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Addestratori e miliziani arrivati dall’estero: all’International Peacekeeping and Security Center di Yavoriv si era creato un hub di addestramento per migliaia di volontari da tutto il mondo
LEOPOLI e STARYCHI — Addestratori, militari ucraini. Ma anche volontari arrivati dall’estero per unirsi alla brigata internazionale delle forze ucraine, evocata dal presidente Volodymyr Zelensky fin dalle prime ore di battaglia. All’International Peacekeeping and Security Center, meglio noto come Yavoriv Military Range, il poligono di addestramento di Yavoriv, si parlavano diverse lingue prima che i 30 missili russi distruggessero tutto. Armi, aiuti, tute mimetiche. Termovisori, droni, kit salvavita. Tra i compiti della base, insegnare alle reclute a usare i lanciarazzi contro i jet russi. Un hub di addestramento da cui passano le reclute prima di andare al fronte verso Est e verso Kiev. «Non posso confermare la presenza di stranieri tra le vittime», dice nel corso della giornata il portavoce del ministero della Difesa di Kiev Markian Lubkivsky. Ma con il passare delle ore diventa chiaro. A Yavoriv non c’erano solo ucraini.
Un hub per migliaia di loro, venuti da tutto il mondo per aiutare l’Ucraina. Stati Uniti, dal Regno Unito, dall’Australia. E dall’Europa. S
econdo quanto riportano i media olandesi, «un numero imprecisato di affiliati alla milizia straniera in Ucraina partiti dai Paesi Bassi sono stati feriti nell’attacco». A confermarlo è anche il coordinatore nazionale olandese del gruppo di miliziani volontari, Gert Snitselaar al quotidiano olandese De Telegraaf.
Da qui è passata anche la veterana del Kosovo Joyce Koster. Sabato era partita con un gruppo dalla base al fronte: «Posso solo dire che il nostro gruppo di 16 uomini è completo e ci fidiamo completamente l’uno dell’altro. Siamo assolutamente pronti per la battaglia», aveva dichiarato sempre al quotidiano olandese prima di lasciare la base. Poi, nel tardo pomeriggio, il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konachenkov, in un briefing a Mosca scandisce il bollettino di morte. L’esercito russo ha ucciso nell’attacco 180 «mercenari stranieri». Cifre ben più alte del bilancio dato dagli ucraini che parlano di 35 vittime. Poi, in un sibilo, la minaccia: «Continueremo a eliminare i mercenari stranieri che arrivano in Ucraina».
13 marzo 2022 (modifica il 13 marzo 2022 | 20:23)
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