Ven. Nov 22nd, 2024

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Alla vigilia dei nuovi colloqui tra Kiev e Mosca, in programma domani e dopodomani in Turchia, il presidente Volodymyr Zelensky afferma di essere pronto ad accettare lo status di neutralità dell’Ucraina come parte di un accordo di pace con la Russia.    “Lo status neutrale e non nucleare del nostro Stato: siamo pronti ad accettarlo”. 

Ascolta “Zelensky: “Ucraina pronta a status di neutralità”” su Spreaker.

 Era la prima richiesta di Mosca “e per quanto ricordo hanno iniziato la guerra per questo”, dice il presidente ucraino in un’intervista con dei giornalisti indipendenti russi. Qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino in un referendum, ha ribadito Zelensky sottolineando ancora una volta di voler raggiungere “senza alcun indugio” un accordo di pace per “il ripristino di una vita normale” nel suo Paese. “La sovranità e l’integrità territoriale sono fuori dubbio”, ha però ricordato il presidente dell Ucraina affermando che “le questioni del Donbass e della Crimea devono essere discusse e risolte” nei colloqui di pace.

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ZELENSKY VUOLE L’ITALIA FRA I GARANTI – “Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco”. Lo ha detto l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, nel corso del convegno ‘L’aggressione militare russa in Ucraina: quale futuro per la nostra libertà’, organizzato dalla Fondazione Einaudi.

BIDEN NELLA BUFERA –  Il Cremlino definisce “allarmanti” i commenti del presidente americano Joe Biden sul leader russo Vladimir Putin. La Cina vede “il dialogo e la negoziazione” come “l’unico modo corretto per risolvere la questione ucraina: ciò che tutte le parti devono fare urgentemente ora è alleviare la situazione, promuovere i colloqui e porre fine alla guerra, piuttosto che intersificare i conflitti”. E’ il commento del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin a una domanda sulle dichiarazioni del presidente Usa Joe Biden che nel weekend, dalla Polonia, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin “non può continuare a restare al potere”, definendolo anche un “macellaio”.

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   Nel frattempo, però, la Germania sta valutando l’acquisto di un sistema di difesa antimissile per proteggersi da un potenziale attacco russo, ha annunciato Scholz. “E’ certamente uno dei problemi di cui stiamo discutendo, e per una buona ragione – ha detto il cancelliere tedesco -. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un vicino pronto a usare la violenza per far valere i propri interessi”.

LA GUERRA –    Dal campo arriva intanto la notizia che la Russia ha ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subito perdite significative, secondo l’ultimo rapporto operativo dell’esercito ucraino. Ma il ministero della Difesa russo ha rilasciato un video in cui si vedono veicoli blindati delle Forze aviotrasportate in movimento nella regione di Kiev. Lo riporta Interfax. “Unità delle forze aviotrasportate hanno eseguito una marcia nella regione di Kiev, hanno attraversato un fiume e hanno rilevato e abbattuto un drone ostile sulla loro strada”, ha detto il ministero. Il video mostra un convoglio di veicoli corazzati russi che si muove lungo la strada E95, dopo aver lasciato Zalissya, a circa 40 chilometri da Kiev.

Lasciata anche la cittadina di Slavutych, abitata in gran parte dai lavoratori della centrale nucleare di Chernobyl.

    I cittadini erano scesi in piazza contro gli occupanti, dopo il breve arresto del sindaco Yuri Fomichev. E la vice primo ministro ucraina Iryna Vereshchuk è tornata ad accusare la Russia di atti “irresponsabili” intorno a Chernobyl, esortando l’Onu a inviare una missione per valutare i rischi di contaminazioni radioattive. Le forze russe continuano a militarizzare la zona di alienazione della centrale nucleare e “ciò comporta un serio rischio di danneggiare le strutture di isolamento: questo porterebbero all’ingresso nell’atmosfera di polvere radioattiva che contaminerebbe non solo l’Ucraina ma anche altri paesi europei”, ha avvertito la Vereschuk.

    Nessun ritiro russo invece da Mariupol, la città sotto assedio. Zelensky lo ha definito una “catastrofe umanitaria”, affermando che le forze russe hanno portato via dalla città oltre 2.000 bambini. “La loro posizione esatta è sconosciuta. Possono essere lì con o senza genitori: è spaventoso, li tengono come merce di scambio”, ha aggiunto il presidente ucraino. “Le forze armate russe stanno trasformando la città di Mariupol in polvere”, è l’allarme lanciato dal ministero degli Esteri di Kiev. Il ministro francese Jean-Yves Le Drian ha fatto appello a un’azione immediata in soccorso di questa “nuova Aleppo”.

Non vi sarà alcun corridoio umanitario oggi in Ucraina per motivi di pubblica sicurezza. Lo fa sapere la vice prima ministra Iryna Vereshcuk su Telegram. “Avvertimento: la nostra intelligence ha riportato possibili provocazioni da parte degli occupanti sulle rotte dei corridoi umanitari. Pertanto – afferma -, per motivi di pubblica sicurezza, oggi non apriamo corridoi umanitari”.

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LA STRAGE DI BAMBINI – E’ aumentato a 143 il bilancio dei bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, contro i 139 di ieri, mentre i feriti sono adesso 216: lo ha reso noto su Telegram Liudmyla Denisova, responsabile per i diritti umani del Parlamento ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform.

MUORE IN BATTAGLIA CAMPIONE DI KICKBOXING – Il campione del mondo di kickboxing, Maksym Kagal, è morto in battaglia a Mariupol, faceva parte delle forze speciali di Azov. Lo riportano i media ucraini. “Dormi tranquillo, fratello, la terra è tua, ti vendicheremo”, ha detto l’allenatore Oleg Skirt citato da Ukrinform. Kagal era il primo campione del mondo di kickboxing Iska (International sport karate association) tra gli adulti nella squadra nazionale ucraina.

L’UCRAINA IRROMPE AGLI OSCAR – Alla cerimonia degli Oscar un minuto di silenzio per l’Ucraina. Non c’è stato l’atteso intervento di Zelensky. E il poco spazio dedicato da Hollywood alla guerra è stato criticato sui social. Uno dei pochi a rompere il ‘tabù’ è stato Francis Ford Coppola, che sul palco si è lasciato andare in un “viva l’Ucraina”, incassando un applauso. Molte comunque le star che hanno sfoggiato i colori del Paese occupato, indossando sul red carpet pochette, spille e anelli gialloblù. 



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