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Il premier Mario Draghi avrà dei colloqui con Vladimir Putin. Ad annunciarlo è stato proprio il presidente del Consiglio che, intervenuto in conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles, ha fatto sapere che parlerà con il leader della Federazione Russa: “Noi stiamo cercando la pace. Io la sto cercando veramente. Gli altri leader europei la stanno cercando. Hanno avuto e avrò anche io colloqui con Putin“. La linea resta sempre la stessa: il modo migliore per dimostrare di voler perseguire seriamente la strada della pace è quello di “cessare le ostilità e sedersi al tavolo“.
Il piano energia
Quello dell’energia rappresenta un tema fondamentale finito sul tavolo delle priorità dell’Unione europea, che sta studiando le prossime mosse alla luce delle conseguenze che comporterà il conflitto militare tra Ucraina e Russia. La Commissione europea valuta l’ipotesi di fissare un tetto al prezzo del gas contro i rincari: Draghi ha chiesto agli altri leader Ue di dare un primo segnale forte in tal senso, a cui far seguire entro maggio una proposta ben definita. “Ci sono stati passi in avanti su decisioni da prendere insieme in un momento molto difficile“, ha dichiarato il presidente del Consiglio.
La questione cruciale è vedere se si dispone dei rigassificatori: “Noi oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande“. La disposizione che è stata data l’altroieri al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e trasmessa alla Snam “è di acquistare altri due rigassificatori, sono navi galleggianti e non sul terreno per i quali ci vorrebbe più tempo“.
Il premier ha reso noto che entro un paio di settimane si potrebbe presentare un piano di rigassificazione dettagliato: “I progressi saranno significativi e rapidi per le prime quantità, fino al 30-40-50%, ma c’è un notevole dinamismo, c’è un senso di collaborazione tra politica, imprenditori, società interessate“. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno garantito sostegno all’Europa sulle forniture del gas. Un supporto che al momento si traduce nell’invio di 15 miliardi di metri cubi di gas liquido: “Si tratta del 10% di quanto viene importato dalla Russia“.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla Commissione europea. Draghi ha aggiunto che per maggio si avrà una proposta sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, “che è un altro aspetto per il quale bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo“. La Commissione europea discuterà con gli stakeholder, le grandi società petrolifere ed elettriche, di distribuzione “e anche altre“: su questo fronte ci sarà un Consiglio dei ministri dell’Energia “che parteciperà a questa discussione“.
Gas e bollette
Quanto al pagamento del gas alla Russia in rubli, Draghi ha confermato che si tratta di una “violazione dei contratti esistenti” poiché i pagamenti devono essere in euro e dollari: “Ora la Commissione vedrà gli aspetti legali“. Comunque “non ci aspettiamo una riduzione delle forniture” di gas dalla Russia.
Al vertice Ue “abbiamo tenuto il punto” su misure importanti come il sostegno a famiglie e imprese e la tassazione dei profitti straordinari delle società energetiche. Per quanto riguarda altri provvedimenti contro il caro-bollette, ora la precedenza è data al Documento di economia e finanza (Def): “Vedremo, vedremo…“.
Difesa europea
Un’ulteriore questione cruciale è legata alla Difesa, per cui il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto un fondo. Draghi ha sostenuto che una difesa europea è fondamentale “per poter arrivare all’integrazione politica“, anche perché la garanzia di una difesa europea “è la garanzia che noi saremo sempre alleati“. L’intenzione è quella di coordinare meglio la spesa europea. Allo stesso tempo si reputa “necessaria e urgente” una spesa per l’adeguamento tecnologico.
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