Mar. Ott 22nd, 2024

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Nel mondo della Formula 1 la scaltrezza alla guida, quel pizzico di furbizia in più – magari al limite del regolamento ma non oltre – è sempre stato il segno distintivo che differenziava i campioni dai buoni piloti. Un esempio lo si è avuto anche negli spettacolari duelli tra Charles Leclerc e Max Verstappen andati in scena all’inizio di questo campionato, prima in Bahrain e poi soprattutto sulla velocissima pista di Gedda. Le astuzie, da una parte dall’altra non sono mancate, senza però fortunatamente mai trascendere in manovre scorrette. Tuttavia la battaglia vista in Arabia Saudita pone dei seri interrogativi sul funzionamento del DRS – l’ala mobile nata nel 2011 per agevolare i sorpassi – nella F1 contemporanea.

Per come era posizionata la terza zona DRS sulla pista saudita – con il Detection Point piazzato subito prima dell’ultima curva – e per la vicinanza di prestazioni complessive che avevano le auto di Leclerc e Verstappen, infatti, è stato subito chiaro che conveniva transitare sul punto di attivazione dell’ala mobile in seconda posizione. Nel duello finale il campione del mondo in carica ha affondato un primo soprasso all’ultima curva, venendo poi però ripassato di gran carriera da Leclerc con l’ala spalancata sul rettilineo del traguardo. Immediatamente si è capito che il ferrarista aveva fatto sfilare apposta il rivale per poi trarre vantaggio dall’avere lui a disposizione il DRS.

A partire dal giro seguente Verstappen ha capito la lezione e si è arrivati al paradosso di due dei più forti piloti al mondo che inchiodano – con tanto di ruote fumanti – per evitare di passare per primi sulla linea di attivazione dell’ala mobile. Tutto questo ovviamente per poter avere poi un vantaggio nel rettilineo. Una situazione al limite, che dovrà far stare sull’attenti la Federazione in vista dei prossimi GP. Lo stesso sorpasso decisivo di Verstappen è avvenuto perché il pilota della Red Bull ha saputo decelerare contemporaneamente a Leclerc, tenendosi alle sue spalle e poi passarlo con l’ausilio dell’ala aperta. I due piloti in questa sfida sono stati perfetti, agendo in maniera scaltra ma completamente regolare.

Spetterà alla FIA valutare se questo tipo di ‘gioco’ alla lunga non possa diventare stucchevole o – molto peggio – pericoloso. Guardando il calendario ci sono alcune piste particolare su cui avere a disposizione l’utilizzo del DRS in una battaglia particolarmente equilibrata potrebbe rappresentare un ghiottissimo vantaggio. Le prime che vengono in mente sono Baku e Monza, con i loro velocissimi rettilinei. Ma si possono inserire nella lista anche Austin – con il lunghissimo dritto tra curva 11 e curva 12 – e anche il tracciato di Montreal. La posizione del detection point potrebbe invogliare molti a ‘inchiodare’ di colpo durante un duello, facendo passare chi segue per poi superarlo nell’allungo seguente. Un rischio da evitare e che potrebbe portare a ripensare lo stesso concetto dell’ala mobile.




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