraina, la Transnistria potrebbe diventare un fronte supplementare per la conquista dello strategico porto di Odessa, distante appena 104 chilometri da Tiraspol, capitale dell’autoproclamata repubblica filorussa.
12.40 – Chernobyl ferma, Energoatom: “Possibile rilascio sostanze radioattive”
L’operatore nucleare ucraino afferma che Chernobyl è senza energia, impedendo potenzialmente il raffreddamento del combustibile nucleare esaurito, il che potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive. Lo riferisce in un comunicato Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio ucraino.
12.30 – Ue: valutiamo un tetto temporaneo ai prezzi del gas
«Per far fronte all’attuale emergenza, la Commissione esaminerà tutte le possibili opzioni per limitare l’effetto contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’elettricità, come limiti di prezzo temporanei»: così un portavoce della Commissione europea rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla possibilità di introdurre tetti al prezzo del gas. La Commissione, ha ricordato il portavoce, «consulterà urgentemente tutti gli attori interessati e proporrà opzioni nelle prossime settimane».
12.05 – Cremlino: “Sì ai colloqui ma Kiev riconosca Donbass sovrano”. La minaccia alla Polonia
La Russia vuole tenere colloqui con l’Ucraina «il prima possibile, dipende dalla volontà di Kiev». Lo afferma il portavoce del Cremlino Peskov citato dalla Tass aggiungendo però che le Repubbliche di Donetsk e Lugansk sono «Stati sovrani e indipendenti» e che Kiev dovrebbe riconoscerli come tali. Arriva una minaccia anche per la Polonia: l’offerta dei jet polacchi all’Ucraina crea «uno scenario potenzialmente pericoloso». Mentre gli Stati Uniti hanno iniziato una «guerra economica» contro la Russia.
11.55 – Kiev: la centrale nucleare di Chernobyl disconnessa dalla rete elettrica
«A causa delle azioni militari degli occupanti russi, la centrale nucleare di Chornobyl è stata completamente disconnessa dalla rete elettrica». Lo hanno riferito le autorità ucraine su Telegram: «Le azioni militari sono in corso, quindi non c’è possibilità di ripristinare le linee. Anche la città di Slavutych è senza corrente».
11.50 – Gazprom: per l’Europa riserve di gas fino a metà aprile
L’Europa sta prendendo il gas dai residui degli stoccaggi degli anni precedenti; una fornitura che può durare fino a metà aprile. Questo il calcolo messo a punto da Gazprom che fa riferimento ai dati di Gas Infrastructure Europe secondo cui al 7 marzo il volume di gas attivo negli impianti di stoccaggio sotterraneo in Europa era inferiore del 22,1% (pari a 7,5 miliardi di metri cubi) rispetto al livello dell’anno scorso. Sono già stati prelevati – continua Gazprom – «del 105,3% del volume che le aziende sono state in grado di pompare nella stagione estiva del 2021. Le riserve dell’anno scorso nelle strutture europee di UGS sono arrivate a “zero” a febbraio». Ora il gas in arrivo – osserva Gazprom – «proviene dai residui di gas degli anni precedenti», cosa che «in Europa può durare fino a metà aprile». Il bilancio totale del gas negli impianti Ugs in Europa è “«el 27%. Gli impianti di stoccaggio sotterranei in Germania sono vuoti del 74,4%, in Francia dell’80,3%».
11.35 – Zelensky: senza no fly zone anche Occidente è responsabile della catastrofe
«Il nemico può distruggere i muri delle nostre case, delle nostre scuole, delle nostre chiese. Può distruggere le imprese ucraine. Ma non raggiungerà mai la nostra anima, il nostro cuore, la nostra capacità di vivere liberamente». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un nuovo videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram. «Il nemico ha portato quasi tutto il suo contingente sul suo territorio, ma anche la nostra risposta è al massimo. Loro hanno solo mezzi e noi invece anche il nostro popolo» ha ancora affermato il presidente dell’Ucraina. La richiesta all’Occidente è sempre la stessa: «I partner dell’Ucraina saranno responsabili di una catastrofe umanitaria se non introdurranno una no fly zone» sul Paese
11.35 – Trudeau a Zelensky, da noi altre attrezzature militari
«Ho appena parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Gli ho fatto sapere che il Canada invierà all’Ucraina un altro carico di attrezzature militari altamente specializzato. Abbiamo anche discusso delle sanzioni contro la Russia e degli aiuti umanitari all’Ucraina». È il tweet del premier del Canada, Just Trudeau. «Ho anche chiesto al presidente – scrive il premier – di rivolgersi al nostro Parlamento. I canadesi sono stati ispirati dal coraggio e dalla resilienza degli ucraini e dalla leadership del presidente e so che sono desiderosi di ascoltarlo in prima persona».
11.30 – Borrell: tagliamo cordone ombelicale all’economia russa
«L’interdipendenza economica e la globalizzazione non cambiano la brutalità dell’esercizio della forza. Il cambiamento politico per motivi commerciali è un buon modo per costruire un mondo pacifico ma non basta. Non basta soprattutto dinanzi a quanti non condividono i nostri valori delle democrazia liberale». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo sull’Ucraina. «Credo che sia stato Lenin ad aver detto che i capitalisti sarebbero pronti a vendere la corda con la quale li appenderemo se potessero trarne un beneficio. Quindi Putin pensava che la nostra dipendenza dal gas russo fosse sufficiente per farci fare dei passi indietro dinanzi a questa guerra in Ucraina. Ha ritenuto che i nostri legami energetici con la Russia ci avrebbero paralizzati», ha aggiunto. «E sicuramente le nostre relazioni energetiche con la Russia ci condizionano perchè ogni anno paghiamo petrolio, gas, carbone russo con l’equivalente della riserve del cambio che abbiamo bloccato nelle banche occidentali», ha spiegato il capo della diplomazia europea. «Non abbiamo interrotto il flusso, abbiamo bloccato lo stock. Ma lo stock è il risultato di un flusso. Come ha fatto Putin con la Crimea quando ha messo in sicuro la propria riserva del cambio togliendola dalla denominazione in euro e in dollari per poterla trasformare in moneta cinese, in oro o in valuta che fosse al di fuori dal nostro controllo. Quindi la prima cosa che dobbiamo fare è tagliare questo cordone ombelicale che unisce la nostra economia all’economia russa e interrompere il flusso che gli consente di accumulare riserve con le quali possono finanziare la guerra», ha ribadito Borrell.
11.25 – Mosca, abbiamo controllo situazione a Chernobyl
La Russia «ha il controllo della situazione» nel sito nucleare di Chernobyl. Lo ha dichiarato in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che l’Aiea aveva riferito dell’interruzione della trasmissione dei dati sui livelli delle radiazioni nell’ex centrale.
11.20 – Yacht Abramovich fugge da Barcellona, timore sequestro
My Solaris, il superyacht di Roman Abramovich, ha lasciato Barcellona. Da giorni i media ipotizzavano una ‘fuga’ per mettere l’imbarcazione da 500 milioni di euro in sicurezza da eventuali provvedimenti contro i patrimoni degli oligarchi russi in Europa. Secondo l’app Marine Traffic, il superyacht nelle scorse ore è salpato e attualmente sta viaggiando a una velocità di 14,6 nodi a nord delle isole Baleari.
11.15 – Mosca accusa Usa su presenza laboratori armi biologiche
La Russia ha accusato gli Stati Uniti di aver collaborato con l’Ucraina allo sviluppo di armi biologiche in laboratori siti sul suo territorio e sostiene di avere documenti che lo provino. «In questi giorni, i nostri timori di lunga data, che abbiamo espresso ripetutamente, sullo sviluppo da parte degli Stati Uniti di materiali biologici militari sul territorio dell’Ucraina, sotto la supervisione, dei servizi speciali Usa competenti, sono stati confermato», ha detto in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Ciò è stato confermato non solo dai materiali e dai dati che sono stati ottenuti operativamente sul territorio dell’Ucraina, non solo dalle dichiarazioni dei dipartimenti competenti dell’Ucraina», ha aggiunto Zakharova, «questo è stato confermato anche direttamente a Washington durante il discorso del vicesegretario di Stato americano, Victoria Nuland».
11.10 – Usa: società cinesi punite se violano sanzioni alla Russia
Le società cinesi che aiutano la Russia potrebbero subire pesanti ripercussioni da parte degli Usa che prenderebbero azioni «devastanti»: in un’intervista al New York Times, il segretario al Commercio Gina Raimondo ha ammonito che Washington taglierebbe le compagnie colpevoli fuori dalla fornitura di apparecchiature e software americani di cui hanno bisogno per realizzare i loro prodotti. L’amministrazione Biden potrebbe «essenzialmente chiudere» la Smic, il colosso cinese dei microchip, o qualsiasi società del Dragone che sfida le sanzioni Usa nel caso di fornitura di microprocessori e altre tecnologie avanzate a Mosca.
11.00 – Mosca: non puntiamo a rovesciare governo Kiev
Secondo quanto riferisce Interfax, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che: «l’operazione speciale della Russia in Ucraina non punta all’occupazione dell’Ucraina, alla distruzione delle sue istituzioni o al rovesciamento dell’amministrazione in carica».«L’attacco – ha aggiunto – non è nemmeno diretta contro la popolazione civile».
10.55 – Kiev a Mosca: rispettate il cessate il fuoco di 12 ore
Kiev lancia un appello a Mosca perché rispetti l’accordo tra ucraini e russi per un cessate il fuoco di 12 ore per permettere l’evacuazione dei civili attraverso i «corridoi verdi». L’appello arriva dalla vice prima ministra Iryna Vereshchuk, che ha annunciato l’intesa. «Faccio appello alla Federazione russa: avete preso un impegno pubblico formale», ha detto, secondo quanto riporta la Cnn. Vereshchuk ha evidenziato in particolare la situazione su due rotte per l’evacuazione dei civili, quella dalla città portuale di Mariupol e dalla città orientale di Volnovakha, entrambe circondate dalle forze russe per diversi giorni: «Gli abitanti di Volnovakha si sono rivolti a me e mi hanno chiesto che la promessa della Federazione russa oggi venga rispettata, le persone devono poter lasciare i luoghi dove ora si stanno nascondendo dalla pioggia di razzi e dal fuoco devastante che li sta uccidendo».
10.55 – Ue: anche le banche bielorusse fuori dallo Swift
La Ue ha Deciso di ampliare le proprie sanzioni contro Mosca e Minsk in seguito all’invasione dell’Ucraina, in particolare scollegando tre banche bielorusse dalla piattaforma finanziaria internazionale swift. Lo ha annunciato la presidenza francese del consiglio dell’Ue. Incontrati a Bruxelles, i rappresentanti degli stati membri hanno adottato anche nuove sanzioni contro il settore marittimo e le criptovalute, e hanno aggiunto alla loro lista nera leader e oligarchi russi.
10.45 – L’Unesco: uno “Scudo Blu” per proteggere i monumenti
Per aiutare il popolo ucraino è importante anche preservare il patrimonio culturale del Paese, «sia come testimonianza del passato, ma anche come lievito di pace e coesione per il futuro. Dunque è necessario che, la comunità internazionale si mobiliti per proteggerlo». È quanto ha dichiarato la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, in apertura della riunione di due giorni organizzata dall’Unesco con i responsabili dei beni culturali e museali dell’Ucraina per mettere a punto una strategia di salvaguardia dei monumenti e siti patrimonio mondiale del Paese. Dall’inizio del conflitto l’Organizzazione delle Nazioni Unite è stata in costante contatto con le istituzioni culturali in Ucraina per valutare la situazione e rafforzare la protezione dei monumenti. «La prima sfida è quella di contrassegnare i siti e i monumenti del patrimonio culturale come promemoria del loro status speciale», spiega il direttore dell’Unesco. Ed infatti da subito è iniziata la marcatura di siti e monumenti culturali con il segno distintivo dello “Scudo Blu” della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, al fine di evitare danni deliberati o accidentali. Le proprietà iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale, come il sito di «Kyiv: Cattedrale di Santa Sofia e relativi edifici monastici, Ky’v-Pechersk Lavra», sono considerate prioritarie.
10.35 – Zelensky sente Trudeau: “Aumentare le sanzioni sulla Russia”
«Ho parlato con il mio amico Justin Trudeau in merito alla cooperazione nella difesa tra Ucraina e Canada e di come aumentare la pressione delle sanzioni sulla Russia». Lo scrive su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, precisando che sono stati «concordati ulteriori passi diplomatici». «Il Canada è al fianco dell’Ucraina. Lo sentiamo ogni giorno», aggiunge.
10.25 – Quattro soldati britannici volontari tra i militari ucraini, rischiano l’accusa di diserzione
Quattro soldati britannici hanno deciso di propria iniziativa di andare a combattere in Ucraina contro le truppe russe. È quanto si legge sui media del Regno Unito, secondo cui al momento vengono dichiarati nel gergo militare «awol», ovvero assenti ingiustificati, ma questa condizione se supera i 30 giorni diventa diserzione. Fra loro ci sarebbe un 19enne della Coldstream Guardsman, la guardia della regina Elisabetta di stanza a Windsor. Il ministero della Difesa sta cercando di rintracciarli col timore che Mosca possa affermare che truppe occidentali stanno prendendo parte al conflitto. Negli ultimi giorni era stata ribadita l’indicazione ai cittadini britannici a non partire come volontari, ancor di più per i militari. Intanto l’ultima stretta anti-russa introdotta da Londra sugli aerei, soprattutto quelli privati utilizzati dagli oligarchi, ha dato già risultati: il ministro dei Trasporti, Grant Shapps, ha affermato che un jet privato è stato messo sotto sequestro all’aeroporto di Farnborough nell’Hampshire e sono in corso controlli.
10.20 – Usa: raggiunto accordo al Congresso per 13,6 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina
I leader del Congresso Usa hanno raggiunto un accordo bipartisan per fornire 13,6 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina e agli alleati europei, più altri miliardi per combattere la pandemia, come parte di un disegno di legge più ampio da 1.500 miliardi di dollari volto a finanziare le agenzie federali per il resto di quest’anno. Il presidente Usa, Joe Biden, aveva fatto appello per raggiungere i 10 miliardi di dollari in aiuti militari, umanitari ed economici la scorsa settimana, e il sostegno democratico e repubblicano è stato così fermo che la cifra è cresciuta fino a 12 miliardi di dollari lunedì e 13,6 miliardi di dollari il giorno successivo.
10.11 – Cina: Usa e Nato sono responsabili del conflitto
La questione Ucraina è molto chiara: «Sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina». Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, sulle recenti ricostruzioni del New York Times relative alla conoscenza di Pechino dei piani russi contro l’Ucraina, in base a quanto appreso da funzionari Usa. «Ignorando le proprie responsabilità, gli Usa Uniti accusano invece la Cina della propria presa di posizione sulla vicenda e cercano margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia, per mantenere la propria egemonia”, ha detto.
9.45 – La Bbc riprende le trasmissioni da Mosca
La Bbc ha annunciato di aver preso le trasmissioni da Mosca, sospese sulla nuova legge russa che ha criminalizzato di recente le informazioni false sulle forze armate del Paese. «Dopo aver considerato le conseguenze di una mancata informazione abbiamo deciso di riprendere i reportage in lingua inglese», si legge in una nota della Bbc. «Riporteremo le storie con indipendenza e imparzialità secondo i nostri rigorosi standard».
9.34 – La Cina: le sanzioni aggraveranno lo scontro
La Cina ha espresso «forte opposizione» alle sanzioni inflitte alla Russia, all’indomani dell’annuncio del presidente Usa, Joe Biden, di sospendere le esportazioni di gas e di greggio da Mosca e della decisione della Gran Bretagna di interrompere entro la fine dell’anno le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi russi, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. Le sanzioni «non hanno fondamento nel diritto internazionale», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. «Provocheranno solo serie difficoltà all’economia e al sostentamento dei Paesi interessati» e «aggraveranno ulteriormente la divisione e lo scontro».
9.25 – Colloquio Draghi-Macron in vista del Consiglio europeo di domani
In vista del Consiglio europeo informale, previsto domani e dopodomani a Parigi, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente francese Emmanuel Macron nel corso della quale sono stati esaminati gli ultimi sviluppi della crisi in Ucraina e le sue conseguenze sull’economia europea.
09.15 – Kiev conferma: corridoi umanitari riaperti
L’Ucraina e la Federazione Russa hanno concordato un cessate il fuoco dalle 9 alle 21 per evacuare la popolazione attraverso corridoi umanitari in sei aree. Lo riferisce la vicepremier, Iryna Vereshchuk, citata da Ukrainska Pravda. «Alle sei e mezza del mattino, abbiamo ricevuto un messaggio dalla Federazione Russa in merito all’approvazione delle nostre rotte precedentemente proposte, oltre ad avere inviato una lettera alla Croce Rossa con tale approvazione», ha detto. L’evacuazione, stando a quanto riferito avverrà sulle seguenti rotte: Energodar – Zaporizhzhia, Sumy – Poltava, Mariupol – Zaporizhzhia, Volnovakha – Pokrovsk, Izyum-Lozovaya. E anche dagli insediamenti di Vorzel, Bucha, Borodyanka, Irpen, Gostomel della regione di Kiev.
09.10 – Mosca: la risposta alle sanzioni sarà rapida, colpirà aree sensibili
La Russia sta lavorando ad una risposta «rapida» e «ponderata» alle sanzioni imposte dall’Occidente, che sarà avvertita nelle aree più «sensibili per coloro a cui si rivolge»: lo ha reso noto il direttore del dipartimento per la Cooperazione economica del ministero degli Esteri di Mosca, Dmitry Birichevsky. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti.
09.05 – Sale a 3 il numero dei bimbi uccisi nel bombardamento di Sumy
Sale a tre il numero dei bambini rimasti uccisi nell’attacco avvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Sumy, nel nord est dell’Ucraina: il bilancio complessivo delle vittime sale così a 22. Lo rende noto il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, su Telegram. «Questa storia può essere giustamente definita un massacro, perché una bomba ha ucciso 22 persone», scrive Zhyvytskyy, precisando che «tra le 22 persone uccise c’erano 3 bambini. Inizialmente ne sono stati denunciati due, ma oggi i soccorritori hanno estratto dalle macerie il corpo di un bambino. Sono tutti della stessa famigli». Zhyvytskyy spiega che tra le vittime nove persone erano nella stessa abitazione e che «sei case sono state distrutte completamente», mentre altre due dozzine parzialmente. Ci sono anche «otto persone ferite, tra cui una bambina di cinque anni», aggiunge.
08.55 – Milizie del Donbass verso la regione di Zaporizhzhya
I militari della Repubblica popolare di Doneck si sta dirigendo verso nord, verso la regione di Zaporizhzhya: lo riferisce Interfax citando un portavoce della milizia DPR, secondo il quale le forze della Repubblica sono uscite dai confini e dopo aver preso il controllo di 66 località abitate, soprattutto a Sud, mentre le località di Horlivka, Doneck, Dokuchayevsk e Yasynuvata continuano a essere bombardate dai lanciarazzi Grad, da sistemi di artiglieria e da mortai.
08.50 – Protezione Civile: “L’Italia è pronta all’accoglienza, adotteremo un piano modulare”
«L’Italia è pronta ad accogliere e ci stiamo preparando ad una accoglienza modulare. Oggi ne ospitiamo 21mila ma parlare di numeri ora è fuorviante la situazione cambia velocemente». Lo ha detto Fabrizio Curcio capo del Dipartimento della Protezione Civile a SkyTg24. «Stiamo lavorando, ci stiamo preparando a livello territoriale – ha aggiunto – è chiaro che se tutti insieme con intensità e numeri elevati è chiaro che potrebbe esserci dei punti di criticità ma noi stiamo lavorando per smussarli. Il piano di accoglienza è modulare ed è chiaro che dovremo mettere in campo le reti consolidate che sono quelle che già esistono, potenziate, poi il sistema di protezione civile è ancora di più il sistema del terzo settore fino ad arrivare addirittura alle famiglie che però devono seguire un percorso chiamiamolo certificato di accoglienza, devono essere rispettati certi standard».
08.45 – Gazprom: prosegue la fornitura di gas all’Europa
Gazprom sta inviando gas naturale in Europa via Ucraina in linea con le richieste dei clienti, con flussi giornalieri che raggiungono i 109,5 milioni di metri cubi. Lo riferisce Bloomberg citando il gigante dell’energia russo.
08.40 – Il crollo del rublo non si ferma
Il rublo cede il 7,8% contro il dollaro alla riapertura del mercato dei cambi di Mosca, chiuso da venerdì scorso. La moneta russa passa di mano a 113,8825 sul dollaro.
08.35 – Anche Heineken e L’Oreal sospendono le attività in Russia
Uno dei più grandi colossi di cosmetica al mondo, L’Oreal, ha annunciato che chiuderà temporaneamente i propri negozi e i punti vendita gestiti direttamente nei grandi centri commerciali in Russia, nonché i suoi siti di e-commerce: «Condanniamo fermamente l’invasione russa e la guerra in Ucraina, che sta causando così tanta sofferenza al popolo ucraino», ha affermato la compagnia francese in una nota. Lunedì un altro gigante dei cosmetici francese, Estee Lauder, aveva annunciato che chiuderà tutti i negozi in cui opera in Russia e interromperà le forniture ai rivenditori locali. Il gruppo, che comprende marchi come Michael Kors, DKNY, Clinique e Bobbi Brown, è presente nel Paese da circa 30 anni.
Anche Heineken interrompe la produzione, la pubblicità e la vendita di birra in Russia. Lo scrive Bloomberg citando una dichiarazione dell’azienda olandese produttrice di birra che valuterà opzioni strategiche per il futuro delle sue operazioni russe.
08.30 – Lapo Elkann: “Italia Independent sospende la distribuzione in Russia”
Italia Independent Group ha deciso «su precisa indicazione del presidente Lapo Elkann, in segno di piena e totale solidarietà con il popolo Ucraino, di sospendere con decorrenza immediata la distribuzione dei propri brand Italia Independent, Laps, CR7 eyewear e Hublot nel territorio della Russia». Lo rende noto un comunicato della società. «La decisione di sospendere qualsiasi relazione commerciale con la Russia deriva dal volere dare concretezza alla vicinanza, mia personale e di Italia Independent, al popolo ucraino», commenta Lapo Elkann fondatore e presidente di Italia Independent, aggiungendo che «con Fondazione Laps mi sono già attivato per fornire assistenza e supporto ai rifugiati costretti per via del conflitto ad abbandonare il proprio Paese. Spero dal profondo del cuore – conclude Elkann – che possa presto ritornare la Pace». La sospensione dell’attività distributiva di Italia Independent Group si sostanzia nell’interruzione dei rapporti con la società di distribuzione russa che detiene l’esclusiva territoriale per i brand della società. Italia Independent «auspica che al più presto cessi ogni attività bellica e che si possa raggiungere un accordo di pace basato sul rispetto dei valori di democrazia e autodetermninazione dei popoli».
08.20 – Cnn: ieri evacuate da Sumy 5mila persone
Circa 5.000 civili sono stati evacuati ieri grazie al corridoio umanitario aperto dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, alla città di Poltava (a circa 175 km a sud di Sumy): lo ha reso noto oggi il vicedirettore dell’ufficio della presidenza ucraina, Kirill Timoshenko. Lo riporta la Cnn.
08.10 – Sirene antiaeree a Kharkhiv e Vinnytsia
Le sirene antiaeree hanno risuonato nelle città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, e Vinnytsia, nella parte centrale del Paese. Lo riporta il Kyiv Independent, ricordando che gli abitanti sono invitati a trovare riparo nel rifugio più vicino.
08.05 – Mosca: l’Ucraina aveva intenzione di attaccare il Donbass a marzo
Il ministero della Difesa russo sostiene di avere i documenti che provano l’intenzione dell’Ucraina di avviare un’operazione militare nel Donbass in marzo. «Nel corso dell’operazione militare speciale (la definizione ufficiale dell’invasione in Ucraina, ndr), i militari russi sono entrati in possesso di documenti classificati del comando della Guardia Nazionale ucraina». «Questi documenti provano che il regime di Kiev stava segretamente preparando un’operazione offensiva nel Donbass nel marzo 2022», ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. Secondo Mosca, l’attacco «segreto» è stato deciso dal comandante della Guardia Nazionale ucraina, il generale Mykola Balan, il 22 gennaio scorso. Il documento acquisito dai militari russi era indirizzato ai comandanti delle divisioni territoriali settentrionale (Kiev), meridionale (Odessa) e occidentale della Guardia Nazionale ucraina, ha specificato Konashenkov.
08.00 – Bombardamenti vicino a Kiev, bambini tra le vittime
07.45 – Le sirene risuonano in diverse città ucraine
Sono risuonate a Kiev e in altre città dell’Ucraina le sirene antiaeree. È la Bbc a riportare le segnalazioni, mentre le forze armate ucraine affermano di mantenere il controllo della capitale Kiev nonostante attacchi delle forze russe nella notte, mentre si continua a combattere in varie zone del Paese in quello che è il quattordicesimo giorno di guerra dopo l’invasione russa. L’ultimo aggiornamento diffuso su Facebook dallo Stato Maggiore e riportato dal Guardian parla di combattimenti a nord e nel nordest con «operazioni di combattimento» a Polisky e Volyn, combattimenti nelle aree di Nizhyn, Ivanytsia, Trostyanets e anche nella città di Chernihiv. A sud, secondo i militari ucraini, continuano le operazioni per mettere in sicurezza «aeroporti e infrastrutture cruciali». Le truppe «a difesa» di Kiev «mantengono salde le posizioni».
07.30 – Intelligence britannica: le difese antiaeree di Kiev stanno reggendo bene
È per ora fallita la conquista di Kiev da parte delle forze armate russe, che si trovano a Nord della capitale ucraina: lo scrive nel suo aggiornamento sulla situazione l’intelligence del ministero della Difesa britannico. «Le forze russe non sono riuscite ad avere una svolta significativa a nord di Kiev, e le forze ucraine sembrano finora essere riuscite ad abbattere gli aerei nemici –, si legge nel bollettino –. I combattimenti a nord-ovest di Kiev rimangono in corso con le forze russe che non riescono a fare alcun passo avanti significativo – spiega il ministero –. Le difese aeree ucraine sembrano aver goduto di un notevole successo contro i moderni aerei da combattimento della Russia, probabilmente impedendo loro di raggiungere qualsiasi grado di controllo dei cieli».
07.20 – La centrale di Chernobyl non trasmette più i dati all’Aiea
I sistemi che permettono di controllare a distanza i materiali nucleari della centrale di Chernobyl in Ucraina, sotto controllo russo, hanno smesso di trasmettere i dati all’Agenzia internazionale dell’energia atomica: l’allarme è della stessa Aiea. La Russia ha preso il controllo della centrale nucleare, uno dei primi obiettivi strategici raggiunti dopo l’invasione del Paese iniziata il 24 febbraio scorso, facendo temere per possibili incidenti 36 anni dopo la peggior catastrofe nucleare della storia, avvenuta proprio a Chernobyl nell’aprile del 1986. Fino a quando i dati sono stati disponibili, l’organismo di Vienna non aveva rivelato aumenti dei livelli di radioattività.
07.10 – Corridoio umanitario aperto a Sumy anche oggi
Il corridoio di evacuazione dei civili dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, rimarrà aperto anche oggi: lo ha reso noto con un messaggio sui social il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, secondo quanto riporta la Cnn. «Amici! Il team negoziale ha lavorato tutta la notte e oggi ha esteso l’operazione nel corridoio umanitario da Sumy a Poltava», ha scritto oggi Zhyvytskyy nel post, aggiungendo che il corridoio sarà aperto dalle 9:00 alle 21:00 ora locale (dalle 8:00 alle 20:00 in Italia). Zhyvytskyy ha spiegato che i cittadini potranno usare i loro mezzi per raggiungere Poltava (una cittadina a circa 175 km a sud di Sumy) e nel primo pomeriggio saranno disponibili anche i 22 autobus che sono già stati utilizzati ieri per le evacuazioni.
07.05 – Autorità di Sumy: vittime nei bombardamenti a Okhtyr
Almeno una persona è morta e altre 14 sono rimaste ferite in bombardamenti che nella notte hanno colpito la zona di Okhtyr. Lo hanno denunciato le autorità di Sumy, come riporta il Guardian, secondo cui stando a Dmytro Zhyvytskyi alcune persone risultano disperse. Denunciati attacchi contro infrastrutture civili, compresa una stazione, un edificio governativo e negozi. Ieri sera la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, citata dall’agenzia Unian, ha confermato che circa 5.000 ucraini e 1.700 studenti stranieri sono stati evacuati da Sumy, nel nordest del Paese ad appena 30 km dal confine russo.
07.01 – Brent sopra i 130 dollari
Prezzi del greggio ancora in rialzo sui mercati asiatici, dopo il divieto statunitense all’importazione di petrolio russo e la prosecuzione dell’invasione russa in Ucraina. Anche la Gran Bretagna ha annunciato che abbandonerà gradualmente le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi russi entro la fine del 2022. La quotazione del greggio è ora circa il doppio rispetto all’inizio di dicembre. Così il Brent è scambiato a 130,18 al barile, in rialzo dell’1,72%, ma ben sotto il picco di 139,13 dollari toccato lunedì. Il West Texas Intermediate è in aumento dell’1,31% a 125,32 dollari al barile.
06.50 – La Tass conferma il colloquio domani in Turchia tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina
Si dovrebbe tenere domani ad Antalya, in Turchia, il colloquio tra il ministro degli Esteri russo e Sergey Lavrov e l’omologo ucraino Dmitry Kuleba. Lo rivela l’agenzia russa Tass spiegando che il vertice, che si dovrebbe tenere a margine del forum diplomatico organizzato nella città turca, sarebbe stato confermato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, intervenuta alla radio Sputnik: «Noi pensiamo che dal momento che ‘’Ucraina l’ha confermato, l’incontro si terrà davvero, in particolare perché è stato organizzato dalla Turchia, che ospita l’evento a margine del quale è previsto che si tenga il vertice».
06.40 – Le sirene di Kiev suonano di nuovo, civili nei rifugi
Sirene antiaeree sono risuonate stamattina a Kiev e dintorni, con l’allerta ai residenti civili di recarsi nei rifugi il prima possibile. «Allerta aerea sull’area di Kiev. Minaccia di attacco missilistico. Tutti subito nei rifugi», ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione regionale di Kiev Oleksiy Kuleba
06.10 – Wsj: EAU e Arabia Saudita rifiutano la telefonata di Biden
I leader degli Emirati Arabi e dell’Arabia Saudita avrebbero rifiutato la telefonata del presidente Usa Joe Biden. Lo riferisce il Wall Street Journal che cita un funzionario secondo il quale Biden avrebbe cercato di chiamarli per discutere di un eventuale aumento delle importazioni di petrolio per compensare gli aumenti dei prezzi legati all’invasione russa in Ucraina dopo l’annuncio dello stop Usa al petrolio russo. Secondo il quotidiano, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan degli Emirati Arabi Uniti avrebbero rifiutato la telefonata anche per le posizioni degli States nel Golfo con particolare riferimento alla guerra in Yemen.
05. 53 – Una petroliera è in fiamme nel Mar Nero, quasi due settimane dopo l’apparente attacco militare russo
La petroliera moldava “Millennial Spirit” sta ancora fumando nel Mar Nero. Lo mostrano le immagini satellitari, quasi due settimane dopo essere stata colpita da un apparente attacco militare russo. Planet Labs PBC ha detto di aver raccolto una nuova immagine satellitare martedì che mostra un grande pennacchio di fumo nero proveniente dalla petroliera, che galleggia a circa 20 miglia (32 chilometri) a est della città ucraina di Odessa.
05.36 – Gli aiuti all’Ucraina crescono fino a quasi 14 miliardi di dollari
Il pacchetto di aiuti degli Stati Uniti per l’Ucraina e i suoi alleati dell’Europa orientale è cresciuto fino a circa 14 miliardi di dollari. La nuova cifra è emersa quando i legislatori hanno dato gli ultimi ritocchi a un conto di spesa governativo di 1,5 trilioni di dollari che i leader sperano che il Congresso emanerà entro la fine della settimana. L’intero pacchetto, in particolare l’aiuto all’Ucraina, ha un forte sostegno bipartisan.
04.37 – Il governo del Kazakistan evacua 432 cittadini
Tre voli dall’Ucraina hanno evacuato 432 cittadini del Kazakistan e l’organizzazione di un quarto volo è in corso. Lo ha detto sabato il ministero degli Esteri kazako. «Tre voli Air Astana hanno evacuato 432 persone in Kazakistan a partire da oggi. L’invio di un quarto aereo di evacuazione viene organizzato ora. Il volo sarà organizzato non appena il numero necessario di cittadini si riunirà a Katowice, in Polonia», ha detto il ministero.
04.34 – Evacuate 5000 persone da Sumy
Circa 5.000 persone e 1.000 auto hanno evacuato martedì la città di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, secondo il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Timoshenko. Timoshenko ha fatto l’annuncio sul suo canale Telegram.
03.46 – Sirene antiaeree a Kiev, Zhytomyr e Vasylkiv
I cittadini vengono invitati a raggiungere i rifugi.
03.37 – Wall Street Journal: i leader Arabia-Emirati rifiutano la telefonata di Biden
Smacco per la Casa Bianca, che ha tentato inutilmente di organizzare una telefonata tra Joe Biden e i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati mentre lavorava alla costruzione di una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio. Lo scrive il Wall Street Journal. Il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Biden nelle ultime settimane, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall’accordo sul nucleare iraniano. Secondo il giornale, che cita dirigenti Usa e del Medio Oriente, Bin Salman vorrebbe inoltre l’immunità legale negli Usa, dove ha varie cause pendenti, tra cui quella per l’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.
03.22 – Russia: pieno controllo sulla centrale di Zaporizhzhya
La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya sarebbe ora sotto il pieno controllo delle forze militari russe. Lo riferisce la Guardia nazionale russa. Circa 240 militari ucraini a guardia della centrale avrebbero deposto le armi «per tornare a casa», aggiungono i militari di Mosca, che precisano che le attivita’ della centrale proseguono regolarmente.
03.19 – 007 Usa: per Putin questa è una guerra che non può permettersi perdere
«Valutiamo che Putin si senta afflitto dal fatto che l’Occidente non gli concede l’appropriata deferenza e percepisca questa come una guerra che non può permettersi di perdere»: lo ha detto la direttrice della National Intelligence Avril Haines in un’audizione al Congresso. «Pensiamo sia improbabile che Putin sia frenato dagli ostacoli incontrati finora e possa invece intensificare, raddoppiare gli sforzi per ottenere il disarmo ucraino, la neutralità e impedire un’ulteriore integrazione con Usa e Nato se non ci riesce con un negoziato diplomatico», ha aggiunto.
«Putin è arrabbiato e frustrato, probabilmente raddoppierà gli sforzi e tenterà di distruggere l’esercito ucraino senza rispetto per i civili», le ha fatto eco William Burns, il capo della Cia.
02.44 – Kiev: russi torturano staff centrale nucleare Zaporizhzhia
«Le forze di occupazione russe torturano il personale della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo le informazioni in nostro possesso, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici». Lo annuncia sulla sua pagina Facebook il ministro dell’Energia ucraino Herman Halushchenko. «Lo staff della centrale nucleare di Zaporizhzhia è in ostaggio da quattro giorni – sottolinea il ministro -. Ci sono circa 500 militari russi e 50 unità di equipaggiamento pesante all’interno della centrale. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto. Facciamo appello ai nostri partner internazionali affinché prendano tutte le misure per far ritirare le forze di occupazione russe dagli obiettivi militari conquistati e chiudano lo spazio aereo sull’Ucraina».
02.03 – Biden: Putin non vincerà, non può tenere il Paese
«Questo deve essere chiaro: l’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin. Putin potrebbe essere in grado di prendere una città, ma non sarà mai in grado di tenere il Paese». Lo scrive il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, su Twitter.
01.46 – Condé Nast ferma le pubblicazioni in Russia
Condé Nast sospende la pubblicazione delle sue testate, tra cui Vogue, GQ, Architectural Digest e Glamour in Russia a causa della guerra in Ucraina e i rischi imposti dalla censura. «Continuiamo ad essere scioccati e orripilati dalla tragedia della crisi umanitaria – ha detto il Ceo del colosso del fashion Roger Lynch in un messaggio allo staff -, ma abbiamo giornalisti e team editoriali in tutto il mondo ed è importantissimo che continuiamo a produrre contenuti senza metterli in pericolo». Il memo cita le nuove leggi sulla censura del governo russo che «rendono impossibile continuare in questo modo». Conde Nast ha cominciato a pubblicare in Russia nel 1998.
01.21 – Usa: ogni goccia di petrolio russo consumata è altra goccia di sangue versato
«Dobbiamo ricordare che il cattivo qui è il presidente Putin e il presidente Zelensky ha ragione, ogni goccia di petrolio russo che viene consumata è un’altra goccia di sangue ucraino versato». Così Victoria Nuland, sottosegretaria agli Affari politici del Dipartimento di Stato americano, parlando alla Cnn.
01.06 – Zelensky: l’Occidente farà un nuovo Piano Marshall per la ricostruzione del Paese
«Ci sarà un nuovo Piano Marshall per l’Ucraina. L’Occidente formerà questo pacchetto di supporto». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio, citato da Ukrainska Pravda. «Il mondo non crede nel futuro della Russia», ha aggiunto, «parlano di noi. Ci aiutano. Si stanno preparando a sostenere la nostra ricostruzione».
00.50 – Zelensky: la guerra deve finire, sediamoci al tavolo delle trattative
«La guerra deve finire. Dobbiamo sederci al tavolo delle trattative». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio, citato da Ukrainska Pravda.
00.35 – Il Pentagono: serie preoccupazioni per i jet dalla Polonia
«La prospettiva di caccia “a disposizione del governo degli Stati Uniti d’America” in partenza da una base Usa/Nato in Germania per volare in uno spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza Nato. Semplicemente non ci è chiaro che ci sia una motivazione sostanziale per questo. Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati della Nato su questo problema e sulle difficili sfide logistiche che presenta, ma non crediamo che la proposta della Polonia sia sostenibile». Lo afferma in una nota il portavoce del Pentagono John Kirby, rimarcando che «la decisione se trasferire gli aerei di proprietà polacca in Ucraina spetta in definitiva al governo polacco».
00.21 – Fitch: rischio di imminente default per la Russia
Fitch ha declassato il rating della Federazione Russa da `B’ a `C’ a causa degli effetti sanzionatori per l’invasione dell’Ucraina, sottolineando in una nota il rischio “«di un imminente default» del debito.
Francesca mannocchi (foto di alessio romenzi)
00.13 – Universal Music sospende tutte le operazioni in Russia
Universal Music Group ha sospeso tutte le sue operazioni in Russia, ha confermato la compagnia a Variety. «Con effetto immediato, sospendiamo tutte le operazioni in Russia e chiudiamo i nostri uffici sul posto. Esortiamo a porre fine alla violenza in Ucraina il prima possibile. Aderiamo alle sanzioni internazionali e, insieme ai nostri dipendenti e artisti, abbiamo lavorato con gruppi di diversi paesi (tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca e Ungheria) per sostenere gli sforzi di soccorso umanitario per portare aiuti urgenti ai profughi della regione». Una fonte ha riferito a Variety che lo staff della compagnia continuerà a ricevere lo stipendio per un tempo indeterminato, anche se gli artisti presumibilmente vedranno la maggior parte se non tutta la loro attività di registrazione sospesa.
00.07 – La first lady ucraina: omicidio di massa di civili, anche bambini
In Ucraina è in corso un «omicidio di massa di civili» e «la cosa più orribile e devastante di questa invasione russa sono i bambini vittime»: lo ha scritto la first Lady ucraina, Olena Zelenska, in una lettera ai media internazionali citando i nomi di alcuni di piccoli rimasti uccisi. «Ciò che è accaduto è impensabile, il nostro Paese era in pace, i nostri territori erano pieni di vita», aggiunge Zelenska nella missiva sottolineando che «l’aggressore pensava poter fare una guerra lampo, ma ha sottovalutato il nostro Paese, il nostro popolo e il suo patriottismo».
00.01 – Usa: distrutto 8%-10% degli asset militari russi in Ucraina
Gli Stati Uniti stimano che almeno l’8%-10% degli asset militari russi usati nell’invasione dell’Ucraina sia stato distrutto o reso non operativo. Lo riferisce la Cnn citando una fonte Usa vicina alle ultime notizie intelligence. Si tratta di tank, aerei, artiglieria e altro materiale bellico.
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