(ANSA) – WASHINGTON, 02 APR – E’ bufera sul sindaco dem di
New York Eric Adams, paragonato fa alcuni all’ex primo cittadino
repubblicano Rudy Giuliani perchè, dopo aver cacciato i
senzatetto dalla metropolitana, ora sta sguinzagliando la
polizia per sgomberare chi vive per strada in tende o in ripari
improvvisati. Alcuni rappresentanti comunali e difensori dei
diritti umani sostengono che non ci sono posti sicuri per gli
homeless. Molti di loro evitano gli ‘shelter’ preferendo dormire
sotto i ponti, sui marciapiedi o, sino a poco tempo fa, nella
metro e negli hub di transito.
“Le persone hanno il diritto di essere preoccupate e abbiamo
la responsabilità di rispondere ai loro timori, dobbiamo farlo
in un modo che non riporti l’era di Giuliani, quando si
risolvevano tutti i problemi arrestando gli afroamericani e
criminalizzando la povertà”, ha accusato sul New York Times la
consigliera comunale Diana Ayala, una democratica del Bronx il
cui fratello ha avuto problemi di salute mentale e vagabondaggio
senza fissa dimora. Il suo riferimento va ad oltre 20 anni fa,
quando l’allora sindaco Giuliani dispiegò la polizia per
arrestare chiunque rifiutasse di andare in una struttura di
accoglienza, affermando che chi è senza tetto non ha il diritto
di dormire sui marciapiedi. Adams non si è spinto a tanto: “non
stiamo cacciando le persone dai marciapiedi, hanno il diritto di
dormire per strada ma non quello di costruire delle case in
miniatura”, ha spiegato il primo cittadino, un ex capitano di
polizia che si propone come “il nuovo volto del partito
democratico”. Così, citando il codice sanitario del Comune, ha
dichiarato guerra ai ripari improvvisati usando gli agenti per
eliminare gli accampamenti.
Finora ne sono stati sgomberati 250 ma Adams sta lanciando un
secondo round di controlli. “Non sto abbandonando nessuno, ma
non credo che la dignità sia vivere in uno scatolone di cartone,
senza una doccia, una toilet, questo è solo inumano”, ha
osservato. Il problema, secondo i suoi detrattori, è che non
offre alternative e non fa altro che ignorare quella che è una
vera e propria emergenza sociale. (ANSA).
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