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I giorni di guerra in Ucraina sono ormai 42, l’eco della strage di Bucha non si spegne e non può farlo. All’assemblea generale dell’Onu è andato in scena l’atto di accusa ucraino, al quale l’ambasciatore russo ha replicato sostenendo la posizione ufficiale della Russia: quella di Bucha è una messa in scena. Per il ministro degli Esteri Lavrov si tratta infatti fake news diffuse per fermare i colloqui tra russi e ucraini. I cronisti sul posto e le testimonianze raccontano però un’altra storia e il presidente Zelensky ha chiesto per i vertici russi un nuovo processo di Norimberga. La Cina ha chiesto una indagine indipendente sui presunti crimini di guerra.
Nel centro di Kherson ormai completamente occupato dai russi, si leva l’appello disperato delle autorità locali: «Stanno terminando tutte le scorte di cibo, medicinali e carburante». A Kharkiv si vivono ore drammatiche in attesa dell’attacco finale, mentre a Mariupol si fanno insistenti le testimonianze su centinaia di civili prelevati con la forza dai rifugi e costretti a confluire in campi di transizione prima di essere deportati in Russia. Mosca ancora una volta nega: «Entrati volontariamente in territorio russo».
La Casa Bianca annuncia nuove sanzioni, che interesseranno l’Alfa Bank, una delle più grandi banche di Russia, e il Wall Street Journal scrive che la Ue colpirà anche le due figlie di Putin.
Il racconto: Le donne di Bucha
Il reportage: Io prigioniero dei russi: “Ho visto saccheggi, frustate e finte fucilazioni”
Il caso: Il dramma dei bambini: “Quante bombe ha Putin?”
La storia: Bucha, il rosso coraggio di Iryna: sulle dita la voglia di vivere
Come donare: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi per l’Ucraina
Il dramma: Trovato morto il piccolo Sasha, era disperso a Kiev con la nonna
Aggiornamento ora per ora
15.10 – Stoltenberg, atrocità mostrano volto guerra Putin
«Le atrocità di Bucha che abbiamo visto rivelano la vera natura della guerra di Putin. Ogni uccisione di civili è un crimine di Ucraina». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza.
14.57 – Il rublo tiene contro euro, lieve calo sul dollaro
In attesa che si chiariscano le nuove sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina, il rublo ondeggia di qualche punto rispetto all’euro e al dollaro, ma senza oscillazioni per ora troppo marcate. La moneta russa, che in mattinata cedeva circa il 3%, ora sale di poche frazioni rispetto all’euro ondeggiando attorno a quota 90. La divisa di Mosca è invece in calo del 2% sul dollaro, che al momento vale 81 rubli, con un rapporto tra moneta europea e quella statunitense che resta attorno a quota 1,09. In tenuta la Borsa di Mosca: l’indice Moex ondeggia attorno alla parità, mentre l’Rtsi espresso in dollari sale di circa due punti percentuali.
14.55 – Orban a Putin: “Cessate il fuoco immediato e negoziati in Ungheria”
Viktor Orban ha parlato oggi con Vladimir Putin e gli ha chiesto «il cessate il fuoco immediato» in Ucraina. E’ stato lo stesso premier ungherese, reduce dalla vittoria elettorale di domenica scorsa, a riferire, in una conferenza stampa, del colloquio telefonico durante il quale ha invitato Putin a colloqui di pace con l’Ucraina in Ungheria, con la partecipazione anche del presidente francese Emmanuel Macron e cancelliere tedesco Olaf Scholz. La risposta del presidente russo è stata «positiva», ha detto ancora Orban specificando che Putin ha detto però che avrebbe delle condizioni.
14.40 – L’Onu vota giovedì per sospendere Mosca dal Consiglio diritti umani
La portavoce del presidente dell’Assemblea Generale Onu, Paulina Kubiak, ha fatto sapere che il voto per approvare la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani «confermato domani alle 10 locali», le 16 in Italia. Per far passare la risoluzione serve la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri delle Nazioni Unite). Nella bozza si chiede di «sospendere il diritto di Mosca di far parte» dell’organismo Onu esprimendo «grave preoccupazione per la crisi umanitaria e la crisi dei diritti umani in Ucraina, in particolare le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte della Russia». Tra i Paesi co-sponsor del documento c’è anche l’Italia.
14.35 – Banca centrale tedesca mette in guardia da eccesso di sanzioni a Mosca
La Banca centrale tedesca ha criticato le istituzioni finanziarie del Paese per aver interpretato troppo rigidamente le misure punitive contro la Russia. «Vediamo qua e là che si ottempera alle sanzioni in modo eccessivo», ha detto il membro del consiglio della banca centrale Joachim Wuermeling in un’intervista apparsa oggi sul quotidiano finanziario Handelsblatt. Le istituzioni, ad esempio, non dovrebbero escludere i cittadini di origine russa semplicemente per paura di violare le sanzioni, ha affermato. «Le istituzioni finanziarie devono stare attente a mantenere il senso delle proporzioni e non svantaggiare involontariamente nessuno». Per quanto riguarda i rischi finanziari futuri, Wuermeling ha espresso preoccupazione per i mutui, che sono diventati più rischiosi per le banche a causa dell’aumento dei prezzi.
14.10 – Kiev, 10 edifici in fiamme nel Lugansk dopo bombe russe
Almeno 10 grattacieli sono in fiamme nella città ucraina di Sievierodonetsk, nel Lugansk, dopo essere stati bombardati dall’esercito russo. Lo riferisce il Guardian online che cita il governatore locale. Al momento non si hanno notizie di eventuali vittime. Proprio questa mattina, le autorità dell’Ucraina orientale hanno esortato i civili a evacuare, avvertendo che i bombardamenti russi potrebbero interrompere le vie di fuga mentre i militari aumentano gli attacchi nell’area del Donbass.
14.05 – Scholz, daremo armi ma Nato non entra in conflitto
La Germania continuerà a fornire armi all’Ucraina, con l’obiettivo che «la Russia non vinca questa guerra». Lo ha detto Olaf Scholz al Bundestag. Si tratta di forniture che verranno effettuate «coordinandosi con i partner dell’Ue e della Nato». Sempre rivolgendosi ai deputati, il cancelliere ha ribadito che la Nato «non sarà parte del conflitto».
14.00 – Russia: “Su Kaliningrad, l’occidente non giochi con il fuoco”
L’Occidente stia attento, «non inizi a giocare con il fuoco»’. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, invitando la comunità internazionale a non intraprendere alcuna azione contro Kaliningrad. L’enclave russa, che si trova tra Polonia e Lituania sul Mar Baltico, ha storicamente fatto parte della Polonia, della Prussia e della Germania fino a quando non fu conquistata dall’Unione Sovietica verso la fine della seconda guerra mondiale. Da allora è sotto il controllo russo. «Spero davvero che il buon senso in Europa non permetta l’avvio di partite intorno a Kaliningrad – ha detto il vice ministro russo – Penso che molti capiscano che questo sarebbe giocare con il fuoco».
13.50 – Yellen, da azioni Russia enormi ripercussioni economiche
«Le azioni della Russia rappresentano un inaccettabile affronto all’ordine globale e avranno enormi ripercussioni economiche in Ucraina e nel mondo». Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, in base agli estratti del suo intervento davanti alla commissione servizi finanziari del Senato. «Il Tesoro è impegnato a far sì che la Russia sia ritenuta responsabile per le sue azioni in modo che non possa beneficiare del sistema finanziario internazionale», osserva Yellen.
13.45 – Kiev, pesanti combattimenti in corso a Est
Funzionari ucraini riferiscono che sono in corso pesanti combattimenti nell’est dell’Ucraina. Il governatore militare della regione orientale di Lugansk ha esortato i civili ad evacuare da alcune città. «Le truppe russe muovono verso Sloviansk (nel Donetsk), Barvinkove (vicino a Kharkiv), Rubizhne (nella regione di Luhansk) e, naturalmente, Mariupol», ha detto Vadym Denysenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino.
13.40 – Scholz, obiettivo è che Russia perda la guerra
«Aumenteremo le pressioni sulla Russia, e il primo strumento in questo sono le sanzioni, che sono state preparate da molto da molto tempo, anche da prima del conflitto. E siamo sul punto di rafforzare quelle già esistente. Il quinto pacchetto di sanzioni è pronto». E’ quanto ha detto Olaf Scholz prima di rispondere alle domande dei deputati per il question time al Bundestag. Non solo «è importante che la Russia ne senta l’effetto, ma soprattutto perché sia messa fine alla guerra», ha aggiunto il cancelliere. «Il nostro obiettivo deve rimanere che la Russia perda questa guerra», ha affermato ancora Scholz.
13.37 – Pe, Russia fuori da G20,Wto, Unesco e Interpol
«Si invitano i leader dell’Ue e i rispettivi Stati a escludere la Russia dal G20 e altre organizzazioni di cooperazione multilaterale, come l’Unhrc, l’Interpol, il Wto, l’Unesco e altre”. E’ quanto si afferma nella bozza di risoluzione congiunta tra i principali gruppi politici del Parlamento europeo alla quale l’Agi ha avuto accesso. L’esclusione di Mosca dalle organizzazioni di cooperazione multilaterale, si precisa nel documento, «sarebbe un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come al solito con lo Stato aggressore». Una volta ultimata la bozza, la proposta finale verrà votata domani dalla plenaria a Strasburgo.
13.35 – Ft, Draghi decisimo per le sanzioni alla Banca centrale russa
E’ stato il premier Mario Draghi a prendere l’iniziativa nei confronti della Banca centrale russa, prevedendo sanzioni per congelare le riserve in valuta estera e cogliendo alla sprovvista Mosca. E’ quanto si legge in un lungo articolo del Financial Times dal titolo “La militarizzazione della finanza: come l’Occidente ha scatenato ‘shock and awe’ sulla Russia”. Il quotidiano racconta che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha chiamato il premier italiano chiedendogli di discutere i dettagli delle misure direttamente con la segretaria del Tesoro Usa.
13.30 – Johnson, a Bucha “non molto lontani da genocidio”
Le azioni commesse dalle truppe russe nella città ucraina di Bucha «non sembrano molto lontane dal genocidio». Lo ha affermato il premier britannico Boris Johnson durante la visita a un ospedale inglese. E ha aggiunto: «Non ho dubbi sul fatto che la comunità internazionale, con la Gran Bretagna in prima fila, si muoverà di nuovo di pari passo per imporre sanzioni ancora più dure al regime di Vladimir Putin».
13.25 – Convoglio con 500 profughi da Mariupol a Zaporizhzhia
Un team del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha scortato un convoglio di bus e auto private con a bordo più di 500 persone a Zaporizhzhia dopo che i civili sono fuggiti da soli dalla città assediata di Mariupol. Lo riferisce il Guardian. «L’arrivo di questo convoglio a Zaporizhzhia è un enorme sollievo per centinaia di persone che hanno sofferto immensamente e ora si trovano in un luogo più sicuro. È chiaro, tuttavia, che altre migliaia di civili intrappolati all’interno di Mariupol hanno bisogno di un passaggio sicuro e di aiuti per uscire», ha affermato in una nota Pascal Hundt, capo delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ucraina.
13.18 – Il calcio ucraino vuole ripartire, Dinamo e Shakhtar al lavoro
Il calcio ucraino prova a ripartire con le sue due squadre più titolate: la Dinamo Kiev si è già radunata a Bucarest dove si sta allenando agli ordini del suo tecnico, l’inossidabile romeno Mircea Lucescu; lo Shakhtar Donetsk si ritroverà domani a Istanbul dove la raggiungerà l’allenatore bresciano Roberto De Zerbi, anche se a disposizione ci saranno solo i calciatori ucraini più qualche giovane, a cui è stato concesso un permesso speciale dell’Uefa per motivi umanitari per lasciare il Paese. All’orizzonte c’è soprattutto lo spareggio per i mondiali in Qatar che la nazionale ucraina dovrà disputare a giugno contro la Scozia, con la vincente che se la vedrà contro il Galles nella finalissima. I giocatori hanno bisogno di allenarsi e i due club vogliono dare una mano a loro e a un Paese determinato a non fermarsi. Il campionato di calcio ucraino è stato interrotto per la guerra e il titolo dovrebbe essere assegnato allo Shakhtar che, con 18 partite su 30 disputate, era due punti avanti alla Dinamo Kiev.
13.15 – Cremlino: “Indagine imparziale su messinscena Bucha”
Un’indagine su quanto accaduto a Bucha è necessaria, deve essere «indipendente e imparziale», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Naturalmente, la mostruosa messinscena a Bucha deve e deve essere indagata. Ma allo stesso tempo, è necessario stabilire un’indagine veramente imparziale e indipendente», ha detto Peskov ai giornalisti.
13.13 – Oms: 93 attacchi all’assistenza sanitaria
Sono saliti a 93 gli attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, con 73 morti e 46 feriti, fra cui operatori sanitari. Questo il bilancio aggiornato dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha verificato e confermato altri 6 attacchi. Altri episodi sono in valutazione.
13.10 – Il sindaco di Gostomel: “15 bimbi tra i 400 scomparsi, su altri 15 c’è la certezza di un rapimento”
«Dal 28 febbraio, dopo i primi giorni dell’occupazione militare russa a Gostomel, abbiamo cominciato a raccogliere le liste delle persone scomparse. Finora ne abbiamo contate oltre 400: si tratta di concittadini con cui non riusciamo a stabilire alcun contatto. Tra questi, ci sono finora anche una quindicina di bambini. Altri quindici civili, a quanto ci risulta da fonti investigative, sono stati rapiti». Lo ha detto il sindaco facente funzioni della città di Gostomel, Taras Dumenko, all’inviato dell’ANSA a Gostomel. Dumenko sostituisce il sindaco, che è stato ucciso durante l’occupazione.
12.55 – Il Cremlino: i negoziati continuano, ma non sono facili
I negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina continuano, ma non così facilmente come si auspicava. Lo riferisce il portavoce del Cremlino Peskov citato dalla Tass.
12.50 – Kuleba chiede all’Ue di fare “scelte difficili”
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleva, dice di apprezzare l’intenzione Ue di rafforzare delle sanzioni nei confronti della Russia: il pacchetto è in dirittura d’arrivo e dovrebbe prevedere, tra le altre cose, il divieto del carbone russo e la chiusura dei porti europei alle navi russe; ma insiste che non è abbastanza e che occorre arrivare all’embargo di gas e petrolio e alla disconnessione dal sistema Swift di tutte le banche russe. «Tempi difficili -aggiunge su Twitter- richiedono decisioni difficili».
12.30 – Fondazione Iri: per il 52% degli italiani la Nato è un bene
Per il 52% degli italiani essere nella Nato è un bene. È quanto emerge dall’inchiesta globale “Freedoms at Risk: The Challenge of The Century” (Libertà a rischio: la sfida del secolo), in cui viene analizzata la percezione dell’opinione pubblica delle minacce alle democrazie in 55 Paesi. L’inchiesta globale verrà presentata per la prima volta in Italia dall’International Republican Institute (IRI), oggi alle ore 15 nella Sala capitolare del Senato.
12.26- Ungheria: “Lavoriamo a soluzione tecnica per pagare il gas in rubli”
L’Ungheria sta lavorando a una soluzione tecnica alla questione del pagamento in rubli delle forniture di gas russo. Lo ha affermato mercoledì il ministro degli Affari esteri e delle relazioni economiche estere ungherese Peter Szijjarto, parlando in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo serbo Nikola Selakovich dopo i colloqui a Szeged, citato da Tass. Rispondendo a una domanda sul pagamento del gas in rubli, il ministro degli Esteri ungherese ha affermato che il suo Paese dovrebbe adempiere «il suo primo obbligo di pagamento a Gazprom» a fine maggio e che i dettagli di una soluzione tecnica sono attualmente in fase di elaborazione. «L’approvvigionamento energetico dell’Ungheria è sicuro e rimarrà sicuro», ha affermato Szijjártó. Ha anche chiarito che l’Ungheria deciderà sulla questione del pagamento delle forniture di gas russo nei contatti con Mosca e non intende seguire l’esempio di altri paesi o cedere alle pressioni della leadership dell’Ue. «Non vediamo la necessità che la Commissione europea prepari una sorta di risposta congiunta dei paesi importatori di gas russo alle richieste di Mosca», ha aggiunto il ministro ungherese.
12.11- Di Maio a Bruxelles
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è a Bruxelles per partecipare alle riunioni ministeriali della Nato e del G7. Lo ha reso noto la Farnesina su Twitter.
12.06- Monito di Pechino
Cina: «Con sanzioni e invio di armi si alimenta il conflitto». È un commento piccato della Cina quello espresso dal portavoce del ministro degli Esteri Zhao Lijian, ai giudizi espressi dall’Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell (definito “un funzionario”), secondo cui il vertice Cina-Ue del primo aprile è stato un «dialogo tra sordi», a rimarcare le differenze sulla valutazione non solo relativa alla guerra in Ucraina, aggredita dalla truppe russe. «Quello che il funzionario dell’Ue ha affermato non è coerente con i fatti. Il funzionario dovrebbe promuovere i legami bilaterali sulla base del consenso raggiunto al vertice invece di fare osservazioni irresponsabili», sostiene Zhao Lijian.
11.59- Cremlino: “Immagini di Bucha sono una falsificazione pianificata”
«Insistiamo fortemente sul fatto che il filmato che è stato mostrato, le fotografie, sono il risultato di una falsificazione pianificata», afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista alla tv francese “Lci”. E aggiunge: «I negoziati tra Mosca e Kiev proseguono, nonostante gli eventi di Bucha, ma non si muovono velocemente come vorrebbe il Cremlino. L’unica cosa che posso dire è che il processo di lavoro continua. C’è ancora molta strada da fare. Ci piacerebbe vedere più dinamica dalla parte ucraina. Sono in corso i lavori per impostare un nuovo ciclo di colloqui, ma c’è ancora una lunga strada da percorrere per raggiungere qualsiasi progresso».
11.55 – Zelensky: basta ritardi, l’Ue introduca sanzioni più rigide
«Vorrei chiedervi di convincere i partner dell’Ue a introdurre sanzioni più rigide contro la Russia per assicurarsi che la macchina da guerra russa si fermi». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo in collegamento con il Parlamento irlandese. «Sono sicuro che l’intera Europa può fermare questa guerra e portare pace e stabilità nell’est dell’Europa. Non possiamo più ritardare», ha aggiunto.
11.50 – Mosca: interessati a porre fine a operazione militare tramite negoziati
La Russia si dice «interessata» a «completare» l’operazione militare in Ucraina «attraverso i negoziati». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista alla tv francese Lci.
11.45 – Il Cremlino: non vogliamo uccidere Zelensky
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, smentisce che la volontà di Mosca sia quella di eliminare fisicamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Non è vero», ha detto rispondendo a una domanda specifica in un’intervista alla Tv francese Lci.
11.30 – Germania: stop a petrolio e gas russi prima possibile
Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha ribadito che la Germania deve fermare le importazioni di petrolio e gas russi il prima possibile, ma che lo stop non è fattibile immediatamente. In un’intervista a Die Zeit, Lindner ha sottolineato: «Se seguissi il mio cuore, ci sarebbe un embargo immediato su tutto», aggiungendo che non potrebbero esserci normali relazioni economiche con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. «Ecco perché la Germania rinuncerà al petrolio e al gas russo», ha detto, aggiungendo, tuttavia, che una tale mossa fatta nell’immediato metterebbe a rischio la stabilità economica e sociale tedesca. «Non possiamo esserne responsabili», ha detto.
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11.16 – Zelensky: la Russia non merita di restare tra i paesi civilizzati
«La Russia non si merita di restare tra i Paesi civilizzati» in quanto si sta comportando come «un impero coloniale che vuole distruggere l’indipendenza e la sovranità di un Paese». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento irlandese dicendo che «i russi stanno distruggendo milioni di ucraini».
11.02 – Incendiata la villa sul Lago di Como dell’oligarca russo Solovyev
Ignoti hanno tentato nella notte di incendiare una villa di proprietà di un presentatore tv russo filo-Putin sul lago di Como. I Vigili del fuoco hanno prontamente spento le fiamme che sono divampate nella residenza di Loveno, una delle tre proprietà immobiliari dell’oligarca Vladimir Solovyev di cui è stato disposto il congelamento nell’ambito delle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina.
10.45 – La Cina: accuse su Bucha “si basino su fatti”
La Cina chiede che si scoprano «la verità e l’origine» degli orrori a Bucha, e sottolinea che le accuse devono essere basate sui fatti. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, senza condannare apertamente le atrocità. «Le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate e qualsiasi accusa dovrebbe essere basata sui fatti», ha proseguito il portavoce, nella prima risposta da Pechino agli orrori di Bucha. «Prima della conclusione dell’indagine, tutte le parti dovrebbero esercitare moderazione ed evitare accuse infondate», ha concluso Zhao, sottolineando l’impegno della Cina con la comunità internazionale per «evitare danni ai civili» nella guerra in Ucraina.
Papa Francesco mostra bandiera ucraina proveniente da Bucha
10.31 – Il Papa mostra la bandiera ucraina: a Bucha crudeltà sempre più orrende
«Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina anziché portare sollievo e speranza attestano nuove atrocità come il massacro Bucha, crudeltà sempre più orrende commesse anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo». Lo ha detto al termine dell’udienza generale del mercoledì Papa Francesco, mostrando ai pellegrini presenti la bandiera giallo-blu dell’Ucraina. «Ieri proprio da Bucha mi hanno portato questa bandiera, viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata», ha spiegato il Pontefice.
10.30 – Concordati per oggi 11 corridoi umanitari
La vice premier dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, ha affermato che per oggi sono stati concordati 11 corridoi umanitari precisando che coloro che cercano di lasciare Mariupol dovranno utilizzare i propri veicoli. Lo riferiscono diversi media internazionali. All’inizio di questa settimana, una missione concordata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa per evacuare le persone da Mariupol è stata bloccata e respinta dalle forze russe.
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10.15 – Borrell: dall’inizio della guerra l’Ue ha dato 35 miliardi di euro a Mosca
«La guerra deve finire il prima possibile ma non in qualunque maniera possibile. Se finisce con un Paese distrutto e dominato, con milioni di morti e sfollati allora non deve finire così. Dobbiamo continuare ad appoggiare l’Ucraina fornendole. Ci vogliono meno applausi e più aiuti, più armi». Lo ha detto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell intervenendo alla plenaria del Parlamento Ue. “Abbiamo dato un miliardo di euro all’Ucraina, può sembrare tanto ma è quello che paghiamo ogni giorno a Putin per l’energia. Da quando è iniziata la guerra gli abbiamo dato 35 miliardi di euro», ha sottolineato.
10 – La Cina agli Usa: rimuovere le sanzioni per mettere fine alla crisi
Gli Usa dovrebbero dimostrare la loro volontà di risolvere la crisi in Ucraina revocando le sanzioni imposte alla Russia. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. «Se gli Stati Uniti sono veramente sinceramente interessati a risolvere la crisi ucraina, dovrebbero smettere di brandire il bastone delle sanzioni», ha sottolineato durante il consueto briefing con la stampa.
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9.55 – Michel invita i soldati russi a disertare: “Lasciate le armi”
«Ho un messaggio per i soldati russi in battaglia: se non volete prendere parte nell’uccisione dei vostri fratelli e delle vostre sorelle ucraine, se non volete essere dei criminali, lasciate le armi. Smettete di combattere, lasciate il campo di battaglia». Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, a Strasburgo durante la plenaria del Parlamento Europeo. «Alcuni di voi – continua rivolto agli eurodeputati – hanno suggerito di concedere asilo ai soldati russi che disobbediscono agli ordini. Credo che sia un’idea valida, che dovrebbe essere perseguita».
9.50 – Von der Leyen: i russi la chiamano liberazione ma sono crimini di guerra
I russi di Putin «la chiamano liberazione. No, noi lo chiamiamo crimini di guerra. E dobbiamo davvero dargli questo nome». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo. «L’Unione europea ha istituito una squadra investigativa comune in Ucraina per raccogliere prove e testimonianze sul campo. Riterremo responsabili coloro che sono responsabili di crimini di guerra», ha aggiunto.
9.47– La Bbc: Chanel non vende più ai russi
«Il gigante francese del lusso Chanel ha smesso di vendere i suoi prodotti a persone che intendono portarli in Russia, dopo aver chiuso i suoi negozi nel paese». A riprendere la notizia è la Bbc. «Le autorità russe e alcuni clienti – osserva la Bbc – hanno accusato l’azienda di russofobia e minacciato un boicottaggio del marchio. Chanel dice che sta semplicemente rispettando le sanzioni dell’Unione europea che vietano la vendita in Russia di beni di lusso di prezzo superiore ai 300 euro (327 dollari; 250 sterline)».
9.45 – L’Ue valuta di inserire le figlie di Putin nella lista delle sanzioni
Ci potrebbero essere anche le figlie di Vladimir Putin nella prossima lista di sanzionati dell’Ue, nel quinto pacchetto di misure, stavolta come reazione ai presunti crimini di guerra commessi a Bucha. Katerina Tikhonova, 35 anni, e Mariya Vorontsova, 36 anni, sono nell’ultima bozza dell’elenco di obiettivi dell’Ue, tra i quali ci sono oligarchi, politici e alcuni tra coloro che sono nell’entourage di Putin. Si sa molto poco delle vite personali di Tikhonova e Vorontosva, frutto del matrimonio del capo del Cremlino con Lyudmila Shkrebneva. Na da mercoledì, se arriverà il via libera degli ambasciatori Ue, le due donne dovrebbero essere soggetti a congelamento dei beni e divieti di viaggio in tutto il continente. L’elenco non è definitivo e potrebbe ancora cambiare prima di entrare in vigore.
9.43 – Mosca, colpiti 5 depositi di carburante
«Missili di precisione hanno colpito 5 depositi di carburante dell’esercito ucraino» dice il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ripreso da Interfax. Stamattina, «missili di precisione hanno distrutto 5 depositi di carburante nelle vicinanze di Radekhiv, Kazatin, Prosyana, Mykolaiv e Novomoskovsk», dichiara Konashenkov in una conferenza stampa. «I depositi fornivano carburante all’hardware militare appartenente alle forze ucraine che operano nelle zone di Kharkiv, Mykolaiv e Donbas», ha detto.
9.26 – Michel: prima o poi serviranno sanzioni su petrolio e gas
«Il nuovo pacchetto include un bando sulle importazioni di carbone. E io penso che le misure sul petrolio ed anche sul gas siano necessarie prima o poi». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo intervento al Parlamento europeo. «Ora dobbiamo fare di tutto per far fermare questa atrocità. Stiamo rafforzando le sanzioni per esercitare la massima pressione sul Cremlino», ha detto Michel. «Dobbiamo evitare i cavilli e ogni tentativo di raggirare le sanzioni», ha sottolineato.
9.20 – Il Papa: assistiamo all’impotenza dell’Onu
«Nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite». Così Papa Francesco durante l’Udienza Generale incentrata sul viaggio apostolico a Malta. «Oggi si parla spesso di ‘geopolitica’, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, ideologica e militare», ha sottolineato il Pontefice che ha aggiunto: «Lo stiamo vedendo con la guerra».
9.15 – Il Guardian: torture e saccheggi a Trostianets
Prove di esecuzioni sommarie, torture e saccheggi sono state verificate dai reporter del Guardian a Trostianets, una pittoresca e storica cittadina termale a 20 miglia dal confine tra Russia e Ucraina, nella regione di Sumy, occupata dalle truppe russe per un mese. Quello che si presenta adesso è un panorama di carri armati maciullati, carcasse di obici, centinaia di scatole di munizioni e bossoli delle granate e dei missili Grad che i russi hanno sparato da Trostianets nelle città vicine. Edifici sventrati, sui muri slogan filorussi e insulti al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Trenta giorni dopo il loro arrivo, incalzati dalla controffensiva ucraina, i soldati russi hanno lasciato la città e dietro di loro un convoglio di carri armati, camion pieni di bottino, veicoli rubati imbrattati con i segni Z, il simbolo della forza di invasione.
9 – Kiev: colpito un deposito di petrolio a Dnipropetrovsk
«Nella notte, l’esercito russo ha lanciato diversi attacchi aerei sulla regione di Dnipropetrovsk e ha colpito un deposito di petrolio». Lo scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, ripreso da Ukrinform. «La notte è stata allarmante e difficile. Il nemico ha attaccato la nostra regione dall’alto e ha colpito il deposito di petrolio e uno degli impianti. Il deposito di petrolio con il carburante è stato distrutto. I soccorritori stanno ancora combattendo le fiamme dell’impianto. C’è un grande incendio. Il carburante sta bruciando», ha scritto. Non è chiaro se ci sono state o meno vittime.
8.55 – L’Onu: quasi 1.500 civili uccisi e oltre 2.000 feriti
Quasi 1.500 civili uccisi e oltre 2.000 feriti. Questo il bilancio, tra la popolazione ucraina, della guerra iniziata con l’invasione del 24 febbraio. A riportare le cifre è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. In una dichiarazione, l’Onu precisa che finora sono stati registrati 1.480 morti tra i civili e 2.195 feriti. Tra i deceduti ci sono 321 uomini, 211 donne e 61 bambini, oltre a 815 adulti ancora non identificati.
8.51 – Il Global Times: “irresponsabile” che Usa alimentino le fiamme
Gli Stati Uniti, «gli iniziatori» della crisi ucraina, «non hanno mostrato alcun indicatore di voler sollecitare la pace e promuovere i negoziati», ma sono pronti ad esacerbare le tensioni Russia-Ucraina e a creare ostacoli ai colloqui di pace tra le parti. Lo scrive in un editoriale il Global Times, il tabloid in lingua inglese del regime cinese, che definisce «deplorevole» questo atteggiamento. In particolare, «Washington ha indicato che fornirà una gamma di sistemi di armi pesanti» e il Pentagono ha detto che lavora «a un ritmo impressionate» per soddisfare le principali richieste dell’Ucraina. «Dobbiamo dire – conclude l’editoriale – che è molto irresponsabile alimentare le fiamme in questo frangente».
8.32 – Il capo dell’amministrazione militare di Hostomel: mancano all’appello 400 residenti
Circa 400 residenti del sobborgo di Hostomel, a Kiev, risultano dispersi dopo 35 giorni di occupazione russa. La denuncia parte dal capo dell’amministrazione militare locale, Taras Dumenko intervenuto ad una stazione radio locale in una trasmissione citata da Ukrayinska Pravda. Le autorità stanno attualmente ispezionando gli scantinati della zona, ha aggiunto, citando ad esempio di persone che mancano all’appello il caso del marito e del figlio di un medico locale portati via 12 giorni fa. Dumenko ha poi parlato dell’impossibilità di trovare i corpi di alcune persone che risultano essere state uccise. Hostomel si trova a nord-ovest della capitale Kiev ed è vicino a un aeroporto. Il sobborgo è stato oggetto di forti scontri dall’inizio dell’invasione russa a febbraio. La maggior parte dei suoi 16.000 residenti è fuggita.
8.11 – Kiev: Mosca concentrata sul controllo di Donetsk e Luhansk
Le forze russe sono concentrate principalmente sull’operazione per «il controllo completo sulle regioni di Donetsk e Luhansk»: lo rileva lo stato maggiore delle forze armate ucraine nel suo aggiornamento quotidiano. Kiev osserva che ci sono stati continui attacchi anche nelle aree orientali del Paese, ma senza successo e conferma che le forze russe continuano l’assalto a Mariupol, una delle città più pesantemente bombardate e danneggiate dai combattimenti, difesa con successo dalle truppe ucraine da ormai oltre quaranta giorni.
7.48 – Mosca: risponderemo ad ogni atto ostile
Mosca «risponderà ad ogni atto ostile contro la Russia». Lo afferma, riferisce l’agenzia Tass, il portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino in merito all’espulsione dei diplomatici russi da vari Paesi europei.
7.46 – Auto contro cancello dell’ambasciata russa a Bucarest, un morto
Una auto si è schiantata contro il cancello dell’ambasciata russa a Bucarest, in Romania. Lo riferisce la polizia di Bucarest. Nello schianto, avvenuto poco dopo le 6 ora locale, l’auto ha preso fuoco e l’autista ha perso la vita. Al momento non si conoscono i motivi di quanto accaduto, ma le forze dell’ordine non escludono alcuna ipotesi.
7.40 – Il New York Times: in un video l’uccisione di un ciclista a Bucha
Un filmato video mostra l’uccisione di un civile, un ciclista, da parte dei soldati russi a Bucha. A riportarlo è il New York Times. Le immagini sono state girate durante l’occupazione militare russa del sobborgo di Kiev, riporta il giornale, descrivendo le riprese aeree in cui si vede una persona percorrere una strada in bicicletta. Poco prima di svoltare un angolo di strada, il ciclista scende dal mezzo e in quel momento diversi colpi vengono sparati nella sua direzione da veicoli blindati. Il video risale alla fine del mese di febbraio: è stato registrato dall’esercito ucraino ed è stato verificato in modo indipendente dal New York Times.
7.25 – L’intelligence Gb: “Si aggrava la situazione a Mariupol”
«Si sta aggravando» la situazione umanitaria a Mariupol, la città portuale ucraina assediata da settimane dalle truppe russe dove «sono continuati violenti combattimenti e i bombardamenti russi». Lo ‘certifica’ l’intelligence militare britannica, nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione sul campo. Secondo i militari di Londra, a Mariupol rimangono circa «160mila persone, «la gran parte» delle quali non ha «luce elettrica, possibilità di comunicare, medicine, riscaldamento o acqua». «Le truppe russe hanno impedito l’accesso degli aiuti umanitari, probabilmente per esercitare pressione sugli occupati e indurli alla resa».
Viaggio tra le fiamme dei bombardamenti russi, così gli ucraini dopo esplosioni di ordigni da 150kg hanno salvato un villaggio
7.12 – Berlino, circa 700milioni di aiuti per i rifugiati ucraini in Moldova
Ammontano a quasi 700milioni gli aiuti che saranno inviati alla Moldova, dove, dall’inizio della guerra, si sono rifugiati già 12mila ucraini in fuga. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha dichiarato che «stiamo esaminando quali soluzioni ci sono, insieme all’UE, alla NATO e in particolare ai partner del G-7», anche per fornire ulteriori armi all’Ucraina.
6.55 – Kiev, soldatesse prigioniere dei russi “denudate e abusate”
Denudate, costrette a stare accovacciate, umiliate, intimidite. Soldatesse ucraine catturate dai russi sono state sottoposte ad abusi e torture, secondo quanto denuncia la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova sul suo account Telegram, ripresa dalla Cnn. Si tratta della testimonianza di 15 militari donna che fanno parte di un gruppo di 86 soldati ucraini rilasciati dai russi venerdì scorso. Hanno raccontato – second quanto denuncia Denisova, citata da Cnn – di essere state portate in Bielorussia al centro di detenzione di Bryansk, dove sarebbero state denudate alla presenza di uomini, costrette a stare accovacciate. Venivano tagliati loro i capelli e le si interrogava, scrive Denosova, nel tentativo di spezzarne il morale. Alcune venivano poi obbligate a prendere parte a video di propaganda russa.
6.40 – Media: trovata nuova fossa comune a Bucha
Quella che sembra una nuova fossa comune sarebbe stata scoperta a Bucha, la città dove i russi hanno lasciato dietro di sé molti civili uccisi. Lo scrive il Guardian, che mostra una foto dall’alto della fossa con alcune persone intorno, nei pressi di una chiesa.
6.30 – Il sindaco di Bucha: 320 civili uccisi dalle truppe russe
Il sindaco della città di Bucha ha detto alla BBC che circa 320 civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle truppe russe durante l’occupazione della città. Parlando a Word Stasera, in una intervista andata in onda sulla Bbc, Anatoly Fedoruk ha affermato di aver assistito personalmente alle esecuzioni di diverse persone da parte delle forze di Mosca.
6.20 – Twitter introdurrà limiti alla propaganda del governo russo
Restrizioni ai profili del governo russo per limitare l’impatto della propaganda sui social network. Le ha annunciate Twitter, spiegando che gli account ufficiali non saranno più ‘consigliati’ agli utenti di Twitter in tutte le categorie dell’app, comprese le ricerche. Lo riporta il Guardian.
6.15 – La Procura di Kiev: indagini su almeno 5mila crimimi di guerra
Almeno 5.000 crimini di guerra commessi da russi sono al momento oggetto d’indagine in Ucraina, ha annunciato la procuratrice generale Ucraina, Irina Venediktova, in un briefing a Bucha, ripreso da alcuni media, fra cui il Kyiv Independent. «Anche in questa situazione così crudele, i crimini di guerra sono i primi ad apparire nell’ordine, seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio», ha detto Venediktova.
6.07 – Il colosso del chio Intel Corp ferma l’attività in Russia
Il colosso americano di chip elettronici Intel Corp ha annunciato l’interruzione immediata di tutte le sue attività in Russia. «Intel continua ad unirsi alla comunità globale nel condannare la guerra della Russia contro l’Ucraina e chiede di ritornare velocemente alla pace», scrive la compagni, che ha anche aggiunto di aver preso provvedimenti per minimizzare i danni alla sua attività globale.
6 – Blinken:altri 100 milioni di dollari in aiuti militari
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che altri 100 milioni di dollari in aiuti militari americani sarebbero stati inviati in Ucraina a seguito delle notizie di atrocità commesse dall’invasione delle forze russe. «Ho autorizzato, in seguito a una delega del presidente all’inizio di oggi, il prelievo immediato di assistenza alla sicurezza per un valore fino a 100 milioni di dollari per soddisfare l’urgente necessita’ dell’Ucraina di ulteriori sistemi anti-corazza», ha affermato Blinken in una nota.
02.15 – Dall’Oms 209mila dosi di farmaci antiretrovirali contro l’Hiv
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) fornirà migliaia di dosi di farmaci antiretrovirali all’Ucraina per far fronte ai bisogni dei pazienti affetti da Hiv nel Paese per i prossimi 12 mesi. Lo ha reso noto la stessa Oms, secondo quanto riporta il Guardian. L’Oms – insieme al piano di emergenza per aiuto all’Aids del presidente Usa (Pepfar), alle autorità ucraine e ad altri partner – ha acquistato 209.000 confezioni di farmaci antiretrovirali generici TLD. In Ucraina circa 260.000 persone sono affette da Hiv, il secondo Paese più colpito in Europa dopo la Russia, e prima dell’invasione da parte di Mosca circa la metà di loro era in trattamento antiretrovirale.
01.40 – Zelensky: una conferenza a Kiev per discutere il futuro dell’Onu
Il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, ha proposto che si tenga una conferenza interazionale a Kiev per ridiscutere «l’architettura globale» e riformare l’Onu, discutendo anche di come togliere alla Russia il suo seggio permanente. In un video registrato e trasmesso nella notte, in cui ha sostanzialmente ripetuto i concetti già espressi ieri nel suo discorso al Consiglio di sicurezza, Zelensky – citato da Cnn – ha detto, fra l’altro: «Io propongo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e a tutti quei Paesi che onorano il diritto internazionale, alcune azioni specifiche che possano cambiare la situazione. In particolare parliamo di una conferenza generale a Kiev per studiare come riformare l’architettura globale in considerazione del fatto che la Federazione russa detiene ancora un seggio permanente alle Nazioni Unite», ha detto il leader ucraino, che ha aggiunto che Kiev «è ora la capitale della democrazia mondiale e della lotta per la libertà del continente europeo». Zelensky ha anche detto di aver parlato con il presidente francese, Emmanuel Macron, affermando che la Francia ha promesso che fornirà «il supporto tecnico necessario per aiutare l’indagine sui crimini di guerra commessi dagli occupanti russi in Ucraina». Infine ha ribadito che «il Consiglio di sicurezza esiste, ma invece non c’è alcuna sicurezza nel mondo per nessuno».
01.25 – Londra: a Bucha cadaveri in strada per almeno 10 giorni
I cadaveri di alcuni civili ucraini sono rimasti in una strada a Bucha per almeno dieci giorni prima che la città venisse ripresa. Lo ha affermato il ministero della Difesa del Regno Unito, citando un’analisi delle immagini satellitari datata 21 marzo 2022, ha riferito Guardian. Il ministero ha affermato che almeno 8 corpi sono stati identificati in una strada a Bucha, a circa 30 km a nord-ovest della capitale Kiev.
01.10 – Generale americano al Guardian: il conflitto durerà anni
«Penso che questo sia un conflitto molto prolungato, penso che sia almeno misurabile in anni. Non so se decenni, ma almeno anni di sicuro». Lo ha detto il generale dell’esercito statunitense, Mark Milley, secondo il Guardian a proposito della guerra in Ucraina. «Penso che la Nato, gli Stati Uniti, l’Ucraina e tutti gli alleati e i partner che sostengono l’Ucraina saranno coinvolti in questo per un po’ di tempo». L’invasione russa, ha aggiunto, è «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza dell’Europa e forse del mondo» nei suoi 42 anni di servizio nell’esercito Usa. Una posizione condivisa anche dal capo del Pentagono Lloyd Austin nella stessa audizione.
00.45 – Media: esplosioni a Leopoli e allarme aereo
A Leopoli e Dinpropetrovshchyna testimoni oculari hanno riferito di esplosioni, prima che fosse dichiarato un allarme aereo. Lo ha riferito Ukrainska Pravda, citando anche il capo dell’amministrazione militare regionale di Leopoli Maxim Kozitsky, che ha dichiarato: «Le forze di difesa aerea stanno lavorando, stanno proteggendo i nostri cieli pacifici. L’allarme aereo continua. Restate nascosti».
00.30 – Blinken arrivato a Bruxelles
Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, è arrivato a Bruxelles in vista dell’incontro dei ministri degli esteri della Nato. Parlando ai giornalisti in viaggio verso la capitale belga, ha affermato che è «un momento importante» per coordinarsi con alleati e partner «su numerosi fronti», ha riferito la Cnn.
00.25 – Kyiv Indipendent: dall’Estonia armi pesanti all’Ucraina
L’Estonia invia armi letali all’Ucraina. Il Paese ha consegnato a Kiev missili anticarro e mine, armi automatiche, munizioni, granate usa e getta e bombe a mano. Lo ha riferito Kyiv Indipendent.
00.20 – Procura di Kiev: da militari russi abusi su bimbi e anziani
Il procuratore generale ucraino, Irina Venediktova, afferma che l’esercito russo in Ucraina ha commesso violenze sessuali non solo contro donne e uomini, ma anche bambini e anziani. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Le forze dell’ordine hanno ricevuto una serie di denunce, alcune delle quali diffuse anche sui social network. La procura – ha detto Venediktov a una riunione di coordinamento con forze dell’ordine e agenzie governative – ha convenuto sulla necessità di utilizzare i protocolli internazionali per indagare su questi crimini di guerra, chiedendo di accertare eventuali casi di abusi sessuali sulle vittime del conflitto.
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