Sab. Nov 23rd, 2024

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L’Ucraina ha respinto l’ultimatum della Russia che chiedeva la resa della città assediata di Mariupol. Nel frattempo il presidente americano Joe Biden ha annunciato una visita in Polonia per venerdì. «Non si parla di resa o deposizione delle armi. Ne abbiamo già informato la parte russa», ha detto al quotidiano Ukrayinskaya Pravda il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. La richiesta russa «è una manipolazione deliberata e una vera presa di ostaggi», ha aggiunto. Il ministero della Difesa russo aveva invitato l’Ucraina a «deporre le armi» e ha chiesto una «risposta scritta» al suo ultimatum entro le 5 di stamattina, in nome della salvaguardia degli abitanti e delle infrastrutture della città di Mariupol.

Intanto nella notte sono continuati i bombardamenti su Kiev ed è stato colpito anche un centro commerciale: diversi i morti. C’è attesa per il nuovo round di negoziati tra le due parti. Oggi, alle 16 ora italiana, ci sarà una telefonata Biden-Draghi-Macron-Scholz-Johnson per discutere «di una risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina».

Segui gli aggiornamenti ora per ora

14.45 – L’Ungheria: “Non sosterremo le sanzioni contro la sicurezza energetica”

14.40 – Il consigliere di Zelensky: “I negoziati non sono seri”
«La Russia non è seria riguardo ai colloqui di pace»: lo afferma Alexander Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Zelensky, alla Bbc. Rodnyansky dice che i colloqui mirano a «intrappolare l’Occidente nel pensare che ulteriori sanzioni non siano necessarie. Hanno usato questi colloqui come un modo per distrarre l’attenzione da ciò che sta accadendo sul campo di battaglia. Non si cerca la pace e allo stesso tempo si bombardano città su larga scala».

14.30 – Palazzo Chigi lavora alla revoca dell’onorificenza a Paramanov

14.25 – Truppe russe sparano sui civili che manifestano a Kherson
Le truppe russe hanno aperto il fuoco su una folla pacifica di civili a Kherson, nel sud dell’Ucraina. Lo riportano i media internazionali mostrando un video che circola sui social. Nel video si vedono i civili che si radunano in una piazza della città portuale nel sud del paese per un’iniziativa a favore dell’Ucraina quando all’improvviso iniziano il lancio di granate e gli spari da parte, scrivono gli autori del video, delle forze russe. Nelle proteste, viene riferito, sono rimaste ferite almeno due persone.

14.20 – “Ancora 300 italiani nelle aziende in Ucraina, ora rischiano”
Di italiani, nelle aziende di imprenditori italiani in Ucraina, «ce ne sono ancora molti, sono circa 300», dice il presidente di Confindustria Ucraina, Marco Toson. «Purtroppo – spiega – hanno rifiutato lo spostamento nei giorni scorsi pensando che le cose potessero migliorare. Invece la situazione è peggiorata e in questo momento si sta operando per cercare di farli uscire. Non c’è nessuna perdita, nessun ferito, ma ora si trovano in situazioni più particolari: bisognava seguire le indicazioni di spostamento qualche giorno fa, hanno pensato di rimanere ed ora stanno rischiando». La situazione è «seguita da Farnesina e ambasciata».

13.55 – La Bielorussia annuncia il ritiro truppe dal confine
La Bielorussia ha dichiarato di aver ritirato la squadra di sbarco dal confine con l’Ucraina. Lo hanno riferito il ministero della Difesa della Bielorussia e MotolkoHelp su Twitter citati da Unian. «I paracadutisti della 38ma brigata d’assalto delle guardie separate di Brest sono tornati alle loro posizioni permanenti dopo aver completato con successo il compito di rafforzare le aree del confine bielorusso», ha affermato il ministero in una nota.

13.45 – Sopravvissuto a Buchenwald, ucciso dalle bombe a Karkhiv
Un sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald è morto durante i bombardamenti russi a Kharkiv. Lo ha annunciato in un tweet Il direttore della Fondazione Buchenwald e Mittelbau-Dora, Jens-Christian Wagner. Boris Romantschenko, 96 anni, è morto venerdì in un attacco al suo condominio nella città dell’Ucraina orientale, ha riferito Wagner. Romantschenko era sopravvissuto ai campi di concentramento di Buchenwald, Peenemünde, Dora e Bergen-Belsen ed era stato vicepresidente del Comitato internazionale Buchenwald-Dora. Romantschenko non lasciava il suo appartamento a Kharkiv da mesi, per paura di contrarre il coronavirus.

13.40 – Delegazione ucraina: “Oggi lavoriamo tutto il giorno”
Sono durati un’ora e mezzo oggi i negoziati tra le delegazioni ucraina e quella russa, e continuano adesso nel formato dei gruppi di lavoro. Lo riferisce la Tass. «L’incontro è durato dalle 10.30 alle 12 con le delegazioni ufficiali, poi sono arrivati ;;di nuovo i gruppi di lavoro. Oggi lavoriamo tutto il giorno», ha detto un membro della delegazione ucraina e capo della fazione Sn David Arahamiya, citato dall’agenzia Unian. Non sono state fornite ulteriori informazioni sull’andamento dei colloqui.

13.30 – Media di Kiev: i russi hanno rapito 4 giornalisti a Melitopol
Quattro giornalisti sarebbero stati rapiti dalle milizie russe a Melitopol. Lo riporta Ukrinform citando una dichiarazione su Telegram dell’unione dei giornalisti di Kiev. Si tratterebbe degli editori Mykhailo Kumok e Yevhenia Borian e dei giornalisti Yulia Olkhovska e Liubov Chaika.

13.05 – L’arcivescovo di Kiev: “A Mariupol è in corso un vero genocidio”
«La città di Mariupol sta vivendo un vero genocidio. La gente muore non solo a causa delle armi nemiche ma anche per l’odio… Centinaia di persone muoiono di fame, e non solo nella città ma anche nei suoi dintorni». Lo denuncia l’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk nel 26esimo giorno di guerra in Ucraina. «Sui territori temporaneamente occupati si stanno perpetrando veri crimini contro l’umanità. Riceviamo quotidianamente notizie di una vera catastrofe umanitaria, di omicidi, saccheggi, stupri», denuncia ancora Shevchuk. Nel quotidiano videomessaggio, l’arcivescovo di Kiev racconta: «Stanotte in Ucraina il sangue è stato versato nuovamente. Le nostre città e i nostri villaggi hanno di nuovo tremato per i bombardamenti. E ancora una volta, fino ai cieli, alle orecchie di Dio, dalla terra ucraina si sono alzate le grida, i gemiti, il pianto». «Le persone – racconta Shevchuk stanno protestando contro i loro stupratori e assassini. E fanno capire che Kherson e le altre città dell’Ucraina, che sono oggi occupate, sono l’Ucraina e vogliono vivere in uno stato ucraino indipendente e libero. Chiedo a tutti noi di pregare per quelle persone che, con la forza, vengono deportate dall’Ucraina in Russia. Siamo di nuovo testimoni di un’ondata di deportazione forzata dei cittadini ucraini in un altro stato. Nessuno di noi sa quale destino li attende perché loro non lo possono decidere da soli».

13.00 – Viminale: quasi 60mila profughi ucraini in Italia
«Sono 59.589 i profughi entrati in Italia dall’inizio del conflitto a oggi: 30.499 donne, 5.213 uomini e 23.877 minori». Lo comunica in un tweet il Viminale.

La Russia minaccia l’Italia, perché e che cosa rischiamo davvero


12.50 – Raid russi su Avdiivka nel Donbass
Avdiivka, città della regione di Donetsk ancora sotto controllo ucraino, nel Donbass, e i suoi dintorni sono stati colpiti da aerei e artiglieria russi nemici, provocando un morto e due feriti. Lo annuncia il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenkolo, su Telegram dove ha pubblicato foto del bombardamento della città, citato da Ukrinform. «Avdiivka e i suoi dintorni sono stati colpiti da aerei e artiglieria russi. Secondo le informazioni disponibili, almeno un civile è stato ucciso e almeno due sono rimasti feriti. Danni e incendi a seguito di bombardamenti nemici sono stati registrati in 15 indirizzi», ha scritto Kyrylenkolo.

12.45 – Autorità di Odessa: bombardata la periferia
 La Russia ha bombardato la periferia di Odessa: lo hanno riferito le autorità locali. Secondo un portavoce, non ci sono state vittime nell’attacco a una zona residenziale.

12.40 –  Bundesbank: “La guerra in Ucraina potrebbe portare alla stagnazione”
La guerra in Ucraina frena chiaramente la crescita in Germania. Lo scrive la Bundesbank nel suo rapporto mensile. «Gli effetti dell’attacco della Russia all’Ucraina dovrebbero pesare in modo percepibile a marzo sull’attività economica in Germania», si legge. «La forte crescita attesa per il secondo trimestre dell’anno sarà molto più debole», e nel primo trimestre del 2022 l’economia potrebbe «stagnare». A causa dell’invasione i problemi della catena delle consegne dovrebbero rafforzarsi già a marzo, prevede la Buba, mentre l’aumento dei prezzi dell’energia potrebbe frenare il consumo privato e la produzione dell’industria ad alta intensità energetica.

12.20 – Kiev: “Russi in pausa operativa, non sono in grado di attaccare”
L’esercito russo si trova in una fase di «pausa operativa» in Ucraina, con combattimenti di rilevanza locale. Lo ha detto il consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Oleksiy Arestovych, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. «In generale, la situazione è la seguente: c’è una pausa operativa e ci sono battaglie di portata locale. Anche in quelle città dove il nemico ha concentrato i suoi sforzi principali – Mariupol, Izyum, Volnovakha, Kherson, Mykolayiv», ha detto Arestovich, spiegando che questa «pausa operativa» è dovuta al fatto che l’esercito russo «non è in grado di attaccare». Secondo Arestovich, inoltre, la Russia sta cercando approcci con la Bielorussia per coinvolgerla nella guerra, oltre a cercare un’opportunità per condurre una «mobilitazione segreta».

12.15 – L’ambasciatore francese a Kiev: “Raccogliamo prove su possibile crimini di guerra della Russia”
«Se possiamo considerare quelli della Russia dei crimini di guerra?» Stiamo in costante contatto con le autorità ucraine, stiamo raccogliendo tutte le prove che possono essere connesse a ciò che può essere considerato crimine di guerra». Lo ha detto, incontrando i media internazionali a Leopoli, l’ambasciatore francese in Ucraina Etienne de Poncins. Il diplomatico ha quindi nuovamente invitato i francesi presenti in Ucraina a lasciare il Paese. Sono circa 700 i transalpini rimasti.Ha anche detto che «la nostra posizione è rispondere alle richieste di Kiev» sugli aiuti e, questa settimana, arriverà «attraverso un ponte aereo in Polonia una grande partita di equipaggiamenti medici, sanitari e umanitari». La Francia, assieme all’Italia, è l’unico Paese del G7 a non aver trasferito la propria sede diplomatica all’estero. 

12.10 – Ucciso l’attivista europeista Serhy Mashovets, era rimasto in Ucraina per combattere
È stato ucciso l’attivista ucraino Serhiy Mashovets. Lo scrive Ukraine Now, pubblicandone la foto nella propria pagina Telegram. Mashovets era «un’attivista del movimento europeista Euromaidan e membro del Corpo Nazionale, che aveva preso le armi per difendere il Paese». Il decesso è avvenuto mentre stava accompagnando i giornalisti di Fox News, durante gli attacchi aerei delle forze militari russe vicino a Kiev. Si era sposato soltanto alcuni giorni prima di essere ucciso. 

12.05 – Il console greco a Mariupol: “Città distrutta come Guernica, Aleppo e Grozny”
Il Console greco a Mariupol, Manolis Androulakis, l’ultimo diplomatico europeo a lasciare, martedì scorso, la città ucraina assediata dalle forze russe, dove ha aiutato decine d greci o persone di origine greca a fuggire, ha denunciato la situazione drammatica di cui è stato testimone. «Spero che nessuno veda mai quello a cui ho assistito io», ha affermato al suo arrivo ad Atene ieri, dopo un viaggio di quattro giorni attraverso l’Ucraina, che lo ha portato prima in Moldova e poi in Romania, insieme a dieci connazionali. «Mariupol entrerà a far parte delle città che sono state completamente distrutte dalla guerra. Guernica, Conventry, Aleppo, Grozny, Leningrado», ha elencato. Dall’inizio dell’attacco contro Mariupol, sono almeno dieci le persone di origine greca uccise, diverse altre sono state ferite e più di 150 sono riuscite a lasciare la città di 400mila abitanti che includeva parte, prima della guerra, una storica comunità greca.

12.00 – Danimarca alla Ue: bloccare i porti alle navi russe
La Danimarca propone all’Ue il blocco dei porti alle navi russe. Lo ha sottolineato il ministro degli Affari esteri Jesse Kofod a Bruxelles per il Consiglio Esteri, sostenendo sanzioni più dure alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. 

11.55 – Polonia: “La Svizzera congeli i conti degli oligarchi”
La Svizzera deve congelare i conti bancari degli oligarchi russi e confiscare i loro asset finanziari. È quanto ha chiesto il premier polacco Mateusz Morawiecki in occasione della visita a Varsavia del presidente svizzero Ignazio Cassis. «Devono essere congelati, gli asset degli oligarchi russi in Svizzera devono essere confiscati e ho chiesto al presidente che la Svizzera affronti questa questione in maniera decisa», ha detto Morawiecki nel corso di una conferenza stampa.

11.50 – Lukashenko: “Se ci fosse ancora l’Unione Sovietica, non sarebbero guerre”
«Preservare» l’ex Unione Sovietica avrebbe consentito di evitare «qualsiasi conflitto armato nel mondo». A dirsene convinto è stato il presidente bielorusso, Alexandr Lukashenko. «Sono nato in questo Paese e ne sono un devoto». Lukashenko ha ribadito che per lui, come «per il mondo intero, la caduta dell’Unione Sovietica è stata una tragedia». «Se l’Unione Sovietica fosse sopravvissuta fino ad oggi – ha affermato durante un’intervista all’emittente giapponese Tbs – non ci sarebbero conflitti nel mondo». Inoltre, ha affermato che Putin è «assennato» e «più in forma che mai». Non solo ci siamo incontrati come capi di stato, ma manteniamo una relazione amichevole».

11.45 – Capo dei separatisti di Donetsk: “Ci vorranno almeno 7 giorni per prendere Mariupol”
Potrebbe non bastare una settimana per prendere il controllo della città ucraina di Mariupol. Lo ha detto il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax: «Non sono così ottimista sul fatto che bastino due o tre giorni o anche una settimana per chiudere la questione. Sfortunatamente no, la città è grande».

11.45 – Oms: “In Ucraina 52 attacchi a strutture sanitarie in 25 giorni”
«L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato ieri 6 ulteriori segnalazioni di attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina». Al 20 marzo, salgono dunque a 52 gli episodi confermati, «52 in 25 giorni» di conflitto. A dare l’ultimo aggiornamento è l’Oms Ucraina via Twitter, rilanciata dall’Ufficio regionale europeo dell’agenzia Onu per la salute. «Sono più di due attacchi al giorno. Questo è inaccettabile – commentano dall’Oms locale –. L’assistenza sanitaria va sempre tutelata».

11.40 – Servizi russi: il Tribunale vieti Instagram, Facebook e WhatsApp in Russia
Il servizio di sicurezza federale russo (Fsb) insiste affinché il tribunale vieti le attività di Meta in Russia. Lo riporta la Tass. «Le attività di Meta sono orientate contro la Russia e le sue forze armate. Insistiamo affinché le attività di Meta siano vietate immediatamente», ha detto un rappresentante dell’Fsb durante un’udienza al tribunale distrettuale Tverskoy di Mosca. Nel caso in cui il tribunale soddisfi questa mozione, le attività di Meta Platforms saranno vietate in Russia immediatamente. L’ufficio del procuratore generale russo chiede che le attività di Meta Platforms, che possiede i social network Instagram e Facebook, e il messenger WhatsApp, siano vietate in Russia dopo che la società ha revocato il divieto di pubblicare inviti alla violenza contro cittadini russi in diversi paesi. In seguito a questa mossa, è stato aperta una inchiesta penale e Instagram e Facebook sono stati bloccati in Russia.

11.33 – Zelensky all’Ue: fermate gli scambi con la Russia
«Sosteneteci perché anche la vostra vita dipende da questo. Non sponsorizzate la macchina militare della Russia, non un singolo euro per gli occupanti. Chiudete tutti i porti per loro, non fornite beni, rinunciate alle fonti di energia russe. Fate pressione sulla Russia affinché lasci l’Ucraina». È l’appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky agli europei, in un messaggio indirizzato ai cittadini tedeschi, di cui riporta una traduzione il Kyiv Independent.

11.15 – File di rifugiati allo stadio Varsavia per codice fiscale
Centinaia di persone sono in fila davanti allo stadio nazionale di Varsavia per ottenere il numero Pesel, l’equivalente del codice fiscale in Italia, che consente di ottenere numerosi diritti sul territorio polacco, tra cui l’assistenza sanitaria e l’iscrizione ai registri per l’impiego. Sin dalle prime ore del mattino i rifugiati ucraini, con i modelli compilati, hanno raggiunto l’impianto al di là della Vistola. L’ufficio, aperto straordinariamente per chi fugge dalla guerra sabato scorso, ha registrato solo nel weekend quasi tremila prenotazioni. Sono molte infatti le persone che sono dovute tornare allo stadio per non essere riuscite ieri a raggiungere gli sportelli.

11.10 – Daily Express: Johnson vuole andare a Kiev
Il primo ministro britannico Boris Johnson starebbe pianificando l’idea di una visita lampo a Kiev come gesto plateale di solidarietà al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky – con il quale si sente telefonicamente quasi tutti i giorni – di fronte all’invasione russa. Lo sostengono fonti anonime citate da tabloid come il Daily Express, in assenza per ora di conferme ufficiali. A dar credito a queste fonti, l’ipotesi sarebbe ora al vaglio degli apparati d’intelligence del Regno Unito, preoccupati di non poter garantire condizioni di sicurezza accettabili per il premier Tory; mentre vi sarebbero interrogativi pure sul senso politico della missione in sé, dato il significato sostanzialmente simbolico. Stando al Daily Express, BoJo sembrerebbe tuttavia irremovibile nella richiesta di avviare i preparativi necessari.

11.05 – Testimone a Mariupol: “Qui tutti aspettano la morte”
«Sono sicura che morirò presto. È questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa». È la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina del Kiev Indipendent Anastasiia Lapatina.

11.00 – Arrestato al rientro nel Regno Unito il militare andato in Ucraina per combattere come volontario 
Un soldato britannico 19enne della Coldstream Guard, la guardia della regina Elisabetta di stanza a Windsor, è stato arrestato dalla polizia militare e interrogato una volta tornato nel Regno Unito dopo che si era unito come volontario in Ucraina alla legione internazionale creata dal presidente Volodymyr Zelensky per combattere contro le truppe russe. Secondo i media, il militare (di cui non viene rivelata l’identità) ora rischia una pena detentiva per diserzione dopo essere andato in una zona di guerra violando gli ordini del ministero della Difesa. Anche altri soldati di sua maestà hanno fatto lo stesso nelle settimane scorse: in un primo momento nel gergo militare vengono dichiarati «awol», ovvero assenti ingiustificati, ma questa condizione se supera i 30 giorni diventa diserzione. Il diciannovenne aveva contattato i suoi comandanti mentre si trovava in Ucraina, dove voleva sfruttare il suo addestramento per aiutare le forze locali, e ha accettato di tornare in patria.

10.55 – Baerbock: serve un ponte aereo per i rifugiati, con una distribuzione equa
«Sono qui oggi per rivolgere un appello urgente a tutti i miei amici europei, ma anche alla comunità mondiale e ai nostri partner transatlantici: abbiamo bisogno di solidarietà comune per gli ucraini, non abbiamo solo bisogno di corridoi locali, ma di un ponte aereo solidale» per i rifugiati. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, arrivando al Consiglio Esteri a Bruxelles. «Ogni Paese d’Europa dovrà accoglierne centinaia di migliaia di rifugiati» e lo stesso dovrà essere fatto «dall’altra parte dell’Atlantico, insieme», ha evidenziato.

10.50 – Mosca: uccisi almeno 80 tra mercenari e nazionalisti in un campo di addestramento a Rivne
«Più di 80 tra mercenari e nazionalisti sono stati uccisi nel bombardamento di un centro di addestramento militare per stranieri alla periferia di Rivne», nell’Ucraina nordoccidentale. È quanto ha affermato il ministero della Difesa di Mosca, precisando che l’attacco è avvenuto con un missile di precisione a Novaya Lubomirka.

10.45 – Torna il coprifuoco a Kiev fino alle 17 di mercoledì 23. Il sindaco: “Città inquinata, usate la FFP2”
Nella capitale ucraina – colpita da una nuova ondata di attacchi di artiglieria russa su obiettivi civili – torna il coprifuoco “rafforzato”, che sarà in vigore dalle 20 di oggi fino alle 7 di mattino di mercoledì 23 . Lo comunica in un videomessaggio su Telegram il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, spiegando che domani non funzioneranno negozi, farmacie, distributori di benzina, uffici pubblici. «Pertanto, chiedo a tutti di rimanere a casa o nei rifugi» mentre «potranno circolare in città solo le persone dotate di permessi speciali». Klitschko ha anche fatto il punto sui danni provocati dagli attacchi della scorsa notte, con sei condomini colpiti dai bombardamenti di cui tre ormai inagibili. «Danneggiati anche i locali di due scuole e di due asili» aggiunge il sindaco della capitale, che segnala anche come «a causa degli incendi dopo gli attacchi aerei nella capitale e nella regione, si osserva un inquinamento atmosferic» che spinge le autorità a chiedere ai cittadini di «non aprire le finestre» e all’esterno di indossare una mascherina tipo FFP2. 

10.35 – Vicesindaco di Leopoli: “Nessuna città viene risparmiata, nessuno è al sicuro”
«Al momento la situazione è calma, anche se nella notte per due volte hanno suonato le sirene» e «possiamo dire che ora nessuna città ucraina viene risparmiata». Si è espresso così su Bfmtv il vice sindaco di Leopoli, Serhiy Kiral. «Nessun ucraino – ha rimarcato – si può sentire al sicuro». «Siamo pronti dal primo giorno della guerra», ha risposto alla domanda se si stiano preparando a un’offensiva di terra, aggiungendo che «molti volontari» si sono uniti alle «forze di difesa territoriale».

10.35 – Peskov: “I nazionalisti ucraini bloccano l’evacuazione dei civili”
Sono i nazionalisti ucraini che non consentono ai civili ucraini di passare attraverso i corridoi umanitari organizzati dalle truppe russe nelle città ucraine assediate: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. che ha aggiunto: «Le accuse alla Russia sono bugie».

10.30 – Di Maio convoca la commissione per revocare le onorificenze ai cittadini russi
A quanto si apprende da Fonti della Farnesina, su indicazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stata convocata, e nelle prossime ore si riunirà, una commissione ad hoc per esaminare tutte le onorificenze Osi concesse a cittadini russi, compresi gli ultimi casi, e procedere con l’iter per l’eventuale revoca. Nelle scorse settimane erano già state revocate le onorificenze concesse ai cittadini russi colpiti dalle sanzioni Ue e a membri del governo russo.

10.25 – Kyiv Independent: bombardamenti russi sulle case di Odessa
Navi da guerra russe hanno bombardato degli edifici residenziali a Odessa. Lo riporta il Kyiv Independent, che cita il portavoce dell’amministrazione militare dell’oblast di Odessa, Serhiy Bratchuk, secondo il quale molti edifici sono stati danneggiati. Non è ancora noto al momento se ci sono vittime.

10.20 – Cremlino: “Non ci sono le basi per un incontro tra Putin e Zelensky”
Al momento non ci sono ancora le basi per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, che avverrà quando ci saranno progressi significativi nei negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov. Ieri Zelensky si era detto pronto a negoziare con Putin nel corso di una intervista alla Cnn. «I progressi nei colloqui di pace non sono così grandi come dovrebbero essere», ha detto Peskov, aggiungendo che «la Russia è pronta a lavorare più velocemente sui negoziati rispetto alla parte ucraina».

10.20 – Peskov: l’embargo al petrolio russo colpirà tutta Europa
Un embargo imposto dell’Unione europea sul petrolio russo ‘«colpirebbe duramente tutti» in Europa e «il suo bilancio energetico». Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov, aggiungendo che gli Stati Uniti invece risulterebbero risparmiati dalle conseguenze

10.15 – Zelensky: “I russi vogliono arrivare a Berlino”
«Stiamo combattendo per la nostra salvezza contro uno dei più numerosi eserciti del mondo, contro razzi, bombe, artiglieria, aerei e elicotteri sui quali i russi già scrivono “A Berlino” perché vogliono andare oltre l’Ucraina. Vogliono andare ovunque e venire da voi». Lo ha detto in un video pubblicato su Telegram il presidente ucraino Vlodomir Zelensky rivolgendosi alla Germania. «Noi combattiamo contro gli occupanti – ha aggiunto – che uccidono i rifugiati per strada, che uccidono i civili, che creano la fame per tante città e bruciano interi quartieri residenziali. In queste tre settimane di guerra sono morti 115 bambini. Questa è la guerra più terribile in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale».

10.10 – Zelensky fa ascoltare le sirene in un video su Telegram: “Le sentiamo da 25 giorni”
«Ora non spaventatemi ma vi faccio sentire ciò che sentono gli ucraini da 25 giorni». Il presidente ucraino Vlodimir Zelensky ha postato un video su Telegram in cui fa ascoltare per 20 secondi il suono delle sirene che da 25 giorni si sentono in Ucraina a causa dell’attacco russo al Paese. «L’avete sentita per soli 20 secondi, mentre noi la sentiamo da giorni, da settimane – ha aggiunto – I nostri cittadini appena la sentono portano gli anziani e bambini nei rifugi, nelle cantine per salvarsi, per sopravvivere alle bombe russe. Con il suono di queste sirene gli ucraini convivono, lavorano, salvano le vite, cercano di dormire, partoriscono bambini, muoiono. migliaia di persone sono morte a causa di questa guerra russa contro l’Ucraina. Vi prego di commemorare con un minuto di silenzio ogni persona morta per la nostra libertà».

10.02 – Suonano le sirene a Leopoli
Nuovo allarme anti-aereo a Leopoli. Le sirene hanno suonato attorno alle 9.30 ora locale. È la terza volta in meno di dodici ore che dagli altoparlanti della città dell’Ovest dell’Ucraina arriva per i residenti l’ordine di recarsi al più presto nel rifugio più vicino.

9.58 – Mosca: “Missili su mercenari stranieri, 80 morti” 
L’esercito russo ha ucciso «più di 80 mercenari e nazionalisti stranieri» nella provincia di Rivne, in Ucraina nord-occidentale. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. «Missili da crociera lanciati dall’aria e ad alta precisione -ha riferito- hanno attaccato un centro di addestramento per mercenari stranieri e formazioni nazionaliste ucraine presso il campo di addestramento di Novaya Lubomirka nella regione di Rivne».

9.50 – Borrell: discuteremo su sanzioni relative all’energia
«Continueremo a sostenere l’Ucraina con tutte le nostre risorse. Continueremo a parlare di che tipo di sanzioni possiamo pensare ancora, specialmente quelle relative all’energia». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. A domanda sull’ipotesi di sanzioni al petrolio russo, Borrella ha risposta che «i ministri ne discuteranno».

9.41 – “I russi da navi aprono il fuoco sul porto di Odessa”
Due navi russe sono apparse in un’incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco «in modo indiscriminato». Lo ha riferito su Telegram il portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk, come riferisce Ukrinform. L’artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva. 

9.32 – Riapre la Borsa di Mosca, ma solo per i bond
Riapre la Borsa di Mosca dopo tre settimane di fermo a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Da stamane vengono trattati solamente i titoli di Stato federali russi mentre resterà ancora fermo il mercato azionario. Le obbligazioni della Russia, secondo quanto riferisce Bloomberg. hanno ripreso le contrattazioni dopo che la banca centrale si è impegnata a comprare debito pubblico per aumentare la liquidità e aiutare a stabilizzare il sistema finanziario. Il rendimento del debito pubblico russo a 10 anni è in calo di 44 punti base all’11,84%.

9.23 – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite voterà una risoluzione per aumentare l’assistenza umanitaria
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite voterà nei prossimi giorni una risoluzione per aumentare l’assistenza umanitaria all’Ucraina. Secondo quanto riporta la Dpa, una bozza di risoluzione sulle conseguenze umanitarie dell’aggressione militare russa all’Ucraina è circolata ieri sera tra i 193 membri dell’Assemblea. All’inizio di marzo era stata votata un’altra risoluzione in favore della sovranità, dell’indipendenza e dalla integrità territoriale dell’Ucraina.

9.18 – La Francia: rischio crisi alimentare globale 
«Il conflitto tra Ucraina e Russia, due dei principali produttori mondiali di colture, potrebbe portare a una crisi alimentare su scala globale». Lo ha dichiarato il ministro francese dell’Agricoltura, Julien Denormandie, al suo arrivo al Consiglio Agricoltura a Bruxelles. «La guerra ha un impatto diretti sui prezzi di grano, fertilizzanti e mangini», ha aggiunto il ministro. Nella riunione la Commissione europea presenterà le sue prime proposte di sostegno agli agricoltori, a partire dagli aiuti di Stati e dalla deroga sui terreni incolti. 

9.05 – Bombe sul centro commerciale, salgono a 8 i morti
È salito a otto morti il numero delle persone che hanno perso la vita nel bombardamento russo del centro commerciale di Retroville, nel distretto di Podilskyi nel nord ovest di Kiev. Lo riferisce la procura della capitale ucraina, mentre i vigili del fuoco stanno ancora cercando superstiti tra le macerie del palazzo di dieci piani distrutto. La procura ha aperto un’indagine sull’attacco condotto nella notte con un missile. Secondo Kiev, i russi hanno usato armi vietate dal diritto internazionale.

Francesco Semprini: “Ecco cosa aspetta la Russia per sferrare l’attaco finale a Kiev”


9.02 – Lagarde: la guerra avrà conseguenze per la crescita
La guerra in Ucraina «avrà conseguenze per la crescita». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde parlando a una conferenza dell’Institut Montaigne di Parigi.

8.55 – Notte di sirene a Leopoli, ma nessun attacco
Una notte segnata dagli allarmi anti-aereo quella appena trascorsa a Leopoli. Le sirene hanno suonato due volte, la prima all’1.30, la seconda all’alba. I residenti sono stati costretti nei rifugi per circa due ore in totale. Nessun attacco, fortunatamente, è stato registrato in città.

8.48 – Kiev: accordo su 8 corridoi umanitari, ma non Mariupol
Le autorità di Kiev rendono noto che è stato trovato un accordo con i russi per evacuare i civili dalle città con 8 corridoi umanitari. Mariupol non rientra però nell’intesa.

Colpito centro commerciale a Kiev: parcheggio e auto in fiamme


8.41 – I russi bloccati a nord di Kiev da “strenua resistenza ucraina”
Le forze russe sono state bloccate a nord est di Kiev e anche a nord ovest da una «strenua resistenza ucraina»: così si legge nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica. «Continuano aspri combattimenti a nord della capitale», si legge ancora nell’update, e «il grosso delle truppe di Mosca rimane a 25 chilometri dal centro della città». «Nonostante l’avanzata si sia fermata, Kiev resta l’obiettivo militare primario della Russia ed è probabile che si darà priorità al tentativo di accerchiare la città nelle prossime settimane», conclude la nota di aggiornamento.

8.20 – Fermata la perdita di ammoniaca a Sumy
È stata fermata la perdita di ammoniaca dall’impianto chimico di Sumykhimpro, a Sumy, nell’Ucraina nord orientale. Lo riferiscono i servizi di emergenza, mentre agli abitanti di Sumy è stato detto di respirare attraverso bende di garza imbevute di acido citrico. Non ci sarebbero comunque rischi per la salute della popolazione, come ha detto il sindaco Dmytro Zhyvytskyiy. Lo stabilimento di Sumykhimprom si trova alla periferia orientale di Sumy, che ha una popolazione di circa 263.000 abitanti ed è stata regolarmente bombardata dalle truppe russe nelle ultime settimane.

8.11 – Oggi nuovo round di negoziati: “Si lavora intensamente”
Previsto per oggi un nuovo round di colloqui tra le delegazioni russa e quella ucraina per cercare di trovare una soluzione alla crisi in Ucraina dopo che Kiev ha respinto l’ultimatum di Mosca per Mariupol. Come ha spiegato il capo dei negoziatori di Kiev e consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak, i colloqui si terranno in collegamento video. Lo riporta l’agenzia di stampa Unian. «Ultimamente i gruppi di lavoro stanno lavorando intensamente», ha detto Podoliak.

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8.00 – La Russia lancia 2 missili contro base di addestramento a Rivne
La Russia avrebbe lanciato due missili contro un campo di addestramento militare a Rivne, nell’Ucraina occidentale. Lo ha affermato Vitaliy Koval, il capo dell’amministrazione regionale, in una dichiarazione video in cui ha spiegato che gli attacchi sono avvenuti nelle prime ore di questa mattina.

7.46 – L’intelligence britannica: pesanti scontri a nord di Kiev
«Pesanti combattimenti continuano a nord di Kiev», mentre si è ‘«fermata l’avanzata russa da nord est’» della capitale. Lo si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica sulla guerra in Ucraina, spiegando che «la resistenza ucraina ha respinto l’avanzata da nord ovest». «Nonostante l’assenza di progressi, Kiev resta il principale obiettivo militare della Russia», prosegue il rapporto.

7.37 – Il governatore di Zaporizhzhia: russi sequestrano navi con tonnellate di grano
I militari russi hanno sequestrato cinque navi che trasportavano decine di migliaia di tonnellate di grano nel porto di Berdyansk nel sud dell’Ucraina, al largo di Zaporizhzhia. Lo denuncia il governatore di Zaporizhzhia Oleksandr Starukh. Testimoni oculari citati dal ‘Kiev Independent’ riferiscono che le navi sono state sequestrate da rimorchiatori russi.

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7.27 – Colpi di artiglieria su Odessa
Le forze armate ucraine hanno riportato questa mattina colpi di artiglieria sparati dal mare verso la città di Odessa, nel sud del Paese. Su Twitter è stato anche pubblicato un breve video dove si vedono delle esplosioni lungo la costa sul Mar Nero.

7.15 – Oltre 7mila evacuati nella giornata di ieri
Un totale di 7.295 persone sono state evacuate nella giornata di ieri, quattro dei sette corridoi umanitari hanno funzionato. Lo ha detto la vicepremier dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk. Un totale di 3.985 persone sono state evacuate da Mariupol a Zaporizhzhya in autobus da Berdiansk e con auto privati, ha aggiunto.

7 – Il ministro della Finanza: in Bielorussia meno entrate a causa delle sanzioni
La Bielorussia ha avuto un calo nelle entrate di bilancio dalle esportazioni di potassio e petrolio a causa delle sanzioni. Lo ha detto il ministro delle Finanze, Yury Seliverstov. «Ci sono stati problemi con le entrate dai settori che sono stati sottoposti a sanzioni e non sono stati ancora riadattati», ha sottolineato Seliverstov alla televisione bielorussa. Un calo delle entrate che è stato osservato solo nell’ultimo mese, ha precisato.

6.45 – La Cina nega di aver inviato armi alla Russia
L’ambasciatore cinese negli Stati Uniti ha negato che la Cina abbia inviato armi e munizioni per sostenere la guerra della Russia in Ucraina e ha ribadito in un’intervista alla CBS che Pechino avrebbe «fatto di tutto per attenuare la crisi». Qin Gang – si legge sul Guardian – ha affermato che le indicazioni secondo cui Pechino potrebbe fornire assistenza militare alla Russia sono «disinformazione» e che la Cina sta inviando aiuti umanitari per aiutare le persone colpite dal conflitto.

6.40 – Almeno sei morti nel bombardamento notturno a Kiev
Sono almeno 6 i morti causati dal nuovo bombardamento notturno a Kiev. Il bombardamento a Kiev ha ucciso almeno 6 persone domenica notte mentre le forze russe continuano a tentare di accerchiare la capitale ucraina. I corpi si trovano fuori dal centro commerciale Retroville, a nord-ovest di Kiev; il sito è stato colpito da un potente colpo che ha polverizzato i veicoli parcheggiati e ha lasciato un cratere largo diversi metri. 

6.30 – Mariupol rifiuta di arrendersi
Mentre continua il bombardamento della città assediata di Mariupol, la Russia ha chiesto agli ucraini di deporre le armi e di alzare bandiere bianche lunedì in cambio di un passaggio sicuro fuori città. L’Ucraina ha rifiutato con rabbia l’offerta, arrivata poche ore dopo che i funzionari hanno affermato che le forze russe avevano bombardato una scuola d’arte che ospitava circa 400 persone. Gli analisti militari occidentali sostengono che anche se la città viene presa, le truppe che combattono per il controllo potrebbero essere troppo esigue per garantire la copertura di altri fronti. Tre settimane dopo l’invasione, molti vedono il conflitto trasformarsi in una guerra di logoramento, con le forze russe impantanate che lanciano razzi a lungo raggio mentre le forze ucraine effettuano attacchi mordi e fuggi. Gli analisti avvertono che una situazione di stallo potrebbe essere ancora più letale.

6.20 – Alla Casa Bianca briefing con 30 influencer di Tik Tok sull’Ucraina
Secondo il Washington Post, i funzionari della Casa Bianca hanno ospitato un briefing privato su Zoom per circa 30 influencer di TikTok per tenerli informati sugli ultimi messaggi degli Stati Uniti sull’Ucraina.

6 – Le vittime del centro commerciale salgono a 4 
E’ salito ad almeno quattro morti il bilancio del bombardamento russo che ha colpito nella notte alcune case e un centro commerciale a Kiev, nel quartiere di Podil. Lo riportano i media locali e internazionali, citando i servizi di soccorso.

05.36 – Hackerato social russo, messaggi a utenti su guerra
Il social media russo VKontacte (Vk), il Facebook russo, è stato hackerato e usato per inviare ai suoi utenti informazioni sulla guerra della Russia contro l’Ucraina, incluse le difficoltà dell’esercito di Mosca e il bombardamento di infrastrutture civili. Lo riportano i media ucraini. Dall’account ufficiale del social network sarebbero partiti messaggi come: «L’esercito russo ha distrutto molte città pacifiche e infrastrutture civili. Decine di migliaia di civili sono rimasti feriti e più di 5.000, di cui 100 bambini, sono morti», «Nessuno dei compiti stabiliti dall’esercito russo è stato adempiuto: centinaia di unità di equipaggiamento sono state distrutte, decine di migliaia di soldati sono stati feriti, 560 sono stati fatti prigionieri e più di 11mila sono morti in Ucraina».

05.20 – Media: Svizzera vuole ospitare colloqui Kiev-Mosca
La Svizzera è pronta a ospitare i colloqui tra Ucraina e Russia, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Il presidente Ignazio Cassis ha detto che spera che «le pistole tacciano presto» e che la Svizzera è pronta a mediare o a ospitare negoziati, scrive il media ucraino sul suo account Twitter ricordando che Cassis visiterà oggi il confine tra Polonia e Ucraina. Due giorni fa il presidente svizzero si era rivolto al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky affermando di essere «impressionato» dalla «forza di volontà» di questo suo «amico». «Vediamo che l’Ucraina difende i valori fondamentali del mondo libero, valori che condividiamo anche noi. Siamo solidali secondo la nostra tradizione umanitaria» ha scritto Cassis sul suo account Twitter.

04.59 – Perdite di ammoniaca dall’impianto chimico di Sumy
C’è una perdita di ammoniaca in un impianto chimico nella citta’ ucraina nord-orientale di Sumy assediata dalle truppe russe. Lo ha detto il governatore regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyy, che non ha specificato cosa ha causato la perdita segnalata alle 4.30 ora locale nell’impianto Sumykhimprom. Ha spiegato inoltre che l’area, entro un raggio di cinque chilometri intorno all’impianto, e’ pericolosa. Lo riferisce la Reuters. Si stima che l’area colpita sia entro i 2,5 km dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. Non ci sarebbe alcuna minaccia invece per i residenti della città di Sumy. Le autorità consigliano alle persone all’interno dell’area interessata di rifugiarsi immediatamente sottoterra, andare nei loro bagni, aprire le docce e respirare attraverso una benda umida se viene rilevata ammoniaca.

04.16 – Media: un morto e 4 feriti a centro commerciale Kiev
È di almeno un morto e quattro feriti il bilancio delle vittime del bombardamento russo che nella notte ha colpito un centro commerciale a Kiev, nel quartiere di Podil. Lo riportano i media locale e internazionali, citando fonti di soccorso. Un totale di 63 vigili del fuoco e 11 unità hanno lavorato per estinguere le fiamme che avevano raggiunto il terzo e il quarto piano del centro commerciale Retroville, nonché un parcheggio adiacente.

03.59 – Usa: Verso sanzioni a piani più alti economia Russia
Il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Daleep Singh, ha affermato che gli Usa potrebbero ancora espandere le sanzioni e raggiungere «le vette più alte» dell’economia russa. In un’intervista a “60 Minutes” sulla Cbs, Singh ha affermato che la Russia sta già «guardando in un abisso economico» ed è «sulla corsia preferenziale per un tenore di vita sovietico in stile anni ‘80». Le sanzioni americane contro Mosca – ha spiegato il vice consigliere – potrebbero ancora essere ampliate e applicate ad altri obiettivi, tra cui più banche e «settori che non abbiamo toccato: si tratta principalmente di petrolio e gas, ma ci sono anche altri settori», ha detto Singh. «Non voglio specificarli, ma penso che Putin saprebbe cosa sono». Il vice consigliere Usa ha infine ha osservato che le proiezioni suggeriscono come l’economia russa sarà la metà di quella che era prima dell’invasione dell’Ucraina. «Non siamo orgogliosi della sofferenza del popolo russo», ha detto Singh. «Questa è la guerra di Putin. Queste sono le sanzioni di Putin. E questa è la difficoltà di Putin che sta causando al popolo russo».

03.22 – Oggi telefonata Biden-Draghi-Macron-Scholz-Johnson per discutere “una risposta coordinata all’attacco della Russia”
Il presidente americano Joe Biden avrà nelle prossime ore un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il primo ministro britannico Boris Johnson per discutere «di una risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina». Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. La telefonata tra Biden, Macron, Draghi, Scholz e Johnson è in programma alle 11 ora locale, le 16 in Italia.

03.09 – Casa Bianca: Biden in Polonia venerdì
Il presidente americano Joe Biden si recherà in visita in Polonia il 25 marzo, dopo aver partecipato a Bruxelles al vertice della Nato e al Consiglio europeo sull’Ucraina. Lo riferisce in un comunicato la Casa Bianca. A Varsavia Biden avrà un incontro bilaterale con il presidente polacco Andrej Duda. «Questa settimana – si legge nella nota della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki – il presidente Biden si recherà in Polonia dopo i suoi incontri a Bruxelles, in Belgio, con i nostri alleati della Nato, i leader del G7 e i leader dell’Unione europea per discutere gli sforzi internazionali a sostegno dell’Ucraina e imporre costi alti e senza precedenti alla Russia per la sua invasione». Venerdì 25 marzo Biden si recherà a Varsavia, in Polonia, dove terrà un incontro bilaterale con il presidente Andrzej Duda. «Il presidente – si spiega nel comunicato – discuterà di come gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner, stanno rispondendo alla crisi umanitaria e dei diritti umani creata dalla guerra ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina». La partenza di Biden per l’Europa è prevista il 23, il 24 sarà a Bruxelles e il 25 e il 26 in Polonia.

02.28 – Zelensky: “Gerusalemme posto giusto per trovare la pace”
Gerusalemme sarebbe «il posto giusto per trovare la pace». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi ai negoziati con la Russia. «Il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, sta cercando di trovare un modo per negoziare con la Russia e noi gli siamo grati. Per tutti i suoi sforzi, in modo che prima o poi si possa iniziare la discussione con la Russia. Forse a Gerusalemme. Questo è il posto giusto per trovare la pace. Se è possibile», ha detto il capo dello Stato in un video postato su Telegram.

02.05 – Johnson: “Interessi Kiev a tavolo vertici Nato e G7”
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto di aver parlato ieri con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di voler affrontare il tema della guerra in Ucraina durante le riunioni della Nato e del G7 di questa settimana. «Ho parlato con il presidente Zelensky nel pomeriggio per definire come lavorerò per promuovere gli interessi dell’Ucraina alle riunioni di Nato e G7 – ha scritto ieri sera Johnson su Twitter –. Il Regno Unito continuerà a rafforzare il sostegno militare, economico e diplomatico per contribuire a porre fine a questo terribile conflitto».

01.58 – Bombe su Sumy, aerei russi verso il centro del Paese
Diversi aerei russi volano su Sumy, verso «il cuore dell’Ucraina». Lo ha affermato il governatore Dmytro Zhyvytsky, in un video pubblicato su Facebook e riportato dal Kyiv Independent, aggiungendo che i bombardamenti sono continuati nella regione nordorientale al confine con la Russia.

01.53 – Bombe su Kiev, incendio centro commerciale; un morto
Bombe su Kiev. Almeno una persona è stata uccisa a Kiev in un attacco dell’esercito russo su un centro commerciale. Lo ha detto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko. Su Telegram ha scritto: «Un morto per ora». Un’enorme esplosione ha scosso la città durante l’attacco e gli incendi erano visibili tra le macerie del centro commerciale Retroville. «Fuoco nemico» ha causato un incendio a più piani nel centro commerciale nel quartiere nord-occidentale Podilsky della città e ha dato fuoco a diversi veicoli, hanno spiegato i servizi di emergenza su Facebook. E hanno postato immagini di una telecamera di sorveglianza che mostrano un’enorme esplosione e una nuvola a forma di fungo, seguita da una serie di esplosioni più piccole. I soldati hanno isolato il sito e hanno ordinato ai giornalisti di allontanarsi, citando il pericolo di ordigni inesplosi, senza fornire ulteriori dettagli. I residenti di un edificio vicino, le cui finestre sono state spazzate via dall’esplosione, hanno detto di aver visto un lanciarazzi mobile vicino al centro commerciale diversi giorni prima. Kiev è stata colpita da una serie di attacchi nell’ultima settimana, compreso uno su un condominio domenica che ha lasciato cinque persone ferite.

01.44 – Premier Polonia, vogliamo confiscare beni russi: “Come ha fatto l’Italia con gli yacht degli oligarchi”
Il governo della Polonia intende confiscare proprietà e beni russi in territorio polacco, ha affermato ieri sera il primo ministro Mateusz Morawiecki citato dall’agenzia russa Tass. Secondo il premier polacco le autorità del suo Paese hanno in programma un incontro con l’opposizione oggi, durante il quale «solleveranno una richiesta su come congelare e confiscare le proprietà russe» in Polonia. «Abbiamo un po’ di tali proprietà. Da un lato ci sono restrizioni costituzionali per tali azioni, legate al diritto di proprietà; dall’altro sempre più polacchi non riescono a capire perché non possiamo fa valere tali azioni nel nostro Paese, se gli italiani confiscano gli yacht degli oligarchi russi», ha detto Morawiecki. Sebbene non ci siano yacht russi in Polonia, «ci sono alcune attività immobiliari e finanziarie e azioni societarie», ha specificato il premier.

01.34 – Bombe su Kiev, in fiamme un centro commerciale
Il servizio di emergenza statale ucraino, citato dal Kyiv Independent, ha affermato che i servizi di soccorso stanno spegnendo un incendio che è scoppiato in diversi piani e nel parcheggio del centro commerciale Retroville a Kiev, a causa dei bombardamenti russi nel quartiere di Podil. Testimoni riferiscono di diverse auto in fiamme, mentre ancora non si hanno notizie certe su eventuali vittime.

01.23 – Slovenia: Invieremo di nuovo delegazione a Kiev
La Slovenia rimanderà presto i suoi diplomatici a Kiev, afferma il primo ministro Janez Jansa. «Sono volontari. Stiamo lavorando affinché l’Ue faccia lo stesso. L’Ucraina ha bisogno di un sostegno diplomatico diretto», ha affermato Jansa in un post su Twitter. Il 15 marzo scorso i premier di Slovenia, Polonia e Repubblica Ceca si erano recati a Kiev per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky.

01.06 – Allarme anti-aereo a Leopoli
Allarme anti-aereo a Leopoli. Nel pieno della notte, all’una e mezza ora locale, le sirene sono tornate a suonare nella principale città dell’Ovest ucraino dopo una giornata trascorsa in una relativa calma.

00.45 – Sirene antiaeree suonano in diverse regioni dell’Ucraina
Le sirene d’allarme antiaereo stanno suonando in diverse regioni dell’ucraina. Lo riporta Ukrinform citando tra l’altro le regione di Leopoli, Khmelnytsky, Rivne, Volin, Ternopil e️ Lubni.

00.38 – Nuovo allarme antiaereo a Kiev
Suonano di nuovo le sirene antiaeree a Kiev, dopo l’attacco di alcune ore fa che ha distrutto alcune abitazioni e un centro commerciale provocando almeno un morto, secondo il bilancio del sindaco della città.

00.25 – Kiev respinge la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol. La Vicepremier: “La resa non è un’opzione”
L’Ucraina respinge la richiesta della Russia di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto alla Russia affermando che «la resa non è un’opzione». Lo riporta il Kyiv Independent, aggiungendo che l’Ucraina «chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro». In una lettera il ministero della Difesa russo sosteneva che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa. Vereshchuk ha spiegato all’Ukrainska Pravda che il ministero della Difesa russa ha inviato una lettera di 8 pagine «con riferimenti alla storia e altre sciocchezze. Hanno inviato la stessa lettera all’Onu, al Comitato internazionale della Croce Rossa e speravano che le organizzazioni internazionali reagissero e iniziassero a fare pressione sull’Ucraina, ma non è successo. Il Cicr e le Nazioni Unite capiscono che è una manipolazione russa e che i russi stanno tenendo le persone in ostaggio». «Non si può parlare di resa – ha aggiunto – Ne abbiamo già informato la parte russa. Gli ho scritto: “invece di perdere tempo con 8 pagine di lettere, aprite un corridoio umanitario”».

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