Sab. Nov 23rd, 2024

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Sono continuati nella notte i raid russi nei dintorni della capitale ucraina Kiev, nonostante gli spiragli di negoziato emersi ieri a Istanbul e l’annuncio di Mosca della disponibilità ad una riduzione delle ostilità. E intanto non migliorano i rapporti tra Usa e Russia, con il dipartimento di Stato che diffonde un nuovo avviso agli americani, invitati a lasciare immediatamente il Paese o a non recarvisi perché potrebbero essere «trattenuti» in ragione del conflitto in corso in Ucraina. La Casa bianca esclude che un incontro tra i presidenti americano e russo Joe Biden e Vladimir Putin possa essere messo in agenda prima di una «significativa de-escalation militare» che di fatto ancora non si vede. Intanto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Berlino ha fatto sapere che «nelle prossime ore il premier Mario Draghi sentirà il presidente Putin».

Le sirene sono risuonate nella notte a Kiev e in altre città mentre sia l’esercito ucraino che il Pentagono ritengono che Mosca non abbia messo in atto alcun ritiro ma un «ingannevole» riposizionamento di truppe, con duemila soldati russi spostati in Ucraina dalla Georgia. Zelensky parla di «segnali positivi dai negoziati ma precisa che «non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue». E nel 35/o giorno di guerra ribadisce che «non ci possono essere compromessi sulla nostra integrità territoriale».

Scoppia intanto il nodo alimentare, con la Russia accusata dalla vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu di aver provocato una «crisi alimentare mondiale» e di far correre il rischio di una carestia in vari Paesi scatenando una guerra contro l’Ucraina, considerata il «granaio d’Europa».

Il punto: Spiragli di tregua: Kiev apre allo status di Paese neutrale
Reportage: La ritirata russa
Reportage: Odessa, madri e figli scavano trincee: “Siamo pronti, resistiamo”
Lo scenario: Il gruppo di Visegrad a pezzi, solo Orban rimane con Putin
Come donare: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi per l’Ucraina

La diretta ora dopo ora

15.53 – Zelensky al Parlamento novergese: “Bisogna chiudere i porti alla Russia”
«La Russia non dovrebbe poter usare liberamente i porti nel mondo. È una questione di sicurezza marittima globale». Così Volodymyr Zelensky, nel suo intervento davanti al Parlamento norvegese, ha chiesto che vengano chiusi i porti alla Russia, accusando quest’ultima di pirateria per aver bloccato i porti ucraini. Il presidente ucraino è tornato poi chiedere l’invio di altre armi, in particolare missili, sistemi di difesa aerea e anticarro. «Tutte le armi che ci potete dare saranno usate per difendere la nostra e la vostra libertà», ha detto, aggiungendo che il futuro «dell’intero continente europeo, da nord a sud, da est a ovest, si sta decidendo» in Ucraina.

15.46 – Oms: Attacchi a sanità salgono a 82 con 72 morti e 43 feriti
Salgono a 82 gli attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina ad oggi, 30 marzo. È l’ultimo aggiornamento riportato via Twitter dall’Ufficio Oms del Paese alle prese con il conflitto. Il bilancio delle vittime è di 72 morti e 43 feriti, dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato e confermato altri 8 attacchi alla sanità. Attacchi che «devono fermarsi», è l’appello della sezione locale Oms, perché «privano le comunità dei servizi sanitari essenziali e delle cure salvavita urgentemente necessarie».

15.42 – Medinsky: Immutata nostra posizione su Crimea e Donbass
La Russia non cambia posizione sulla Crimea e il Donbass: lo ha ribadito il capo negoziatore di Mosca nei colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky. «Ci tengo a sottolineare in modo particolare che la posizione di principio circa la Crimea e il Donbass resta invariata», ha detto Medinsky in una intervista a Rossiya 24.

15.40 – Negoziatore Mosca: Kiev pronta a rapporti di buon vicinato. Ha mostrato per la prima volta di discutere nostre richieste
«Ieri» durante i colloqui a Istanbul «l’Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia» e «discuterne le richieste di principio». Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalle agenzie russe.

15.35 – Lussemburgo ha congelato 2,5 mld di asset russi
Lussemburgo ha congelato asset russi per 2,5 miliardi di euro aderendo alle sanzioni che la Ue ha imposto a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Il ministro delle Finanze lussemburghese, Yuriko Backes, ha reso noto il dato in una riunione a porte chiuse della commissione parlamentare mista Giustizia e Finanze tenuta ieri, secondo quanto rivelano oggi i media del granducato. A titolo di paragone, il ministro ha riferito che il congelamento di attivi iraniani dal 2011 è ammontato a circa 1,8 miliardi mentre quello degli asset libici a 3 miliardi dal 2006. Intanto gli altri due Paesi del Benelux, Belgio e Olanda, hanno annunciato di aver espulso rispettivamente 21 e 17 persone accreditate come diplomatici russi e considerate spie.

15.35 – Hrw denuncia: “Russia ha usato mine antiuomo vietate dal 1997”
Le forze russe hanno usato mine antiuomo vietate dalle convenzioni internazionali nella regione di Kharkiv. È quanto denuncia Human Rights Watch citando quanto ritrovato dalle squadre di artificieri ucraini lo scorso 28 marzo. «È noto che la Russia dispone di nuovi modelli di mine antiuomo che possono uccide e mutile in modo indiscriminato persone in un raggio di 16 metri», si legge in una dichiarazione dell’associazione internazionale per i diritti umani che specifica che l’Ucraina non possiede questo tipo di mine. «I Paesi di tutto mondo devono condannare con forza l’uso in Ucraina da parte della Russia di mine vietate» aggiunge Steve Goose, responsabile per gli armamenti di Hrw. «Queste armi non fanno differenza tra combattenti e civili e lasciato un’eredità di morte negli anni a venire», ha aggiunto. Un trattato firmato nel 1997 vieta l’uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di queste mine, ma la Russia non è tra i 164 Paesi che hanno adottato il trattato. «L’utilizzo da parte della Russia di queste mine sfida deliberatamente le normative internazionali contro l’utilizzo di queste armi orrende», conclude Goose.

15.33 – Mosca: “Kiev ha accettato nostre richieste su Nato e basi militari”

15.32 – Kiev: “Nostra proposta a Mosca prevede neutralità rafforzata. Vogliamo garanzie di sicurezza ma mantenendo esercito”
Nei negoziati con la Russia, l’Ucraina ha proposto «un concetto di”neutralità rafforzata”, in base al quale è necessario fare affidamento sul proprio esercito, oltre che disporre di garanzie» di sicurezza. «Cioè come la Svizzera, o Israele, che hanno un esercito di riserva che può essere mobilitato in gran numero e dare la risposta necessaria in caso di aggressione». Lo ha detto il capo della delegazione negoziale ucraina David Arakhamia in un’intervista a Rbc. «Come si suol dire, confida in Dio, ma non sbagliarti su te stesso. Pertanto, il concetto di “neutralità fortificata” ci è molto vicino», ha aggiunto Arakhamia.

15.29 – Mosca: Nostra posizione su Crimea e Donbass non cambia

15.28 – Sindaco Irpen: Fino a 300 civili e 50 soldati uccisi
Fino a 300 civili e 50 militari sarebbero stati uccisi a Irpen, la città ucraina nell’Oblast’ di Kiev. A stimarlo è il sindaco di Irpen, Alexander Makrushin, nel corso di un briefing secondo quanto riferisce Ukrainska Pravda. «Persone che non piacevano ai russi sono stati appena fucilati», sostiene il sindaco. «Con i carri armati hanno schiacciato delle persone appena torturate», aggiunge.

15.26 – Wang a Lavrov, avanti con colloqui pace Mosca-Kiev. Raggiunti risultati positivi,raffreddare situazione quanto prima
La Cina invita Mosca e Kiev «a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala». È quanto ha detto il ministero degli Esteri cinese Wang Yi nell’incontro bilaterale avuto oggi con il suo omologo russo Serghei Lavrov, sottolineando che la questione dell’Ucraina ha «origini complesse: non è solo lo scoppio dell’accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra gruppi». A lungo termine, ha aggiunto Wang nel resoconto fornito da Pechino, «dovremmo imparare le lezioni della crisi, rispondere alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti sulla base dei principi del rispetto reciproco e dell’indivisibilità della sicurezza, e costruire un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e il negoziato, in modo da raggiungere una stabilità a lungo termine in Europa». Le due parti, infine, hanno anche scambiato opinioni e coordinato posizioni su affari multilaterali come la situazione nell’Asia-Pacifico, nella penisola coreana e il meccanismo dei Paesi Brics.

15.20 – Kiev: I Paesi garanti devono essere obbligati a difenderci. Capo negoziatore: “Al massimo in 72 ore, serve un vincolo”
Le garanzie di sicurezza chieste dall’Ucraina ad una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un «attacco in qualsiasi forma». Lo afferma il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia, in un’intervista a Rbc. Con la firma di un accordo di sicurezza, «i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l’assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro», aggiunge, sottolineando che il «vincolo giuridico» a intervenire in difesa dell’Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.

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15.19 – Kiev: Referendum su accordo solo dopo ritiro truppe
Un possibile accordo di pace tra Mosca e Kiev verrà sottoposto a referendum popolare dall’Ucraina una volta che le truppe russe si saranno ritirate. Lo ha riferito il capo negoziatore ucraino, Mykhailo Podolyak, mentre continuano i negoziati tra le due delegazioni in Turchia.

15.14 – Cremlino: Crimea è russa di questo non si discute
«La Crimea fa parte della Federazione Russa e, secondo la nostra Costituzione, non possiamo discutere con nessuno il destino dei territori e delle regioni russe». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riportano le agenzie russe. 

15.13 – In colloquio intercettato forze speciali russe si rifiutano di combattere
In un video postato sul canale YouTube di Navalny, con l’audio del colloquio intercettato, si apprende come le forze speciali russe dei distaccamenti di Irkutsk, Omsk e Novosibirsk si sono rifiutate di combattere in Ucraina, nonostante le minacce del comando, presentando rapporti di smobilitazione di massa. Questo, come si può sentire dall’audio, nonostante le minacce della dirigenza e le accuse di «vigliaccheria e tradimento».

15.07 – Kiev: “Referendum su intesa solo dopo ritiro truppe russe. Nei prossimi giorni lavoreremo ai singoli punti dell’accordo”
«Il referendum nazionale» sulla possibile intesa tra Ucraina e Russia «si terrà solo dopo che le truppe russe saranno tornate alle loro posizioni antecedenti al 23 febbraio». Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak incontrando in videocollegamento i media internazionali a Leopoli. «Penso che nei prossimi giorni dovremo lavorare sui singoli termini del trattato, che dovrà essere accettato da tutti, anche dagli Stati garanti» ha spiegato. Interpellato sul ruolo di Roman Abramovich, Podolyak ha sottolineato la sua «efficacia» nel moderare tra i due team di negoziatori.

14.53 – Autorità Kiev: “Bombe su Croce Rossa Mariupol è crimine di guerra”
«A Mariupol gli occupanti hanno preso di mira l’edificio del comitato internazionale della Croce Rossa. Aerei ed artiglieria nemica hanno sparato contro un edificio che esibiva una croce rossa in campo bianco che indica la presenza di feriti, civili e aiuti umanitari». Così la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, conferma il bombardamento della Croce Rossa nella città assediata, specificando che non ci sono ancora notizie riguardo a vittime. «Questo è un altro crimine di guerra dell’esercito russo sulla base dello Statuto di Roma per la Corte penale internazionale ed una enorme violazione della convenzione di Ginevra – aggiunge nella sua dichiarazione sui social media – finora gli unici che avevano bombardato edifici e veicoli con la Croce Rossa sono stati le truppe della Germania di Hitler». «Chiedo alla comunità mondiale di condannare queste azioni barbariche – conclude – di un Paese occupante che bombarda un edificio della Croce Rossa e prendere misure per mettere fine a questa sanguinosa guerra in Ucraina al più presto possibile».

14.44 – Kiev: “Mine rilasciate nel Mar Nero non sono nostre ma russe”
La Russia sta rilasciando mine navali alla deriva nel Mar Nero, attribuendone la responsabilità all’Ucraina. È quanto denuncia il ministero degli Esteri di Kiev, affermando che gli ordigni che vengono disseminati dai russi per compromettere la reputazione internazionale dell’Ucraina erano stati sequestrati a Sebastopoli durante l’annessione della Crimea del 2014 e non risultavano più appartenenti all’arsenale di Kiev. «La responsabilità per l’uso di mine galleggianti alla deriva, così come per le loro conseguenze imprevedibili, ricade solamente sulla Federazione russa e sulle sue forze navali», afferma il ministero degli Esteri ucraino, dopo che il ministero della Difesa russo aveva lanciato un allarme sul presunto rilascio in mare di mine da parte dell’Ucraina. Esperti turchi hanno finora disinnescato due ordigni.

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14.43 – Zelensky a Norvegia, serve vostro aiuto con più gas
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto al Parlamento norvegese un aiuto nella guerra contro la Russia fornendo più gas al suo Paese, ma anche all’Ue. La Norvegia è il secondo fornitore di gas naturale dell’Ue, dopo la Russia. In un collegamento video con i parlamentari del Paese scandinavo, Zelensky ha aggiunto che le navi russe «non dovrebbero avere il diritto di utilizzare i porti del mondo libero».

14.42 – Venerdì vertice Ue-Cina, pressing europeo su Pechino
La guerra in Ucraina sarà il tema principale del summit tra Unione Europea e Cina del prossimo 1 aprile. In mattinata, il primo ministro cinese, Li Keqiang, incontrerà il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, oltre all’Alto Rappresentante per le Politiche Estera e di Sicurezza, Josep Borrell, mentre nel pomeriggio sono previsti colloqui con il presidente cinese, Xi Jinping. Il vertice, posticipato più volte per il deterioramento delle relazioni tra Cina e Ue, si terrà in video-conferenza, ed è stato confermato sia da Bruxelles che da Pechino. «Il focus principale del summit sarà la guerra in Ucraina», si legge in una nota dell’Unione Europea, «l’impegno della comunità internazionale per sostenere l’Ucraina, la drammatica crisi umanitaria creata dall’aggressione della Russia, e la sua natura destabilizzante per l’ordine internazionale». Parole che non sembrano andare nella stessa direzione della linea promossa dalla Cina, che parla apertamente di «guerra», ma non di «invasione», e che ripete di prendere in considerazione le «preoccupazioni di sicurezza» di tutte le parti, in un riferimento implicito a quelle russe riguardanti l’allargamento a est della Nato. «La situazione internazionale è entrata in un periodo di turbolenze e cambiamenti» e Pechino vede il conflitto in Ucraina come «il risultato della mentalità da Guerra Fredda e del confronto di gruppo», ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, al suo omologo russo, Sergei Lavrov, ricevuto a margine dell’incontro dei ministri degli Esteri dei Paesi vicini all’Afghanistan. La Cina sostiene i negoziati tra Russia e Ucraina e i «risultati positivi» finora raggiunti, ha aggiunto il capo della diplomazia cinese.

14.37 – Lutsk revoca cittadinanza onoraria a ex calciatore Tymoschuk
Il consiglio comunale di Lutsk ha tolto la cittadinanza onoraria alla leggenda del calcio ucraino Anatoliy Tymoschuk. Lo riporta Ukrinform. L’ex centrocampista della nazionale, e attuale vice allenatore dello Zenit San Pietroburgo in Russia, è al centro di feroci polemiche dall’inizio del conflitto perché, secondo gli ucraini, «non ha mai rilasciato dichiarazioni pubbliche al riguardo e non ha interrotto la sua collaborazione con la squadra di calcio del paese aggressore».

14.30 – Johnson: “No passi indietro su sanzioni a Russia”
Il premier britannico Boris Johnson ha ribadito che non ci saranno «passi indietro» sulle sanzioni di Londra contro individui e imprese russe «anche in caso di cessate il fuoco». Lo riporta Sky News.

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14.28 – Governatore Mykolaiv: “Da inizio guerra qui morte 134 persone di dui 6 minori”
«Dall’inizio della guerra con la Russia nell’area di Nikolaev 134 persone, di cui 6 bambini, sono morte». Lo ha detto Vitaly Kim, governatore di Mykolayiv, nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che «415 persone sono rimaste ferite, 30 delle quali bambini, 1622 edifici e 1209 case danneggiate o distrutte. Stessa sorte per 12 ospedali, 69 scuole e 24 istituzioni culturali».

14.23 – Russia rimborsa cedola su eurobond al 2035. Pagamento ricevuto da gestori con base a Londra e Cipro
Alcuni gestori di fondi con base a Londra e Cipro hanno riferito di aver ricevuto ieri sui propri conti correnti il pagamento della cedola, scaduta lunedì, su un eurobond al 2035 emesso dalla Russia. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Il pagamento dimostra la volontà e la capacità di Mosca di servire il suo debito in valuta estera nonostante le sanzioni internazionali. Il pagamento, al pari di quello sulle cedole di altri bond, è stato però reso possibile da una deroga da parte delle autorità Usa alle restrizioni che hanno tagliato fuori Mosca dal sistema finanziario. Una eccezione la cui scadenza, fissata per maggio.

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14.19 – Nel Donetsk città senza acqua da un mese. Denisova: “A ovest attaccate strutture industriale”
Il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmila Denisova, citata da Ukrinform, ha detto che nella regione di Donetsk, le truppe russe stanno bombardando le aree residenziali di Avdiivka con artiglieria Tornado e missili del complesso tattico Tochka-U. E ha poi sottolineato che Avdiivka vive senza acqua da un mese, senza riscaldamento da tre settimane e senza elettricità da 24 ore. «Oggi nella regione di Lugansk, armi pesanti vengono usate contro quartieri residenziali in uno dei distretti di Lysychansk. C’è una significativa distruzione di grattacieli. Severodonetsk, Rubizhne, Popasna e Kreminna sono stati presi di mira di notte e circa 16 strutture civili sono state colpite. Severodonetsk è completamente senza elettricità, ha scritto, le stazioni di pompaggio sono scollegate dalla rete elettrica, non c’è un approvvigionamento idrico centralizzato». Denisova ha anche riferito che la notte scorsa nella regione di Khmelnytsky, città dell’Ucraina occidentale capoluogo dell’omonima provincia, sono stati inflitti tre attacchi missilistici su strutture industriali.

14.13 – A Kiev inquinanti atmosferici 9 volte superiori alla norma
Inquinamento fuori controllo a Kiev dove l’aria si sta facendo irrespirabile. Secondo un articolo pubblicato su Ukrayinska Pravda, realizzato incrociando diverse fonti locali, la concentrazione di inquinanti nell’aria di Kiev supera di ben 9 volte superiore il livello raccomandato dall’Oms. E se oggi, secondo il dipartimento Ambiente di Kiev, «la qualità dell’aria nella capitale è soddisfacente sulla riva sinistra e insoddisfacente sulla destra» e «non sono stati rilevati superamenti delle concentrazioni massime consentite», nei giorni scorsi non è andata proprio così. Il 19 marzo, la concentrazione di inquinanti nell’aria di Kiev era 33 volte superiore alla norma raccomandata dall’Oms. Kiev è al primo posto al mondo in termini di inquinamento atmosferico, superando Lahore (Pakistan) e Dhaka (Bangladesh). Il 21 marzo, esplosioni e bombardamenti hanno impattato sulla qualità dell’aria a Kiev, in alcune aree gli inquinanti erano 12 volte superiori alla norma. Il 24 marzo, Kiev si è classificata all’ottavo posto nella classifica delle città con l’aria più inquinata: la concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria di Kiev era 13 volte superiore alla norma raccomandata dall’Oms. A peggiorare la situazione ci sono poi gli incendi, registrati in gran numero in tutta l’Ucraina. Brucia anche la regione di Kiev, in particolare a nord e ad ovest della capitale. Attualmente il vento soffia proprio verso Kiev.

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13.55 – Peskov: “Su Crimea non si discute, è territorio russo”
«Lo status della Crimea non si discute» perché «la Crimea fa parte del territorio russo». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, spiegando che Mosca non negozierà con Kiev sulla Crimea. Il portavoce del Cremlino ha quindi aggiunto che la costituzione russa vieta di «discutere il destino dei territori della Federazione Russa».

13.50 – Estinto incendio a deposito petrolifero Rivne
È stato estinto l’incendio al deposito petrolifero nella regione di Rivne, in Ucraina, divampato a causa dell’attacco russo del 28 marzo. Lo comunica su Telegram il Servizio per le emergenze nazionali. Sul posto hanno lavorato 67 vigili del fuoco e sono stati utilizzati 17 mezzi e 2 treni appositi.

13.50 – Peskov: “Troppe dichiarazioni Kiev, negoziati dovrebbero procedere in silenzio”
«Se avete notato, evitiamo accuratamente qualsiasi dichiarazione su quelle questioni che sono sostanzialmente sul tavolo delle trattative. Non le discutiamo pubblicamente, riteniamo che le trattative debbano andare avanti in silenzio». È quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, criticando le dichiarazioni su media e social media di alcuni rappresentanti dell’Ucraina, «compresi coloro che non hanno nulla a che vedere con i negoziati. Questo – ha concluso – non è un fattore che contribuisce al successo di questi negoziati».

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13.49 – Lavrov in India da domani al primo aprile
Il Ministro agli Esteri russo Serghei Lavrov arriverà domani a Delhi per una visita ufficiale di due giorni. Lo annuncia, in un comunicato, il Ministero agli Esteri indiano. La visita di Lavrov coinciderà con quella del consigliere Usa per la sicurezza nazionale, Daleep Singh, e con quella della ministra agli Esteri britannica Liz Truss. Non è stata resa nota l’agenda degli incontri che gli inviati avranno rispettivamente con il governo di Delhi; ma tutti esamineranno con i leader indiani la questione della posizione del Paese sulla crisi ucraina. India e Russia hanno ottime relazioni bilaterali da decenni. New Delhi acquista storicamente gran parte dei suoi armamenti da Mosca, anche se negli ultimi anni ha diversificato le commesse siglando accordi con Francia, Stati Uniti e Israele. A dispetto delle sanzioni stabilite dall’Occidente sul petrolio russo, il governo indiano sta acquistando greggio dalla Russia a prezzi scontati. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’India, pur continuando a fare appelli per la soluzione diplomatica e per l’immediato cessate il fuoco, non ha sottoscritto nessuna delle mozioni di condanna contro la Russia approvate dalle Nazioni Unite e si è astenuta in tutte le votazioni. In generale, gli opinionisti indiani, compresi quelli su posizioni più progressiste, concordano sulla scelta di non schieramento del governo; l’esperto di geopolitica ed economia Subhash Agrawal, consulente di vari think tank europei, e curatore della newsletter India Focus dice all’Ansa che «la prevalenza degli interessi del Paese e il non allineamento dettano da sempre le scelte indiane, a dispetto delle condanne o incomprensioni del nostro atteggiamento da parte degli alleati occidentali».

13.48 – Media Kiev: prete ortodosso sequestrato a Kherson
Il sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina, Serhii Chudynovych, è stato rapito dalla sua chiesa a Kherson, in Ucraina, nell’area occupata dalle forze russe. Lo ha dichiarato la testata locale Vgoru. Tre uomini che si sono presentati come «ufficiali di polizia» e hanno perquisito la chiesa, chiesto i documenti e controllato le app di messaggistica, prima di portarlo in una direzione sconosciuta, ha scritto la testata. Le forze russe in precedenza sono state accusate di aver rapito diversi funzionari nell’oblast di Kherson.

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13.42 – von der Leyen: “Raccogliamo aiuti per sfollati e profughi”
«Caro Presidente Zelensky, siamo con te e il popolo ucraino. Con #StandUpForUkraine stiamo mobilitando la comunità globale. Stiamo raccogliendo finanziamenti e aiuti di cui abbiamo tanto bisogno per gli sfollati interni e i rifugiati». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.

13.41 – Cina: “Sosteniamo negoziato fra Mosca e Kiev”
La Cina «sostiene la continuazione del negoziato di pace fra Russia e Ucraina e gli sforzi di tutte le parti per prevenire la grande crisi umanitaria». Lo ha detto il portavoce del ministro degli Esteri di Pechino, Wang Webin. Lo riporta Ria Novosti.

13.39 – Kiev: “Bombe russe su sede Croce Rossa a Mariupol”
La sede della Croce Rossa a Mariupol è stata bombardata dalle forze russe. Lo ha riferito il difensore civico dell’Ucraina, sottolineando che a essere colpito è stato un edificio con l’insegna della Croce Rossa sul tetto. «Si tratta di uno dei peggiori crimini di guerra», ha detto il Battaglione Azov.

13.38 – Germania, siamo tra i primi tre fornitori di armi in Ucraina. Portavoce Difesa, non diamo troppi dettagli per motivi sicurezza
«Siamo tra i primi tre fornitori di armi in Ucraina. Se calcoliamo secondo specifiche categorie, siamo i secondi fornitori. Chiediamo comprensione se non diamo troppi dettagli perché può mettere in pericolo le forniture. Se possiamo dare più informazioni, lo facciamo». Lo ha detto durante la conferenza stampa del governo tedesco il portavoce della Difesa Capitano David Helmbold.

13.34 – Media: Vtb Bank mette in vendita attività europee
Le attività europee della russa Vtb Bank sono state messe in vendita dopo le sanzioni che hanno colpito la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina I regolatori tedeschi stanno sostenendo il piano della banca mentre cercano di evitare un’uscita disordinata dell’unità europea di Vtb Bank che ha sede a Francoforte. La cessione non è l’unica opzione, scrive Bloomberg. Sul tavolo anche lo scambio di asset russi-europei ma questa strada sembra più complicata a causa delle sanzioni che hanno colpito Mosca con cui ha dovuto già fare i conti anche Sberbank, altro istituto russo che ha già deciso di lasciare il mercato europeo.

13.33 – Zelensky al mondo, appoggiate Social Media Rally il 9 aprile Presidente invita a partecipare a campagna #StandUpForUkraine
«Esorto gli amici dell’Ucraina in tutto il mondo a partecipare alla campagna #StandUpForUkraine e ad appoggiare l’evento online Social Media Rally il 9 aprile. Il vostro aiuto contribuirà alla nostra vittoria comune. Sono grato a @vonderleyen, @Justin Trudeau, @GlblCtzn per la loro leadership e il supporto»: lo ha scritto in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

13.32 – Sindaco Kiev, il nostro futuro è nella famiglia Ue: “Unità è la chiave per la pace”
«Vediamo il nostro futuro come parte della famiglia europea». Così il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, in un intervento in collegamento alla riunione del working group sull’Ucraina al Comitato europeo delle Regioni questa mattina. «Stiamo lottando per il nostro futuro ma anche per il vostro, perché abbiamo gli stessi valori dell’Unione europea» infatti «l’Ucraina vuole essere un paese indipendente, un paese europeo», ha aggiunto Klitschko sottolineando che «l’unità è la nostra chiave per la pace».

13.31 – Cremlino: “Crimea è russa, escluso discuterne”
La Crimea è un territorio della Federazione Russa e la Costituzione russa esclude qualsiasi discussone sul futuro di un territorio russo: lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «La Crimea fa parte della Federazione Russa. E secondo la nostra costituzione, non possiamo discutere con nessuno del futuro del territorio della Federazione Russa, del futuro delle regioni russe. E’ escluso. Ed è ciò che dice la nostra costituzione». A Peskov era stato chiesto esplicitamente se fossero possibili accordi sulla Crimea, considerata la posizione ucraina ai colloqui di Istanbul. Peskov ha rifiutato di commentare il dettaglio del negoziato.

13.28 – Borrell: “Ufficio Ue a Mariupol colpito da bombe russe. Gravi danni ma non si registrano feriti”
«L’ufficio sul campo della missione consultiva dell’Ue in Ucraina è stato recentemente colpito dai bombardamenti russi, subendo gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito». Ne dà notizia l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, esprimendo una «ferma condanna» dell’attacco e «di qualsiasi attacco contro i civili e le infrastrutture civili».

13.20 – Pechino: “Non ci sono limiti alla cooperazione fra Russia e Cina”
«Non ci sono limiti alla cooperazione fra Cina e Russia», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, precisando che «non ci sono neanche limiti al nostro desiderio di pace, alla nostro salvaguardare la sicurezza e contro l’egemonia». La relazione bilaterale non è una alleanza e non intende confrontarsi e prende di mira alcuna parte terza, ha precisato il portavoce, dopo l’incontro fra i ministri degli Esteri dei due Paesi.

13.19 – Grossi a centrale nucleare Sud, piano AIEA incidenti
Il numero uno dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, e’ in missione alla centrale nucleare di Konstantinovka, nel Sud dell’Ucraina, con l’obiettivo di preparare l’assistenza tecnica nel caso di un incidente. «Mi trovo nella centrale dell’Ucraina del Sud per incontrare i responsabili del governo e il personale ucraino», ha scritto sul suo profilo Twitter. «È fondamentale essere sul terreno per dare un sostegno efficace in questo periodo estremamente difficile. Ci tenevo a dirvi che siamo con voi, e siamo pronti ad aiutarvi in tutti i modi possibili», ha detto al personale come si vede in un video diffuso sul suo account. L’obiettivo di AIEA è di inviare esperti e attrezzature per garantire la sicurezza delle strutture. Dall’inizio dell’offensiva militare 35 giorni fa, Grossi ha più volte messo in guardia contro la pericolosità della guerra, la prima a colpire un Paese dotato di un vasto parco nucleare, 15 reattori in 4 centrali in attività, oltre a diversi depositi di scorie nucleari.

13.18 – Kiev: In attacchi vicino Chernihiv 1 morto,6 feriti A Nizhyn. Tra le persone ferite anche un bambino
Una persona è stata uccisa e sei civili sono rimasti feriti nei bombardamenti di stanotte a Nizhyn, nell’oblast di Chernihiv. Lo riporta Ukrinform citando il sindaco di Nizhyn Alexander Kodola. «Dopo il bombardamento della città, 6 civili sono rimasti feriti, di cui 1 bambino, una persona, purtroppo, è morta», afferma Kodola su Facebook. «10 case private sono state danneggiate, 3 sono state distrutte e anche automobili e garage», ha scritto il sindaco.

13.03 – Lavrov: “Occidente vuole creare un secondo Afghanistan”
«Coloro che hanno cercato di fare dell’Afghanistan il centro della politica mondiale stanno ora cercando di sostituire l’Afghanistan con l’Ucraina. E sappiamo tutti di cosa si tratta». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un incontro con il suo omologo pakistano Shah Mahmoud Qureshi. Lo riporta la Tass. L’incontro dei ministri degli Esteri della Russia e del Pakistan si è svolto in Cina durante la riunione della terza conferenza dei ministri degli Esteri dei paesi limitrofi all’Afghanistan.

12.59 – Sindaco Kiev: “Affari con Mosca? Soldi sporchi sangue”
«Alcuni politici in Europa da una parte dicono di essere contrari alla guerra e dall’altra continuano ad avere colloqui d’affari con la Russia» tuttavia, «ogni euro che mandate alla Federazione Russa non viene investito nell’economia o usato per le persone, ma viene stanziato per l’esercito». Lo ha dichiarato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al gruppo di lavoro sull’Ucraina del Comitato europeo delle regioni. «Le sanzioni funzionano molto bene«, ha aggiunto il primo cittadino, che ha poi reiterato l’appello per fermare le relazioni economiche con Mosca. «Se continuate a fare affari con la Russia, questi soldi saranno sporchi del sangue degli ucraini», ha aggiunto Klitschko. «Oggi il mondo è bianco o nero: o sostenete la libertà, i valori e la pace in Ucraina o aiutate l’aggressione della Federazione Russa», ha sottolineato il sindaco della capitale. «Capiamo che questo è molto difficile per l’economia di molti Paesi, però è in corso una tragedia non solo per quaranta milioni di ucraini, ma per tutta Europa. Per favore – ha concluso – non dimenticate che noi lottiamo per i vostri stessi valori, stiamo combattendo non solo per le nostre città, ma anche per i principi europei».

12.56 – Sindaco Chernihiv: “Siamo sotto colossale attacco, la Russia mente sempre”
Il sindaco di Chernihiv denuncia che la città rimane sotto un «colossale attacco» nonostante le affermazioni di Mosca riguardo la «drastica riduzione» delle loro operazioni. «Questa è un’altra conferma del fatto che la Russia mente sempre», ha detto alla Cnn Vladyslav Atroshenko sottolineando che le ostilità russe contro la città sono aumentate da quando Mosca ha fatto quelle dichiarazioni. «Dicono che riducono l’intensità, ma in realtà hanno aumentato l’intensità degli attacchi – ha detto il sindaco all’emittente americana – oggi abbiamo un attacco colossale nel centro di Chernihiv: 25 persone sono ferite e ricoverate, tutti civili». «Così quando la Russia dice qualcosa – ha concluso – deve essere controllata con attenzione».

12.54 – Grossi vede ministro Energia Kiev: “Assistenza Aiea per sicurezza nucleare”
L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, fornirà «immediatamente assistenza urgente per garantire la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari» in Ucraina. Lo ha detto il direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi durante un incontro con il ministro dell’Energia ucraino Halushchenko. «Ho ringraziato personalmente il personale della centrale nucleare dell’Ucraina meridionale per la loro resistenza e resilienza durante questi tempi estremamente difficili», ha detto Grossi su Twitter riferendosi alla centrale di Zaporizhzhia. «Il personale di tutte le strutture nucleari dell’Ucraina merita pieno rispetto e ammirazione per aver mantenuto i siti funzionanti in modo sicuro e protetto in mezzo al conflitto», ha aggiunto.

12.53 – Ue: “Preparati a eventuale stop fornitura gas russo”
«Noi in quanto commissione già ci siamo preparati parecchio a questa situazione che potrebbe succede ma che speriamo non si presenti. Ovviamente che i governi si preparano a uno scenario è qualcosa di logico». Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, risponendo a una domanda sull’allerta tedesca per il possibile calo di fornitura di gas dalla Russia. «Noi siamo preparati a tutto. E lavoreremo a fianco agli Stati membri in modo che tutti quanti siamo preparati il meglio possibile», ha aggiunto.

12.49 – Cremlino: “Possibile ampliamento lista beni da pagare in rubli”
Il Cremlino ha detto che potrebbe prendere in considerazione l’idea lanciata dal presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, di ampliare la lista dei beni esportati dalla Russia da pagare in rubli. Secondo Volodin dovrebbe comprendere anche «fertilizzanti, grano, carbone, metalli e legname».

12.45 – Cremlino: “Parole Kiev non aiutano successo colloqui”
Le dichiarazioni fatte dalla leadership ucraina sull’andamento dei negoziati con la Russia, tantopiù le osservazioni di persone che non sono coinvolte nel processo negoziale, non aiutano il successo dei colloqui stessi. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Peskov rispondeva ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare una dichiarazione del rappresentante permanente ucraino presso le Nazioni Unite, secondo cui sarà possibile firmare un accordo sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina esclusivamente dopo il ritiro di tutte le unita’ russe alle posizioni pre-invasione. «Se avete notato – ha risposto Peskov – stiamo accuratamente evitando qualsiasi dichiarazione sulla sostanza oggetto dei negoziati. Non ne stiamo discutendo in pubblico. Riteniamo che i negoziati debbano essere condotti in silenzio». «A differenza di noi, sentiamo Facebook, megafono o quant’altro nella cacofonia delle voci dei rappresentanti ucraini, compresi quelli che non hanno nulla a che fare con i negoziati. Questo non e’ un elemento che aiuti il successo dei colloqui».

12.44 – Parigi: Giudicheremo Mosca in base ai fatti
La Francia giudicherà la Russia in base «alle sue azioni e non in base ai suoi annunci». A dichiararlo è stata la portavoce della diplomazia di Parigi, Anne-Claire Legendre, intervenendo su France Info. Mosca, ha osservato, può anche giocare a cercare di «guadagnare tempo», «giocando la carta del negoziato». «Dobbiamo giudicare in base agli atti ciò che la Russia vuole mettere sul tavolo», ha insistito.

12.42 – Nel pomeriggio telefonata Draghi-Putin
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, avrà un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin nel pomeriggio. La notizia, anticipata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è confermata da palazzo Chigi.

12.40 – Mosca: “Russia e Cina contro sanzioni illegali”
Russia e Cina condannano le sanzioni unilaterali decise da Usa, Ue e alleati contro Mosca per la sua aggressione militare all’Ucraina, definendole «illegali e controproducenti»: lo riferisce una nota del ministero degli Esteri russo diffusa dopo il bilaterale tra i capi delle rispettive diplomazie, Serghei Lavrov e Wang Yi tenuto a Tunxi, nella provincia di Anhui, dove la Cina ospita una due giorni di incontri dedicati all’Afghanistan. «Le parti – si legge – hanno notato la natura controproducente delle sanzioni unilaterali illegali imposte alla Russia dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti». I ministri «hanno avuto un approfondito scambio di opinioni sulla situazione intorno all’Ucraina: la parte russa ha informato quella cinese sullo stato di avanzamento dell’operazione militare speciale e sulla dinamica del processo negoziale con il regime di Kiev». La Russia sta cercando sostegno dalla Cina a causa dell’isolamento in cui è finita, dai sistemi di finanziari globali e fino alle catene di approvvigionamento, a causa delle sanzioni draconiane decise. Wang ha affermato che le relazioni cinesi e russe «hanno resistito alla prova delle turbolenze internazionali» e che c’è stata una maggiore volontà da parte loro di sviluppare rapporti che sono «cresciuti in modo resiliente», ha invece riferito il network a controllo statale cinese Phoenix TV.

12.40 – Slitta congiunta esteri-difesa su Dl Ucraina
A quanto apprende AdnKronos è stato appena comunicato ai senatori che la congiunta Esteri-Difesa di Palazzo Madama, che affronta il dl Ucraina, inizialmente prevista per le 12.30, «si terrà in data odierna, con orario da definire».

12.38 – Cremlino: “Pagamento gas in rubli non inizierà il 31 marzo”
Il pagamento del gas russo in rubli da parte dei paesi considerati da Mosca ostili non inizierà il 31 marzo. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riportano le agenzie di stata russ. «Il processo richiede più tempo dal punto di vista tecnologico», ha spiegato.

12.37 – Peskov: “Nessuna svolta da colloqui in Turchia, ancora tanto lavoro da fare”
«Non c’è stato alcun punto di svolta» nella crisi ucraina dopo il quarto round di negoziati che si è svolto ieri in Turchia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov affermando che il Cremlino «non ha visto nulla di promettente» e che «c’è ancora un grande lavoro da fare». Peskov ha comunque giudicato «positivo» il fatto che l’Ucraina abbia messo per iscritto le sue richieste per porre fine al conflitto. Il portavoce del Cremlino ha anche annunciato che nelle prossime ore il capo dei negoziatori russi fornirà un ulteriore aggiornamento sull’esito dei colloqui.

12.36 – Cremlino apprezza idea far pagare export in rubli
Il Cremlino valuta positivamente l’idea di estendere il pagamento in rubli ad altre voci delle esportazioni russe oltre al gas: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Era stato il presidente della Duma Vyacheslav Volodin a proporre di ampliare l’elenco delle merci esportate in rubli, in particolare, per fertilizzanti, grano, petrolio, petrolio, carbone, metalli, legname. «È un’idea che dovrebbe essere elaborata», ha detto Peskov rispondendo ai giornalisti a una domanda in proposito. «Se c’è un’indicazione del capo dello Stato, prenderà sicuramente la forma di proposte specifiche».

12.33 – Cremlino: “No progressi in operazione umanitaria Mariupol”
Non ci sono progressi nell’attuazione dell’operazione umanitaria a Mariupol, in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riferito dall’agenzia Tass. Il servizio di stampa della presidenza ha fatto sapere in precedenza che il presidente russo Vladimir Putin ha informato l’omologo francese Emmanuel Macron, nella loro conversazione telefonica, che per risolvere la difficile situazione gli ucraini devono smettere di opporre resistenza e deporre le armi.

12.32 – Di Maio: “Italiani rimasti sono 160, lavoriamo su evacuazione civili ucraini”
«Il numero di italiani in ucraina continua a scendere, siamo oggi a 160, erano duemila all’inizio della guerra», ha reso noto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, precisando che il lavoro in corso avviene in coordinamento con la Croce rossa internazionale, l’Unhcr, l’Onu e l’Ue – a cui è stata chiesa «una iniziativa per coordinare i cessate il fuoco localizzati sul campo». Allo stesso tempo «siamo anche impegnati sulle evacuazioni dei civili ucraini dai teatri di guerra, dove ci sono più difficoltà, a partire da Mariupol». «La situazione dei profughi continua a crescere anche in Italia: abbiamo superato i 70mila» arrivi, la maggior parte dei quali sono donne e bambini. «Gli strumenti, i meccanismi di accoglienza europei e italiani stanno funzionando molto bene», ha aggiunto Di Maio, ricordando che sono circa 4 milioni i profughi e stiamo andando a numeri che continuano a crescere che vedono anche sei milioni di sfollati interni». «In questo momento Italia e Germania sono particolarmente allineate nel condannare pienamente l’aggressione russa in Ucraina e stiamo lavorando su molte cose, prima di tutto quella umanitaria». «La crisi dei profughi ucraini è una crisi che non abbiamo mai visto dal secondo dopo guerra a oggi. I numeri sono impressionanti. Milioni e milioni di perone in poche settimane hanno raggiunto paesi limitrofi e poi Paesi come l’Italia, che per la prima volta è Paese di movimenti secondari». «Ma lo spirito di solidarietà che tutta l’Europa sta mostrando ci farà progredire anche su altri dossier. È importante che rispetto alla crisi ucraina e dei profughi dall’Ucraina non devono esserci discriminazioni di sorta».

12.30 – Russia: “Arrestati 60 membri gruppo estremista ucraino Fsb, in 23 regioni russe”
Il Servizio Federale di Sicurezza della Russia (Fsb) ha arrestato 60 membri del gruppo giovanile neonazista ucraino Mku in 23 regioni russe: lo riporta Interfax. «Gli sforzi coordinati intrapresi in 23 regioni della Federazione Russa hanno portato alla detenzione di 60 seguaci della rete neonazista giovanile ucraina Mku costituita sotto il controllo dei servizi di sicurezza ucraini dal cittadino ucraino Yehor Krasnov, nato nel 2000, per commettere attacchi terroristici, omicidi di massa e crimini estremisti in Russia», ha annunciato l’ufficio stampa dell’Fsb.

12.26 – Mosca: “Medinsky illustrerà ai media il risultato dei colloqui”
Il capo delegazione russa ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, illustrerà ai media i risultati dei negoziati con la delegazione ucraina a Istanbul: lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Lo farà oggi», ha anticipato Peskov.

12.24 – Sindaco Kiev, falso ritiro; anche oggi bombe e morti
«Ieri abbiamo ricevuto la notizia che le forze russe si sarebbero allontanate da Kiev, ma questo non è vero. Tutta la notte abbiamo sentito le sirene e ci sono state enormi esplosioni a Est di Kiev mentre sono continuati i combattimenti nella parte settentrionale e la gente continua a morire». Lo ha dichiarato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al gruppo di lavoro sull’Ucraina del Comitato europeo delle regioni. «La ragione di questa maledetta guerra è che l’Ucraina vuole essere un Paese indipendente e parte della famiglia europea, ispirandosi a valori democratici», ha aggiunto il primo cittadino. «Non vogliamo vivere sotto il regime autoritario dell’impero russo, dove non c’è rispetto per i diritti umani e per la libertà di stampa», ha sottolineato Klitschko.

12.20 – Cremlino: “Nessuna svolta, molto lavoro da fare”
Ci sono alcuni aspetti positive nel negoziato che si e’ svolto tra le delegazioni ucraina e russa a Istanbul sulla crisi, ma nessuna svolta. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «La cosa positiva è che la parte ucraina, almeno quello, ha cominciare a formulare concretamente e mettere su carta ciò che propone». «Per il resto c’è ancora molto lavoro da fare».

12.13 – Bombe su asilo a Lysychanks, incertezze su vittime
A Lysychansk nell’Ucraina sud orientale, l’artiglieria russa ha colpito anche un asilo. Lo riferiscono i media locali sui social, spiegando come sia al momento difficile chiarire ancora se e quante vittime ci siano sotto le macerie dell’edificio, da poco ristrutturato.

12.12 – Esercito riprende controllo autostrada Kharkiv-Cuhuiv
L’esercito ucraino ha ripreso il controllo di un’autostrada strategica che collega Kharkiv a Cuhuiv, a una quarantina di chilometri verso l’Est del Paese. Lo hanno constatato i giornalisti di AFP. «La strada era sotto il fuoco delle forze russe che hanno ucciso dei civili che passavano. Li abbiamo respinti a una decina di chilometri a nord», ha confermato sul posto un ufficiale ucraino. Le seconda citta’ ucraina e il centro da 30 mila abitanti sono bersagliati dai bombardamenti da oltre un mese ma non sono ancora state conquistati. Lungo la strada, i giornalisti hanno visto le carcasse di auto crivellate di colpi.

12.11 – Kiev, saliti a 14 i morti per raid su uffici regionali Mykolaiv
Il bilancio delle persone morte a causa di un attacco russo all’edificio dell’amministrazione regionale a Mykolaiv, in Ucraina, è salito a 14. Lo ha riferito l’agenzia statale per le emergenze di Kiev. Le autorità ucraine affermano che le forze russe hanno colpito un edificio governativo di nove piani martedì mattina e il governo regionale ha accusato di aver scelto quell’ora per colpire le persone al lavoro. Le ultime vittime registrate a causa del raid derivano dal ritrovamento di un cadavere sotto le macerie e dalla morte di una persona ferita, che si trovava in ospedale.

12.00 – Di Maio, firma accordo non facile ma unica strada
«Non dobbiamo illuderci che sia semplice arrivare alla firma di un accordo» tra Mosca e Kiev, «ne’ dobbiamo creare false illusione ma se la Russia davvero terra’ fede a quello che ha detto, ovvero ritirare le truppe da Kiev», significa che «la strategia di sostegno economico e militare all’Ucraina e sanzioni alla Russia sta funzionando». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Berlino, dove è in visita oggi e domani. 

11.35 – Di Maio, nelle prossime ore Draghi sentirà Putin
«Nelle prossime ore il premier Mario Draghi sentirà il presidente Putin». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a Berlino.

11.29 – Mosca, distrutti 321 droni e 1.752 carri armati
Le forze armate russe hanno abbattuto 321 veicoli senza pilota (UAV) ucraini ed hanno distrutto 1.752 carri armati e 184 sistemi missilistici a lancio multiplo (MLRS) dell’Esercito di Kiev dall’inizio della guerra: lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass. 

11.16 – Sale a 14 numero vittime attacco Mykolaiv
E’ salito a 14 il numero delle vittime dell’attacco missilistico di ieri contro l’edificio dell’amministrazione regionale di Mykolaiv. Lo ha riferito il servizio di emergenza statale ucraino citato dall’Agenzia Unian. I corpi di 13 persone sono stati estratti dalle macerie dell’edificio colpito, un’altra persona è morta in ospedale per le ferite riportate. In totale 36 civili sono ricoverati con ferite di diversa gravità. 

11.00 – Rischi Chernobyl, Kiev chiede missione speciale Onu
La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha chiesto una missione speciale Onu «per eliminare i rischi alla centrale nucleare di Chernobyl». Secondo quanto riporta la stampa ucraina, la vicecapo del governo di Kiev ha dichiarato che le forze armate russe hanno allestito un deposito di munizioni vicino alla centrale dismessa. «Chiediamo che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotti misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e invii una missione speciale per eliminare i rischi», è il messaggio del governo ucraino veicolato, fra gli altri, dal Kyiv independent. 

10.30 – Polonia verso blocco a petrolio russo entro 2022
La Polonia agirà per bloccare le importazioni di petrolio dalla Russia entro il 2022. Lo ha dichiarato il premier polacco, Mateusz Morawiecki. Il Paese ha già ampiamente ridotto la propria dipendenza dal petrolio russo, ha aggiunto in conferenza stampa, parlando del lancio del più radicale piano tra le nazioni europee per diminuire la dipendenza dall’energia russa. Ieri la Polonia ha detto che avrebbe bandito le importazioni di carbone russo, Morawiecki ha aggiunto di aspettarsi che le importazioni di gas siano ridotte a maggio. 

10.10 – Colloquio Lavrov – Wang
E’ iniziato a Tunxi, nella provincia cinese di Anhui, il colloquio fra i ministri degli Esteri di Russia e Cina, Sergei Lavrov e Wang Yi, ha reso noto la portavoce del ministero russo, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Tass. Il colloquio, in cui non potrà non essere toccato il tema della guerra in Ucraina, avviene a margine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l’Afghanistan e dell’incontro dei ministri nel formato ‘Usa-Russia-Cina +’ dedicato all’Afghanistan. 

10.01 – Governatore Chernihiv: “Nessuna tregua in attacchi russi”
Non c’è stata alcuna tregua degli attacchi russi su Chernihiv nonostante la promessa fatta ieri durante i negoziati in Turchia di ridurre drasticamente le operazioni militari nella zona che si trova a 150 chilometri a nord est di Kiev. Lo ha dichiarato il governatore di Chernihiv Viacheslav Chaus sul suo canale Telegram. «Crediamo (alla promessa russa, ndr)? Certo che no», ha scritto Chaus, dicendo che le forze russe hanno «effettuato attacchi contro Nizhyn, compresi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv».

10.00 – Lamorgese: “679 domande protezione internazionale”
Ad oggi «sono complessivamente 679 le domande di protezione internazionale, di cui 73 alla frontiera», presentate da profughi ucraini: «Un dato che riflette la speranza di poter rientrare in patria al termine, si spera il prima possibile, della guerra». Lo ha affermato in Comitato Schengen il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando come «la possibilità della protezione temporanea, introdotta nel 2001, mai applicata prima in Italia ed in Europa, sia stata approvata da tutti i Paesi all’unanimità».

9.58 – Dl Ucraina: in aula al Senato alle 18, domani voto
La discussione generale sul decreto legge Ucraina inizierà alle 18 nell’aula di Palazzo Madama. Il voto finale è previsto per domani. Lo ha comunicato il presidente Roberto Calderoli, riferendo all’aula quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Il governo deciderà nelle prossime ore se porre o meno la fiducia sul provvedimento.

9.53 – Esercito Kiev, Russia ha portato 2 mila soldati da Georgia
La Russia ha trasferito 2mila soldati dalla Georgia all’Ucraina. Lo ha riferito l’esercito ucraino, in una dichiarazione su Facebook, affermando che cinque gruppi tattici siano stati inviati dalle basi militari nell’Ossezia meridionale e in Abkhazia per rafforzare le forze russe coinvolte nella guerra in Ucraina. Secondo le informazioni disponibili, aggiunge l’esercito di Kiev, «le forze armate della Federazione russa continuano ad avere problemi con il numero di personale».

9.50 – BBC: “Ai soldati siriani quasi 6 mila euro per combattere al fianco dei russi”
Cinquemila sterline, quasi seimila euro, per combattere in prima linea in Ucraina a fianco delle truppe russe. Tanto è stato offerto da Mosca ai combattenti siriani disposti a battersi contro le forze ucraine. È quanto riporta la Bbc. In particolare, l’emittente cita un combattente siriano che si dice convinto che l’aggressione militare russa dell’Ucraina sia un massacro. Ma, allo stesso tempo, la decisione di combattere a fianco dei russi permette di dare da mangiare ai siriani che hanno difficoltà. Alla Bbc il combattente spiega proprio di essersi offerto volontario per riuscire a dare da magiare alla sua famiglia. Inoltre gli è stato detto che, nel caso in cui venisse ucciso in battaglia, ai suoi familiari saranno date 37mila sterline. Il combattente racconta di conoscere almeno 200 siriani che si sono offerti volontari in Ucraina. Secondo il governo di Kiev sono almeno 14 i centri di reclutamento istituiti in tutta la Siria.

9.50 – Lamorgese: “Va sbloccato Patto asilo fermo in Europa”
La crisi ucraina «avrà un impatto positivo sul Patto asilo e migrazione fermo da tempo in Europa, perché non si riescono a sbloccare le trattative tra i vari Stati. Speriamo che il nuovo approccio che ha visto tutti i Paesi europei accettare l’accoglienza e la redistribuzione dei profughi ucraini possa valere anche per le altre situazioni di instabilità». Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in audizione davanti al Comitato Schengen. «Anche la gestione dei flussi provenienti dal Mediterraneo – ha proseguito Lamorgese – deve prevedere la solidarietà e la responsabilità dei singoli Stati. Sicuramente nuovi flussi di arrivi saranno alimentati da altre crisi sul quadrante geopolitico, con conseguente pressione sulle frontiere esterne dell’Europa: sarebbe poco lungimirante pensare che tutti questi scenari di mobilita’ possano essere governati secondo le attuali regole di Dublino ed il sistema Schengen. Sarebbe un grave errore di prospettiva non dotarsi di un Patto sull’immigrazione e l’asilo».

9.45 – Gazprom: flussi verso l’Europa sono stabili
I flussi di gas dalla Russia verso l’Europa sono stabili. Lo assicura Gazprom, riferendo che soltanto sul Nord Stream 1 si rileva un piccolo calo, ma ci si aspetta anche un incremento più tardi nella giornata. La compagnia russa ha anche fatto sapere che le richieste di gas dai propri clienti in Europa per il transito via Ucraina si attestano a 109,5 milioni di metri cubi, invariate rispetto a ieri.

9.41 – Kiev chiede missione Onu a Chernobyl. Rischio esplosione munizioni, demilitarizzare zona di esclusione
«Chiediamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prenda subito delle misure per demilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl ed introdurvi una missione speciale dell’Onu per eliminare il rischio che si ripeta una catastrofe nucleare». Lo ha detto la vice premier ucraina Iryna Vereshcuk, secondo quanto riportano i media internazionali, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato i nuovi corridoi umanitari concordati per oggi. Vereshcuk ha detto che secondo le forze armate ucraine c’è il pericolo che delle munizioni esplodano nella centrale nucleare di Chernobyl e che le forze russe che occupano lo stabilimento devono ritirarsi dall’area.

9.40 – Kiev: “Morti 17.300 soldati russi, distrutti 605 tank”
Ammonterebbero a 17.300 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 17300 uomini, 605 carri armati, 1723 mezzi corazzati, 305 sistemi d’artiglieria, 96 lanciarazzi multipli, 54 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 131 aerei, 131 elicotteri, 1184 autoveicoli, 7 unità navali, 75 cisterne di carburante e 81 droni.

9.39 – Vice premier Kiev: “Oggi aperti 3 corridoi umanitari”
Tre corridoi umanitari saranno aperti in Ucraina oggi: lo ha comunicato la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk. «Tre corridoi umanitari sono stati approvati: quelli per l’evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna di aiuti umanitari a Berdyansk, la consegna di aiuti umanitari e l’evacuazione da Melitopol, e un convoglio di veicoli personali per lasciare Enerhodar per Zaporizhzhya». Gli autobus per l’evacuazione e i camion che trasportano aiuti umanitari sono partiti da Zaporizhzhya, ha aggiunto, mentre i veicoli personali possono unirsi ai convogli umanitari sulla via del ritorno da Berdyansk e Melitopol.

9.32 – Kiev: almeno 145 bambini uccisi da inizio guerra, 222 feriti
Almeno 145 bambini sono stati uccisi nella guerra in Ucraina dal suo inizio il 24 febbraio, mentre altri 222 sono rimasti feriti. Lo ha riferito l’ufficio della procura generale della capitale, precisando che i numeri più alti riguardano l’oblast di Kiev con 69 bambini uccisi o feriti, di Donetsk con 54, Kharkiv con 49, Chernihiv con 39.

9.30 – Mosca: “Complicata situazione, con Cina una sola voce”
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo cinese Wang Yi hanno concordato d’intensificare il coordinamento politico internazionale e di ampliare i contatti bilaterali e multilaterali. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo in una nota. «I due ministri hanno affermato che, sullo sfondo di una complicata situazione internazionale, Russia e Cina stanno continuando a rafforzare la partnership strategica e a parlare con una sola voce negli affari globali. Hanno concordato un ulteriore rafforzamento del coordinamento politico estero e una più ampia interazione sul fronte bilaterale e nei vari formati multilaterali».

9.29 – Lamorgese: “Permesso soggiorno ad apolidi e Paesi terzi”
Dopo il Dpcm approvato ieri «procederemo al rilascio a titolo gratuito del permesso di soggiorno temporaneo non solo ai profughi ucraini residenti nel loro Paese prima del 24 febbraio, ma anche agli apolidi ed ai cittadini di Paesi terzi che beneficiano di protezione internazionale o di un titolo di lungo soggiorno in Ucraina, impossibilitati a tornare in sicurezza nei rispettivi Paesi». Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione davanti al Comitato Schengen.

9.26 – Sindaco Chernihiv scettico su annuncio Russia: “Serve molta cautela”
Per il sindaco della città ucraina di Chernihiv, Vladyslav Atroshenko, la promessa della Russia di allentare gli attacchi a Kiev e Chernihiv sarebbe una buona notizia, se ci si potesse fidare. Parlando a Bbc ha detto che ieri sono stati lanciati «colpi di artiglieria disumani in diverse aree residenziali della città, dove sono state ricoverate circa 35 persone, alcune hanno perso le gambe e altre persone sono state uccise». Ha aggiunto: «Spesso i russi dicono una cosa, ma in realtà succede una cosa diversa. Solo il tempo mostrerà quanta verità ci sia in quelle parole. Stiamo trattandole con molta cautela in questo momento».

9.21 – Colpi d’artiglieria alla periferia di Kiev
Esplosioni sono state udite stamane alla periferia di Kiev, in Ucraina. Lo ha riferito la corrispondente di Bbc nella capitale, dicendo che le sirene aeree hanno risuonato, seguite da boati alla periferia della città che sono stati uditi anche nel centro. Ieri, dopo i colloqui tra delegazioni russa e ucraina, Mosca ha detto che avrebbe ridotto le operazioni vicino alla capitale, impegno su cui molte parti hanno espresso scetticismo.

9.18 – Onu: quasi 4 milioni di rifugiati
Sono quasi 4 milioni – 3.901.713 – i rifugiati ucraini costretti a fuggire dal loro paese in conseguenza dell’invasione russa. La stima è dell’Onu, che conta anche 6,5 milioni di sfollati all’interno del paese.

9.05 – Tre i corridoi umanitari aperti oggi
Saranno aperti oggi tre corridoi umanitari per evacuare i civili che si trovano nelle città assediate dell’Ucraina. Lo ha annunciato la vice premier Iryna Vereshchuk. Uno dei corridoi riguarderà la città di Mariupol nel sud dell’Ucraina.

8.57 – Berlino attiva allerta preventiva sul gas in Germania
Il governo tedesco ha attivato l’allerta preventiva del piano di emergenza sul gas in Germania. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck a Berlino, in una conferenza stampa al ministero, spiegando che a causa della guerra in Ucraina la Germania si prepara a un peggioramento dell’approvvigionamento del gas, attualmente comunque garantito. 

8.55 – Lamorgese: a ieri 75.115 profughi in Italia
Si registra un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l’Europa: si è passati da 200mila a 40mila al giorno. In Italia, alla data di ieri, sono 75mila. Di questi 5.600 sono inseriti nei sistemi d’accoglienza Cas (5.300 persone) e Sai (299). Le domande di protezione sono state finora circa 750, un dato che «riflette la speranza ucraini di rientrare in Patria dopo il termine delle ostilità». Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in audizione al Comitato Schengen.

8.51 – Attaccati 3 impianti industriali nella regione di Khmelnitsky
I soldati russi hanno effettuato un attacco missilistico su 3 impianti industriali nella regione di Khmelnitsky. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione statale regionale di Khmelnytsky Serhiy Gamaliy, precisando che gli incendi che sono sorti sono stati domati. Anche martedì pomeriggio – ha ricordato Gamaliy – era stato lanciato un attacco missilistico contro una struttura militare nella città di Starokostiantyniv.

8.48 – Media: un deposito di armi russe distrutto da Kiev
Un deposito di armi a Belgorod, nella Russia occidentale a 40 chilometri dal confine con l’Ucraina, sarebbe stato colpito da un missile lanciato dalle forze armate di Kiev. Lo riferiscono testimoni e media ucraini, secondo i quali il deposito di armi sarebbe stato distrutto da un Otr-21 Tochka-U lanciato dalla 19esima brigata missilistica ucraina.

8.37 – 145 i bambini uccisi e 222 feriti dall’inizio della guerra
Sono 145 i bambini uccisi e 222 quelli feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, la maggior parte dei quali nella regione di Kiev. 790 sono gli istituti scolastici danneggiati a causa di bombardamenti, 75 dei quali completamente distrutti. Questi dati non sono definitivi – precisa un comunicato – dal momento che non vi è alcuna possibilità di ispezionare i luoghi di bombardamento nelle aree di ostilità attive e nei territori temporaneamente occupati.

8.20 – Lavrov in Cina, colloqui con il capo diplomazia Wang Yi
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è arrivato a Tunxi, nella provincia di Anhui, nella Cina orientale: si tratta della prima missione nel gigante asiatico da parte del capo della diplomazia russa da quando è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina. Lavrov parteciperà alla terza riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi limitrofi dell’Afghanistan. Intanto, fa sapere da Mosca la portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, è già cominciato l’incontro tra il diplomatico russo e la sua controparte cinese, Wang Yi.

8.19 – Bbc: nuove esplosioni vicino a Kiev
Nuove esplosioni si sono sentite questa mattina vicino a Kiev. Lo riferisce una corrispondente della Bbc, secondo la quale la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti anche nel centro della capitale. Anche un altro reporter britannico, sempre a Kiev, su Twitter parla di «molti colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città» udibili fino al centro, ma non è chiaro – aggiunge – se a sparare siano i russi o gli ucraini.

8.15 – L’intelligence britannica: truppe russe in difficoltà, costrette al dietrofront
L’intelligence britannica vede una crescente difficoltà delle truppe russe, non solo per le perdite ma anche per la logistica, truppe che dunque sono state «costrette a tornare in Bielorussia e Russia». Lo rileva nell’ultimo aggiornamento sulla situazione sul campo in Ucraina. «Le unità russe che hanno subito pesanti perdite sono state costrette a tornare in Bielorussia e Russia per riorganizzarsi e rifornirsi. Tale attività sta esercitando ulteriore pressione sulla logistica già tesa della Russia e dimostra le difficoltà che la Russia sta incontrando nel riorganizzare le sue unita’ nelle aree avanzate all’interno dell’Ucraina».

7.48 – Kiev indaga sulla deportazione forzata di civili in Russia
Il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu, l’intelligence del Paese) sta indagando sulla deportazione forzata di decine di migliaia di residenti di Mariupol in Russia da parte delle autorità di Mosca. Lo riporta la stessa agenzia su Telegram. In particolare, «nelle regioni di Donetsk e Lugansk, il Servizio di sicurezza dell’Ucraina ha registrato e avviato le indagini sulla deportazione forzata di decine di migliaia di persone da Mariupol e dai territori temporaneamente occupati del Donbass nella Federazione Russa». I russi, si spiega, «minacciando con le armi, costringono gli ucraini a salire sugli autobus, li privano dei documenti e li portano fuori dall’Ucraina».

7.35 – I russi colpiscono Lysychansk, vittime tra le macerie dei palazzi
Le zone residenziali della città di Lysychansk, nell’Ucraina sud orientale, è stata bombardata stamattina dall’artiglieria pesante. Lo ha scritto il governatore regionale di Luhansk Serhiy Gaidai su Telegram. «Un certo numero di grattacieli sono stati danneggiati. Ci sono vittime», ha aggiunto, spiegando che «molti edifici sono crollati» e che «i soccorritori stanno cercando di salvare le persone che sono ancora in vita».

7.12 – Zelensky: non siamo ingenui, ci fidiamo solo dei fatti
«Gli ucraini non sono ingenui» e continueranno le operazioni militari nonostante le promesse della Russia di ridurre notevolmente le sue attività sul campo. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicendo che «naturalmente vediamo i rischi. E naturalmente non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a lottare per la nostra distruzione». In un nuovo messaggio, Zelensky ha detto che «gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già imparato durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbas che ci si può fidare solo di un risultato concreto», ovvero se «i fatti cambiano sulla nostra terra».

06.13 – Esercito di Kiev: l’annuncio di ritiro russo mira a fuorviare
«Ci sono indicazioni che le forze russe si stiano riorganizzando per concentrare i loro sforzi sull’Ucraina orientale», «allo stesso tempo il cosiddetto ‘ritiro delle truppe’ è molto probabilmente una rotazione di singole unità e mira a fuorviare la leadership militare ucraina», creando l’idea sbagliata che i russi abbiano deciso di non cercare di accerchiare Kiev. Così lo stato maggiore ucraino a proposito dell’annunciata riduzione dell’attività militare da parte di Mosca.

06.10 – Sirene antiaeree su Kiev e Kharkiv
Le sirene antiaeree hanno suonato a ripetizione per gran parte della notte su Kiev e Kharkiv. Allarmi anche nella regione di Zhytomyr e Poltava

05.24 – Usa: avviso agli americani, lasciare la Russia immediatamente
Il dipartimento di Stato americano ha avvertito i cittadini americani del rischio di poter essere «arrestati» in Russia. Citando la possibilità di potenziali atteggiamenti minacciosi, il dipartimento ha invitato gli americani a non mettersi in viaggio verso la Russia o a lasciare il Paese «immediatamente».

05.15 – Ministro degli esteri cinese: le sanzioni danneggiano tutti
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto durante un incontro in videoconferenza con l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’UE, Josep Borrell, che «le sanzioni estreme danneggeranno tutte le parti». Durante l’incontro, tenutosi ieri, Wang ha spiegato a Borrell che la Cina, tra guerra e pace, «sceglie la pace» e che, tra sanzioni e dialogo, opta per il «dialogo», mentre ha espresso fiducia che «il tempo dimostrerà che la posizione cinese è responsabile», in riferimento al conflitto in Ucraina.

04.38 – Mosca respinge le accuse Usa sulla crisi alimentare
Mosca considera le osservazioni del vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman sul presunto ruolo della Russia nella crisi alimentare in Ucraina e nel mondo come parte della guerra dell’informazione di Washington contro la Russia: lo ha affermato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo quanto riferito dalla Tass.

04.11 – Ripristinata elettricità in Ucraina per 150.000 persone
L’Ucraina ripristina l’elettricità per 150.000 residenti. Dopo le riparazioni degli ingegneri- riporta il Kyiv Independent – numerosi insediamenti in Ucraina hanno ripreso l’accesso all’elettricità, secondo il ministero dell’Energia ucraino. Tuttavia, si stima che 831.000 ucraini in 1.491 insediamenti rimangano ancora senza.

03.35 – Usa: la Russia blocca quasi 100 navi con cibo nel mar Nero
I russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci dai porti del Mar Nero in tutto il mondo, in particolare quelle noleggiate da una azienda agricola. Lo ha detto il primo vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman, citato da Ukrinform. Circa il 30% delle esportazioni mondiali di grano provengono dalla regione del Mar Nero, così come il 20% del mais e il 75% dell’ olio di girasole. Molti esportatori hanno rinunciato a inviare le loro navi nel Mar Nero, anche nei porti russi. «La Marina russa sta bloccando l’accesso ai porti ucraini, il che blocca di fatto l’esportazione di grano», ha detto la Sherman citata da Ukrinform.

03.05 – Il Giappone amplia la lista divieti di export alla Russia
Il Giappone amplia la lista delle sanzioni applicate all’export in Russia per intensificare la pressione sugli oligarchi considerati vicini al presidente Putin. L’elenco riguarda 19 prodotti, e include automobili del valore di oltre 6 milioni di yen, l’equivalente di 44.000 euro, motociclette che superano i 600 mila yen (4.400 euro), allargando il divieto alla sfera musicale, con pianoforti del valore di oltre 200 mila yen (1.450 euro), il settore dei gioielli con le perle naturali, gli orologi e anche quello della ristorazione, tra cui i whisky giapponesi di alta fascia.

02.34 – 15 milioni di euro di aiuti dal concerto di Birmingham
Ha raccolto oltre 12 milioni di sterline, poco meno di 15 milioni di euro, il grande concerto per l’Ucraina colpita dalla guerra svolto ieri sera alla Resorts World Arena di Birmingham. Lo riporta l’Independent. Sul palco si sono esibite star della musica internazionale, fra cui Camila Cabello, Ed Sheeran e gli Snow Patrol, oltre a Emeli Sande, Becky Hill e The Manic Street Preachers. Jamala, vincitrice dell’Eurovision 2016 in rappresentanza dell’Ucraina, ha eseguito la sua canzone “1944”, sulla deportazione forzata dei tartari di Crimea da parte dell’Unione Sovietica.

01.56 – Stato maggiore ucraino: mine russe nelle posizioni occupate
Le truppe russe stanno rafforzando le posizioni conquistate, anche installando campi minati, mentre non si registrano tentativi di espandere il loro controllo sulle città: lo riferisce lo stato maggiore ucraino, secondo la Ukrainska Pravda, nel suo riepilogo della situazione sul terreno.

01.49 – Russia accusata all’Onu di crisi alimentare globale
La Russia è stata accusata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di aver causato una «crisi alimentare globale» e persino un rischio di «carestia» iniziando una guerra contro l’Ucraina, il «granaio d’Europa». Il presidente russo «Vladimir Putin ha iniziato questa guerra. Ha creato questa crisi alimentare globale. Ed è l’unico che può fermarlo», ha detto Wendy Sherman, il secondo in comando del servizio diplomatico americano, in una riunione del Consiglio di Sicurezza sulla situazione umanitaria in Ucraina.

01.08 – Bbc: a nord-ovest di Kiev ancora bombardamenti
A Kiev si sente ancora il rumore di bombardamenti provenienti dai campi di battaglia a nord-ovest della città, nonostante l’annuncio da parte di Mosca di una riduzione delle operazioni militari intorno alla capitale ucraina. Lo riferisce il corrispondente della Bbc, aggiungendo di non capire se gli spari vengono dalle forze ucraine o russe. In precedenza anche la Cnn ha parlato di forti colpi di artiglieria e razzi a Kiev.

01.00 – Hrw accusa: la Russia usa mine antiuomo
Le forze russe che combattono in Ucraina hanno utilizzato mine antiuomo vietate nella regione orientale di Kharkiv: è l’accusa lanciata da Human Rights Watch. «Le mine antiuomo – spiega l’organizzazione – sono state localizzate da tecnici ucraini per l’eliminazione degli ordigni due giorni fa, il 28 marzo 2022. Notoriamente la Russia possiede queste mine che possono uccidere e mutilare indiscriminatamente persone entro un raggio di circa 16 metri. L’Ucraina viceversa non possiede questo tipo di arma». «I Paesi di tutto il mondo dovrebbero condannare con forza l’uso da parte della Russia di mine antiuomo vietate in Ucraina», ha affermato Steve Goose, direttore delle armi di Human Rights Watch. «Queste armi non fanno distinzione tra combattenti e civili e lasciano un’eredità mortale per gli anni a venire». Il Trattato internazionale per la messa al bando delle mine del 1997 vieta totalmente l’uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di mine antiuomo. La Russia non è tra i 164 paesi che hanno aderito al trattato.

00.38 – Cina all’Onu: le sanzioni aggraveranno la carestia
«Le sanzioni e i blocchi economici esacerberanno artificialmente la mancanza di cibo e l’alterazione dei prezzi, sconvolgendo ulteriormente la produzione alimentare e la catena di distribuzione nel mondo, facendo salire i prezzi e ponendo un onere sui paesi in via di sviluppo che non meritano». Lo ha detto il vice rappresentante permanente della Cina all’Onu, Dai Bing, alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina.

00.02 – Cnn: a Kiev sentiti forti colpi di artiglieria e razzi
A Kiev sono stati sentiti poco fa forti colpi di artiglieria e razzi. Lo riferisce una squadra della Cnn sul campo. L’emittente ha riferito in precedenza che i combattimenti sono continuati nel pomeriggio nella periferia di Kiev, specialmente nel nord-ovest e nel nord-est della città, nonostante i funzionari russi abbiano affermato che Mosca stava allontanando alcune unità dalla capitale e da Chernihiv.

00.01 – Onu: non riusciamo a raggiungere Mariupol
«La maggior parte dei posti li possiamo raggiungere in Ucraina in questo momento, ma non Mariupol». Lo ha detto David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme (l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e che è la più grande organizzazione umanitaria del mondo) sottolineando le conseguenze di vasta portata della guerra in Ucraina sulla produzione mondiale di grano. «Ci aspettano mesi difficili», ha aggiunto.

Ecco cosa è successo martedì 29 marzo

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